Chiesa di San Vito – Collemancio di Cannara (PG)
Descrizione
Questa piccola e modestissima chiesa con casa annessa, sorge in cima ad un colle, detto appunto colle di San Vito, a sud-est del paese.
Nel quadro presente sull’altare maggiore vi è una data 13 aprile 1681, che si presume fosse anche la data della costruzione della chiesa.
Fino agli anni ’60 in occasione della festa del santo il 15 giugno, veniva celebrata una festa con grande partecipazione di popolo sia locale che proveniente dai paesi vicini, in particolare da Pomonte.
Gli anziani raccontano che fino agli anni ’50 i priori andavano alla questua passando per sette comuni, con il ricavato organizzavano più funzioni religiose e un grande pranzo a base di carne di capra arrosto al quale partecipavano i sacerdoti e tutti coloro che avevano contribuito a realizzare la festa.
San Vito era venerato soprattutto dai contadini e da coloro che possedevano cani, ciò perché si riteneva fosse protettore contro i morsi delle vipere e dei cani.
Durante la festa e la celebrazione della messa venivano benedetti i panetti piccoli panini che venivano donati ai presenti.
Al momento la chiesa è pericolante e presenta pericolo di crollo per cui è sconsigliabile avvicinarsi.
Aspetto esterno
La struttura è semi-abbandonata e in parte semi-diroccata tanto che qualcuno ha pensato bene di trafugare materiale per edilizia.
Si presenta con tetto a capanna e minuscolo campanile a vela a cui è stato addossato un camino in laterizio.
Alla chiesa è stata addossata una casa colonica in parte crollata; nella radura adiacente in tempi remoti sono stati sistemati dei tavoli e sedili in cemento per ospitare i devoti che si recavano alla chiesa e anch’essi in precarie condizioni.
Interno
L’interno è a navata unica con una porta sulla facciata e una sul lato sinistro.
Una parte del tetto, quella in controfacciata, è crollata ed è stata risistemata, ma le travi cadute sono rimaste sul pavimento in mattoni.
La chiesa presenta due altari, il maggiore e un’altro più piccolo sulla parete destra.
Nell’altare maggiore compare un’immagine in mattonelle di ceramica con San Vito fanciullo al centro della scena con l’immancabile cane ringhioso e alla sua destra Santa Crescenza e alla sinistra San Modesto, unico tocco di colore tra calcinacci, detriti e crepe.
Fonti documentative
M.G.Turrioni – Collemancio a spasso nel tempo 1900 – 1970 – Luglio 2016