Chiesa di Santa Maria Assunta – Duesanti di Todi (PG)

La chiesa parrocchiale è sorta nel 1650 entro le mura del castello in sostituzione dell’omonima molto più antica situata ad una certa distanza dal paese.

 

Cenni Storici

La vecchia chiesa parrocchiale di Santa Maria, fondata nel XIII secolo distante dall’abitato, compare in una prima citazione del 14 giugno 1276, dove risulta essere censuaria della cattedrale di Todi e sede di un priore e quattro canonici.
Considerata l’eccessiva distanza della parrocchiale dal paese, nel 1650 il Comune di Todi concesse la costruzione di una nuova chiesa all’interno delle mura castellane, originariamente dedicata alla Santissima Concezione e Sant’Antonio da Padova che dapprima affiancò la vecchia chiesa e successivamente la sostituì.
La dedicazione successiva dell’edificio fu alla Santissima Concezione e Sant’Antonio abate.
Dagli atti della visita del Vescovo Formaliari, avvenuta nel 1747, la “Ecclesia SS.mae Conceptionis ac S. Antonii Patavini intus dictum castrum” viene descritta con l’altare maggiore dove era costituita la confraternita di Sant’Antonio, e un altare laterale, dedicato a San Luigi Gonzaga.
Come ricorda il cancelliere vescovile Bonaventura Pianegiani, nel “Prontuario alfabetico delle Cappelle di Iuspatronato esistenti nella Diocesi“, compilato nel 1867, “nell’anno 1825 fu a comune utilità e vantaggio (ri)edificata l’attuale Chiesa nel Borgo del castello medesimo, come attualmente in buona forma si scorge“.
Dovette trattarsi con ogni probabilità di una profonda ristrutturazione dell’edificio, esistente già da quasi due secoli.
In ogni caso l’inventario dei beni della “Ven: Chiesa sotto il Titolo di Maria SSma Assunta in Cielo del castello di Duesanti“, redatto nel 1872, indicava ancora la chiesa “situata nel sobborgo del Castello medesimo” come parrocchiale.
Il trasferimento del titolo parrocchiale, essendo stata la vecchia chiesa, oggi in stato di abbandono, officiata fino al secondo dopoguerra, potrebbe essersi verificato intorno all’anno 1950.
Negli anni 2008-2009 il sacro edificio è stato oggetto di un intervento di restauro generale, cha ha interessato lo scorciamento della zona absidale, il rifacimento della pavimentazione e della tinteggiatura dell’aula, l’adeguamento degli impianti, la nuova sistemazione liturgica.
 

Aspetto esterno

In conci di pietra sbozzata a vista si presentano le pareti esterne; in particolare, la facciata a due spioventi, con cornice di coronamento in cemento, cita elementi romanici, mostrando chiari segni di successive trasformazioni, poggiato su cinque gradini esterni, anch’essi cementizi, il portale, con lunetta decorata in ceramica, è sormontato da una stretta bifora; l’imponente torre campanaria in mattoni emerge dal corpo della chiesa, sul lato sinistro della facciata stessa
 

Interno

L’attuale chiesa parrocchiale è costituita da un impianto a navata unica, intonacata e tinteggiata, coperta con una doppia falda sviluppata su tre campate, sorretta da archi diaframma poggianti su paraste tuscaniche; il presbiterio, sollevato di due gradini, termina dell’abside semicircolare, coronata da un catino affrescato.
Sul lato destro del presbiterio stesso, attraverso un ambiente probabilmente più recente, si accede al locale della sacrestia.
All’interno si conserva ancora una pregevole tela ad olio della Madonna dell’Assunta, dipinto dal pittore tuderte ottocentesco Eliseo Fattorini.
L’edificio presenta copertura lignea, costituita da travi e limette, con sovrastante pianellato laterizio, sorretta da archi diaframma poggianti su parate. Il manto di copertura è in coppi e sottocoppi.
Altare in travertino, con mensa sovrastante dello stesso materiale.
L’ambone è costituito da una colonna in travertino con sovrastante leggio.
La pavimentazione è realizzata in cotto fatto a mano
 

Fonti documentative

http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/schedaca.jsp?sercd=87393

R. Primieri – Duesanti storia arte e tradizioni di un paese e della sua gente – 2006
 

Nota di ringraziamento

Si ringrazia la Diocesi di Orvieto – Todi per la disponibilità e per aver concesso le autorizzazioni alla pubblicazione.
 

Mappa

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