Chiesa di Santa Caterina – Foligno (PG)

La chiesa per molti anni è stata ridotta a magazzino del Comune.

 

Cenni Storici

La Chiesa di Santa Caterina di Foligno nasce nel XIII secolo (secondo Ludovico Jacobilli fu costruita esattamente nel 1225) come edificio di culto annesso al monastero delle Clarisse, monache di clausura del secondo ordine francescano fondato da S. Chiara di Assisi detto anche delle Vergini del Campo.
Di ciò che fu l’antico monastero, della sua architettura, degli orti e giardini ad esso connessi, non rimane che la chiesa lunga e stretta con annesso il coro delle monache, parte integrante della chiesa, articolato su due livelli attualmente non comunicanti.
Varie vicende hanno portato alla demolizione del monastero nel XX secolo, per fare spazio in parte ad una scuola elementare.
E’ situata nella zona sud del centro storico della città, fuori dalle mura di cinta costruite nei primi decenni del XIII secolo e all’interno delle nuove mura costruite tra il 1240 e il 1250.
E’ composta da un’unica navata con pianta rettangolare allungata, con copertura a capanna.
La clausura impone per esigenze di culto la divisione dello spazio in due parti: la parte maggiore era destinata alle celebrazioni pubbliche e la minore, detta anche “coro delle monache“, veniva riservata alle religiose.
I due spazi comunicavano tramite una finestrella posta dietro all’altare maggiore, attraverso la quale le monache udivano la celebrazione e ricevevano la comunione, non avendo però la visione diretta.
Quando nel XVIII secolo il coro viene trasferito dal piano terra al primo piano, i due locali verranno chiamati “coro inferiore” e “coro superiore“.
Da quest’ultimo ci si affacciava sulla navata tramite tre ampie aperture sul pavimento, ed era illuminato da alti finestroni.
Il coro inferiore trecentesco viene probabilmente adibito a sacrestia.
Nel XVI secolo vengono edificati i due altari laterali presso l’altare maggiore.
Nell’altare di destra è rappresentata la “Trasfigurazione” attribuita alla scuola di Dono Doni.
Di fronte era collocato un altro altare, che conteneva al suo interno l’affresco del “Martirio di S. Caterina” di Dono Doni, che ora è conservato in pinacoteca.
Sono presenti nell’edificio dei frammenti di intonaci affrescati.
Le monache restarono nel monastero fino al 1869 quando vennero espulse e trasferite nel monastero di S. Lucia.
Molti affreschi allora presenti nell’edificio vengono distaccati e conservati nella Pinacoteca Comunale.
La facciata della chiesa viene dichiarata bene monumentale nel 1878.
Vari cambiamenti di destinazione d’uso porteranno al progressivo degrado del complesso monastico: fu caserma, magazzino di semenze e mangimi, rimessa per le macchine agricole dello Zuccherificio di Foligno, fabbrica di mobili e letti in ferro.
Nel 1988 la Soprintendenza procede al restauro degli affreschi situati nel coro inferiore.
Nel 1998 si restaurano le pareti perimetrali e la copertura della chiesa e durante i lavori sono venuti alla luce nuovi affreschi, a sinistra dell’ingresso principale (XV secolo) e sulla parete nord del coro inferiore, oltre ad alcuni brani delle tempere settecentesche.
 

Aspetto esterno

La chiesa di Santa Caterina delle Vergini, situata nella via omonima, all’esterno presenta una meravigliosa facciata, ripartita orizzontalmente da una cornice marcapiano ad archetti pensili trilobi, impreziosita nella parte inferiore da un portale a sesto acuto con colonnine tortili e lesene, che sorreggono capitelli ornati a foglie d’acanto diverse tra loro.
Sopra la cornice marcapiano, nella parte alta del prospetto, è sistemato un grande rosone di cui rimane solo la corona esterna di archetti a tutto sesto, sostenuti da colonnine binate parzialmente inglobate nel tamponamento in muratura che occlude l’apertura.
E’ rivestita sui lati da un paramento in conci di pietra bianca e rosa del Subasio e presenta caratteri tipici degli ordini mendicanti del XIII- XIV secolo: la facciata infatti è gotica, con un portale archiacuto e rosone circolare; la chiesa è ora adibita a spazio concerti, conferenze e mostre.
 

Interno

L’interno, vasto e arioso, presenta una pianta rettangolare a navata unica con copertura a tetto e comunica direttamente con il coro delle monache, addossato al presbiterio a terminazione rettilinea, tramite due porte realizzate nella parete di fondo, ai lati dell’altare maggiore, una delle quali è tamponata.
Notiamo anche due piccole finestre tramite le quali le suore del monastero assistevano alle celebrazioni liturgiche.
All’interno della chiesa e del coro inferiore sono presenti brani di affreschi, per lo più frammentati, del trecento, del cinquecento e del seicento, testimonianza dell’importante ruolo svolto dal monastero nella comunità folignate.
Al di sotto dell’intonaco dipinto caduto, in ampie zone è visibile la presenza dell’arriccio.
Coro inferiore: In questa stanza, che risulta essere la più antica, sono presenti alle pareti numerosi frammenti di affreschi di varie dimensioni; tra i più significativi: le “Storie di Cristo“, della fine del XIV secolo, attribuite al Maestro dell’abside destra di San Francesco a Montefalco (lato est); le “Storie di Santa Caterina” della fine del XIV secolo; “Santa.Caterina“, dei primi decenni del XV secolo, attribuita al Salimbeni, (lato ovest); “Crocifissione e Santi“, del XV secolo (lato sud); “Madonna con Bambino” e altri due Santi, della prima metà del XVI secolo (lato nord).
In questa parete si nota la sovrapposizione di più intonaci affrescati.
Nella parte della chiesa sono presenti altri affreschi, tra i più significativi: “Madonna tra due Santi“,del XV secolo, a sinistra dell’ingresso principale (lato nord); la “Trasfigurazione“, attribuita alla scuola di Dono Doni, del XVI secolo, nell’altare di destra (lato ovest); ci sono poi delle decorazioni a tempera che rappresentano un ordine architettonico tipicamente settecentesco con paraste e festoni dorati, del XVIII secolo (lato sud).
 

Fonti documentative

www.comune.foligno.pg.it/Art Bonus.
 

Mappa

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