Chiesa di San Vittore – San Vittore di Foligno /PG)


 

Cenni Storici

Si trova nel piccolo abitato di San Vittore, documentato per la prima volta in un atto del 1225; la villa Sancti Victorij è in seguito nominata in un documento del 1304.
Un documento del 1297 attestava l’esistenza di una chiesa; nel 1573, durante la visita apostolica di Camaiani, non v’erano chiese.
La località è segnalata nella carta del Danti dipinta in Vaticano (1581).
Negli atti relativi alla visita pastorale di Montecatini del 1646 è qui nominata una chiesa intitolata a Santa Maria delle Grazie, nel 1699 nei documenti concernenti la visita pastorale di Traili è nominata una chiesa dedicata ai santi Egidio e Antonio, un documento redatto nel 1727 dal priore di Belfiore Bolognini, testimonia l’esistenza di una chiesa di “San Vittore nella villa di tale nome“.
Gli atti delle visite pastorali di Maffei (1750-1752) e Trenta (1786-1792) citano una chiesa di San Vittore, soggetta alla parrocchiale di Belfiore.
Stando ai racconti della gente del posto la chiesa è stata rifatta nei primi decenni del Novecento dai residenti.
La chiesa di San Vittore è attualmente intitolata a San Vittore papa, soldato romano che si rifiutò di proseguire il servizio militare, poi martirizzato sotto Antonino, che secondo la tradizione avrebbe consacrato vescovo Feliciano, poi santo patrono di Foligno.
Si trova in un piccolo spiazzo all’interno del paese, presenta il tipico aspetto delle chiesine rurali della zona: pianta rettangolare, copertura a travi, facciata caratterizzata da una stretta porta d’ingresso, da due finestrelle quadrate e da un campanile a vela a un solo fornice, in laterizio, disposto sulla destra in posizione arretrata.
Il piccolo interno, ad aula unica, conserva bei candelabri in legno intagliato e dorato del Settecento, un armadio da sacrestia, di recente restaurato, una statua policroma del santo titolare e una piccola tela di buona fattura, raffigurante la Madonna col Bambino.
Era traduzione portare in processione la statua del santo fino ad Acquabianca, accompagnata dalla banda di Belfiore, l’8 maggio, festa di San Vittore papa; al ritorno si festeggiava mangiando porchetta e dolci e si ballava in uno spazio appositamente allestito.
La festività caduta in disuso da vari anni era stata riesumata, nel corso degli anni ’80 del secolo scorso dai giovani del luogo e dal parroco, poi il terremoto del 1997 ha interrotto di nuovo la tradizione.
Nei pressi, lungo il vecchio tracciato della via Flaminia, si trova una fonte di acqua sorgiva, detta la “fonte del fascio“, perché fu dotata di una fronte in pietra con un fascio littorio durante il periodo fascista.
 

Fonti documentative

BETTONI FABIO, PICUTI MARIA ROMANA a cura di La Montagna di Foligno Itinerari tra Flaminia e Lauretana Edizioni Orfini Numeister
 

Nota

La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.
 

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