Chiesa di Santa Lucia – Ostra Vetere (AN)
Galleria fotografica autorizzata dalla Diocesi di Senigallia
Cenni Storici
Ammessa al contiguo monastero delle clarisse, rifondata nel 1684 alla Piaggia di Santa Lucia nello stesso luogo dove era originariamente sorta, fu nuovamente ricostruita dove si trovava dopo il terremoto del 1703. Possiede tre altari con ricche decorazioni barocche. Sull’altare maggiore un pregevole Crocifisso ligneo del secolo XV, con antica fama di miracoloso. La scultura sostituisce la pala con Il martirio di Santa Lucia di Gianpietro Zannotti Cavazzoni (Parigi, 1674 – Bologna, 1765), datata 1703, trafugata in età napoleonica e attualmente nella chiesa parrocchiale di Pusiano in provincia di Como. Persa, negli stessi burrascosi tempi, anche una statua bronzea del 1639 di Pietro Paolo Jacometti di Recanati (1580-1658), raffigurante S. Lucia. Negli altari laterali, a destra, La Madonna con S. Carlo Borromeo, San Luigi Gonzaga e Santa Caterina, a sinistra, La Madonna con i santi Francesco, Pietro, Bonaventura e Chiara, ambedue opere della prima metà del Settecento, tornate recentemente agli antichi splendori grazie ad una sapiente opera di restauro condotta sotto la direzione dalla Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici delle Marche. In cantoria, l’organo istallato nel 1707, opera dei maestri organari della famiglia Canonici di Montecarotto, anch’esso ricollocato recentemente dopo un intervento di restauro. Venerate, sono nella chiesa, le spoglie e le reliquie della Beata Suor Maria Crocifissa Satellico (1706-1745), che nel monastero fu badessa e beatificata nel 1993 da Papa Giovanni Paolo II.
Beata Maria Crocifissa Satellico (Venezia 1706 – Montenovo 1745)
Elisabetta Maria Satellico nasce a Venezia il 31 dicembre 1706. Vive con i genitori nella casa di uno zio sacerdote che si occupa della sua educazione. Manifesta presto la predisposizione alla preghiera e il desiderio di entrare tra
le Clarisse. A quattordici anni viene accettata nel Monastero delle Clarisse di Montenovo (oggi Ostra Vetere), nelle Marche, entrando come educanda e addetta alla direzione del canto e del suono dell’organo. Per volere del vescovo di Senigallia, veste l’abito religioso solo cinque anni più tardi, cambiando il nome in Maria Crocifissa. Fa la professione religiosa il 19 maggio 1726 e si dedica alla preghiera vivendo anche fenomeni mistici. Viene eletta badessa del monastero a soli trentasei anni e quando, per disposizione vescovile, non può proseguire nell’incarico, assume la carica di Vicaria che esercita fino alla morte, che la colse, consumata dalla tisi, l’8 novembre 1745, a soli trentanove anni. La fama di santità di Maria Crocifissa si diffuse immediatamente in tutta la Diocesi di Senigallia, in quelle limitrofe e a Venezia, città natale. L’iter di beatificazione iniziò subito dopo la morte, nel 1752 e, dopo una lunga sosta, Papa Giovanni Paolo II ne proclamò l’eroicità delle virtù il 10 ottobre 1993. Le spoglie della Beata sono venerate nella Chiesa di Santa Lucia, nei locali dell’ex parlatorio del Monastero, ora adibiti a Cappella.