Chiesa di San Vito – San Vito Ocenelli di Spoleto (PG)
Cenni Storici
La chiesina sorge in posizione panoramica sulla sommità di un colle che domina la valle del Marroggia, adiacente ad un antico casale di recente ristrutturato e adibito ad agriturismo.
L’edificio è tardo romanico, nominato nel trecentesco codice Pelosius, non se ne hanno ulteriori notizie.
Si presenta oggi incastonato in edifici di più tarda costruzione che ne rendono difficile la lettura.
Aspetto
L’accesso è posto lateralmente, sulla parete sinistra, avanti la facciata è stato aggiunto un corpo di fabbrica che fungeva da sagrestia e forse da canonica.
Il campanile a vela a doppio fornice con aperture di non uguale dimensione è ancora dotato delle campane originarie, di cui quella di destra una datata 1497 e l’altra 1644, è posto in linea con la facciata, in posizione decentrata, leggermente disassato sulla sinistra.
Interno
L’interno si presenta oggi completamente spoglio, depredato di tutti i suoi arredi già negli anni ’60 del secolo scorso.
Conserva però interessanti affreschi meritevoli di restauro.
Sulla parete di sinistra è effigiato, probabilmente il santo titolare, San Vito, di cui emerge solo il volto, l’opera è quattrocentesca e di pregevole fattura.
Sulla parete di fondo è affrescata una Crocifissione tardo quattrocentesca, a destra si trova un votivo quattrocentesco raffigurante un santo con angeli che sorreggono l’aureola, forse Sant’Antonio da Padova.
Su un muro dell’agriturismo è inserita una targa con data 1706.
Fonti documentative
FAUSTI L., Le Chiese della Diocesi di Spoleto nel XIV secolo secondo un codice del XVI secolo, Archivio per la storia ecclesiastica dell’Umbria, Foligno, 1913
http://www.agriturismosanvito.com/index.php?lang=it
Nota di ringraziamento
Si ringrazia la famiglia Salvi, titolare dell’agriturismo, per aver consentito l’effettuazione delle foto e autorizzato la pubblicazione, ma soprattutto per aver mantenuto la chiesa in condizioni statiche decenti con il rifacimento della copertura, si auspica che se ne completi il restauro.
Nota
La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.