Chiesa di Santa Lucia Civita – Sassoferrato (AN)
Cenni Storici
Il bellum Perusinum, cioè la cosiddetta “guerra di Perugia“, è uno dei numerosi episodi della guerra civile che si scatenò dopo la morte di Giulio Cesare e vide rivali il giovane Ottaviano, che diverrà il primo imperatore con il nome di Augusto, e Lucio Antonio, fratello di Marco Antonio. Sentinum è coinvolta in una vicenda del tutto secondaria, ma è proprio la città a esserne protagonista.
Sappiamo, infatti, da Appiano e con maggiori dettagli da Cassio Dione, che durante le ostilità Ottaviano assediò la città perché aveva dato asilo a uno dei partigiani di Lucio ma poi desistette; poco dopo, fu Quinto Salvidieno Rufo, generale di Ottaviano, che la prese e la distrusse.
Ne possiamo dedurre che nel 41 a.C. Sentinum era una città munita di una robusta cinta di mura, per altro ancora oggi visibili a tratti lungo i margini del pianoro su cui sorge.
Dalla scoperta agli scavi
La zona situata a sud ovest di Sassoferrato, dove si trovano i resti della città romana, è nota a partire dal 1333 con il toponimo “Civita Roselle“, ricorrente nei luoghi caratterizzati dalla presenza di rovine.
Ciò testimonia che fin dal medioevo vi era stato riconosciuto un insediamento antico scomparso, il che è piuttosto scontato, dal momento che gli edifici della città antica erano probabilmente già da tempo usati come cave di materiale da costruzione.
Gli esempi di riuso dei materiali antichi ancora oggi visibili e più eclatanti sono costituiti dalla chiesa di Santa Lucia di Civita, situata all’ingresso sud della città antica, presso le Terme extra-urbane, e dall’abbazia di Santa Croce, che si trova qualche chilometro più a nord, sulla strada che attualmente conduce a Genga e Arcevia.
In entrambi questi edifici è facile riconoscere gli elementi di riuso, Chiesa di S. Lucia, lastre con canaletta di scolo per le acque piovane, provenienti dal portico delle terme extra-urbane, reimpiegate nella costruzione della facciata.