Chiesa di Santa Croce di Casalvento – Casalvento di Sassoferrato (AN)

Continua il viaggio sul percorso dei Templari sul versante marchigiano del Monte Cucco.

 

Cenni Storici

La chiesa sorge su un promontorio sulla valle del Rio Freddo chiamato “Balza di Mezzogiorno” e le sue origini risalgono al medioevo.
Apparteneva alla parrocchia di San Paterniano di Perticano e non si hanno notizie certe in merito al suo passato, ma si sospetta che sia appartenuta ai Templari che proprio a Perticano avevano una precettoria.
Sull’architrave si legge una data del 1655 dove si parla di un ampliamento.
 

Aspetto

La chiesa ha subito radicali rimaneggiamenti che ne hanno fatto perdere l’aspetto iniziale. Si presenta con tetto a capanna, una facciata lineare con una finestra in asse con il portale squadrato e un campanile quadrato. La chiesa è addossata ad una casa colonica che probabilmente in origine era un unico fabbricato con la chiesa.
 

Interno

L’interno è ad unica navata voltata a botte con due transetti laterali e un unico altare.
Il presbiterio è rialzato di un gradino e diviso dalla navata da una balaustra in pietra.
La cosa particolare che attira l’attenzione è il quadro che sovrasta l’altare, infatti rappresenta la Madonna con il Bambino ma entrambi sono neri e questa immagine lascia trasparire un antico culto che deriva da legami con l’oriente.
La diffusione e il culto delle madonne nere in occidente sembrano essere stati particolarmente intensi all’epoca delle crociate, sia perché diversi crociati portarono in patria icone orientali, sia per l’azione di alcuni ordini religiosi (carmelitani e francescani in primis, molto attivi anche in Terrasanta e Siria) o cavallereschi (soprattutto quello dei templari, che disponevano di proprie chiese nelle principali città europee).
In controfacciata in una nicchia una particolare acquasantiera in pietra a forma di uovo.
 

Casalvento e i Templari

Una strada, antichissima, congiungeva l’abbazia di Sant’Emiliano in Congiuntoli (scavalcando, con un arco rampante, ancora architettonicamente leggibile, il Torrente Rio Freddo) all’eremo primitivo, attraverso il “Passus Lupi“, “il passo del lupo o di Lupo” (l’attuale paese di Pascelupo).
Per questa via dovette verosimilmente transitare anche san Domenico Loricato, alfine di raggiungere la sua celletta “cellula“, situata presso l’eremo di Congiùntoli, vale a dire, in maniera assai plausibile, nei dintorni dell’attuale eremo di Monte Cucco, dove già sorgeva, ed era officiato, il rupestre “Sacellum Sancti Hieronymi“.
Nel Sacello di San Girolamo partecipava alla Messa, scendendo, periodicamente dalla sua soprastante “cella-spelonca“, anche il beato Tomasso da Costacciaro.
Tale strada entrava, nella Marca d’Ancona, forse proprio al centro di Perticano, superando un originario ponticello sul Torrente Rio Freddo, nei cui pressi sorgono, tuttora, i ruderi d’un vecchio mulino.
Casalvento era un passaggio obbligato lungo quello che era un trafficato tracciato medievale che permetteva di valicare l’Appennino, e sia a Casalvento che a San Felice s’ergeva una torre di guardia.
La prima torre è ubicata proprio sotto alla chiesa di Santa Croce di Casalvento di Sassoferrato che, pare anch’essa templare, in vista dello strapiombante e suggestivo versante orientale del Monte Cucco, localmente denominato “Balza del Mezzogiorno“.
Dell’edificio fortificato non restano che le fatiscenti strutture murarie relative a due piani sovrapposti del medesimo complesso edilizio e i resti frammentari di una copertura a cupola.
La seconda torre che era a San Felice, e contrapposta alla prima, è andata perduta, resiste solo in un toponimo: “La Torre“, appunto.
Tali costruzioni militari collegate alla precettoria di Perticano facevano parte di un efficiente sistema insediativo medievale con una precisa funzione strategica, di osservazione, difesa e comunicazione.
Euro Puletti, riferendosi ad un insediamento militare a Pascelupo, che sta in Umbria di fronte ai luoghi citati di Perticano, Casalvento e San Felice, afferma che: “Non sembra affatto casuale la circostanza secondo la quale il presidio militare di Pascelupo comincia ad apparire citato in documenti scritti solo poco dopo la soppressione dell’Ordine Templare. Si è, infatti, portati a pensare che, prima di tale data, i Templari di Perticano e Casalvento, e forse dello stesso San Girolamo, fossero ancora intenti a fortificare tali luoghi confinali... “.
 

Fonti documentative

http://www.fabrianostorica.it/classic/appello_casalvento.htm

http://www.fabrianostorica.it/classic/contributi/XIII/templari_perticano.htm

I Templari del Monte Cucco

 

Mappa

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