Chiesa di Santa Croce ai Cappuccini – Panicale (PG)

La chiesa è in disuso è chiusa ma dall’esterno si gode una meravigliosa panoramica sulla valle del Nestore fino a spaziare con lo sguardo fino al Subasio e alla città di Assisi.

 

Cenni Storici

L’ antico Convento dei Cappuccini sorge sul versante sud del monte Petrarvella in una magnifica località con un panorama straordinario che spazia sui colli della valle del Nestore, su un lembo del Lago Trasimeno, il borgo di Panicale e il Castello di Montalera; da Santa Croce inoltre si può scorgere la città di Assisi (motivo che di sicuro ha spinto i Cappuccini ad edificarvi il convento).
La chiesa trecentesca di Santa Croce ai Cappuccini in origine era un eremo benedettino, successivamente nel 1410 vi subentrarono i Frati Minori Francescani che la riadattarono successivamente a chiesa conventuale, per l’impegno di Fra’ Giustino Saccalossi da Panicale, sulla spinta di quella umile potenza che invase l’Europa in quei secoli nel nome di San Francesco.
Nel 1535 i Cappuccini vi edificarono un convento andato purtroppo perduto negli anni 70 del ‘900, che, nell’arco di 350 anni, ha ospitato personaggi illustri tra i quali, nel ‘600, il frate cartografo Fra Silvestro Pepi e Fra Silvestro Brancaleoni, pioniere dell’Asia nei primi anni del 700, e di cui si conserva un dettagliato ed interessantissimo diario proveniente dagli archivi segreti del Vaticano.
La chiesa nel 1632 fu demolita e ricostruita integralmente all’epoca quindi di padre Silvestro Pepi da Panicale, cappuccino allora custode ad Assisi, incaricato di portare a compimento un’opera che gli aveva richiesto anni di ricerche: un atlante statistico che mostrava la forza numerica dell’ordine cappuccino ed i suoi conventi sparsi in Europa, cioè l’Atlante Cappuccino (mappatura di conventi italiani ed esteri appartenenti all’Ordine, 45 province, 1304 conventi ricca di tavole, finemente decorate).
Ma soprattutto, questa specie di censimento era accompagnato da qualcosa che, nel Seicento, era molto più prezioso dell’oro: una carta geografica.
Era, infatti, quella, la grande stagione della cartografia mondiale.
Nella Tavola, delle 49 dettagliatissime compilate da Padre Silvestro, dedicata alla Provincia di San Francesco come chiamavano allora l’Umbria, il convento di Panicale appare maestoso più di molti altri, dipinto con orgoglio di paesano.
Nel 1866 i frati furono mandati via e per evitare che tornassero, dopo la soppressione governativa dei conventi del 1870, il convento fu adibito a cimitero di Panicale rimanendo tale fino al 1970 quando una grossa frana lo ha messo in disuso.
Scelto, non a caso, come luogo di meditazione e preghiera, la chiesa di Santa Croce, dopo anni di abbandono e crolli, danneggiata anche dal terremoto del 1997, è tornata a vivere dopo decenni grazie ad un importante intervento di consolidamento e restauro a cura dell’Amministrazione Comunale con fondi concessi dalla Regione Umbria, concluso ad aprile 2009, con una restituzione ufficiale alla comunità panicalese, riunita per partecipare allo storico evento.
La chiesa si presentava gravemente danneggiata nella struttura, con gran parte del tetto crollato e numerose lesioni alle murature portanti, aggredite dalla vegetazione rampicante.
Dal 2003 cominciano i primi rilievi dello stato conservativo; si arriva ad un progetto esecutivo nel 2006, e dal 2007 a marzo 2009 si sviluppa il minuzioso lavoro di recupero che vede l’utilizzo di tecniche non invasive, quali le fasciature con fibre di carbonio e barre in aramide, riducendo al minimo l’uso del cemento armato (progettista architettonico e direttore e dei lavori Arch. Ilario Balestro).
Il campanile trecentesco in pietra serena ha una nuova campana donata dalla coppia belga Francoise De Visscher e Xavier Leurqin, intonata sulla nota La e intitolata al “Dialogo” parola incisa in diverse lingue del mondo, quale mezzo di vicinanza e pace tra i popoli della Terra.
La chiesa non è aperta al pubblico e quindi non è visitabile se non nelle rare occasioni in cui vengo officiate messe o durante le festività di “ognissanti“, ma può essere raggiunta sia a piedi che con veicoli percorrendo una stretta e impervia strada sterrata che sale dalla Provinciale che conduce da Panicale al vicino centro abitato di Missiano.
 

Aspetto esterno

Dell’antico edificio restano un pozzo, un bel campanile a vela sulla fiancata della chiesetta e un ampio abside interrotto da una finestra centrale.
La bella facciata della Chiesa è anticipata da un portico molto più ampio della stessa decorato con dei mattoncini rossi. Sopra il portico in alto sopra il portale c’è un’altra finestra squadrata decorata all’esterno con mattoncini disposti a formare un arco a sesto acuto.
Attiguo alla Chiesa, sul lato destro, si trova quello che rimane del vecchio cimitero di Panicale ormai quasi del tutto abbandonato.
 

Interno

La chiesa si presenta a navata unica con copertura a capanna, pareti intonacate e prive di affreschi; dietro l’altare nell’abside si apre la finestra che da luce all’interno insieme a quella della facciata.
 

Fonti documentative

Luciano Festuccia – Guida a Panicale ed al suo territorio – 1998
Sabrina Caciotto Elvio Lunghi – Panicale in Umbria: il Castello e il suo territorio – 2009 Versione bilingue

http://www.piccolagrandeitalia.it/

http://panicale.altervista.org/

 

Mappa

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