Chiesa di San Tommaso – Spoleto (PG)

Una delle tante chiese romaniche di Spoleto, già in rovina e ora decorosamente restaurata e trasformata in abitazione privata con l’annesso piccolo monastero.

 

Cenni Storici

La prima notizia in cui è nominato il Colle di San Tommaso risale al 2 dicembre 1193.
È un documento in cui un tale Aliante, figlio di Bongiorno, vende per sedici lire lucchesi ad Oddone di Adamo la metà di un appezzamento di terra in tale vocabolo, che egli teneva in prestaria dalla chiesa di San Concordio di Spoleto, a cui l’acquirente dovrà versare ogni anno il censo di un lucchese. L’informazione è scarna, ma interessante perché rivela che in tale data sul colle c’era già una proprietà ecclesiastica e probabilmente esisteva già la chiesa, che le caratteristiche architettoniche fanno risalire al primo periodo del romanico spoletino, intorno al XII secolo.
Il monastero di San Tommaso de Colle, tenuto da religiosae mulieres di estrazione nobiliare, compare per la prima volta in una pergamena del 1236, all’interno della quale Gregorio IX ratifica l’unione della chiesa di San Concordio con i relativi beni al Capitolo della Cattedrale di Spoleto, sono ivi riportate le deposizioni di alcuni testimoni per una controversia sorta tra la chiesa di San Tommaso e alcuni abitanti di Ancaiano circa il possesso di una terra, il documento è redatto apud monasterium Sancti Thome.
Nel 1254 il vescovo Bartolomeo Accoramboni impose apostolato e regola agostiniana alle religiosae mulieres dimoranti nel monastero di San Tommaso, mettendo quelle donne a servizio dell’ospedale nuovo della Stella.
Alcune monache di San Tommaso rifiutarono però di obbedire, il vescovo ricorse pertanto all’inquisitore fra Andrea da Todi il quale vietò a quelle donne di tornare ad abitare in San Tommaso, propter suspitionem heretice pravitatis, ritenendo quel bizzocaggio non idoneo alla vita religiosa femminile; papa Alessandro IV, da Anagni, il 27 novembre 1259, con lettera “Solet annuere“, ratificò il tutto; a partire da tale data le vicende della comunità femminile già in San Tommaso sono legate all’Ospedale Nuovo della Stella e il monastero sul colle fu abbandonato.
 

Aspetto esterno

Costruita in forme romaniche, in filaretti di concio ben connessi, tipici del primo romanico spoletino probabilmente alla fine del secolo XII; è caratterizzata dall’elegante abside, spartita da lesene e coronata da una serie di archetti pensili, alcuni dei quali conservano in piccoli rincassi semicircolari i loro ornamenti musivi.
Sulla muratura del lato sinistro sono inseriti elementi di reimpiego, probabilmente provenienti da un preesistente edificio romano.
Nel muro destro era inserito un piccolo rilievo marmoreo col redentore benedicente, ora trafugato; sulla stessa parete si scorgono mensole con decorazioni zoomorfe e fitomorfe sporgenti dalla cortina muraria e, presso una porta laterale ora murata, un timpano ornato da un’aquila ad ali spiegate, probabilmente resto di un’opera tardo romana.
Il campaniletto a vela a un solo fornice in laterizio, probabilmente di costruzione più tarda, è disposto a destra, sul retro, in linea col muro absidale.
 

Interno

L’interno della chiesa, ora adibita a magazzino, è ad unica navata; prima dei lavori di restauro era ridotta pressoché in rovina, priva di tetto e ricoperta da rovi, ma chi scrive da ragazzo, intorno agli anni ’60 del secolo scorso, ancora leggeva affreschi nell’abside, era riconoscibile un angelo ed un’altra figura con alcuni edifici nello sfondo, probabilmente una raffigurazione dell’Annunciazione, ora son quasi del tutto persi.
Il piccolo monastero, già abitato da monache agostiniane, trasferite poi nel 1259 presso il monastero della Stella, è ora adibito ad abitazione privata ed è stato recuperato nel rispetto delle linee architettoniche originarie.
 

Nota di ringraziamento

Si ringrazia il gentilissimo signor Cardini per aver consentito di accedere alla sua proprietà, effettuare foto all’interno dell’abside e consentito la loro pubblicazione. Si ringrazia tutta la famiglia per aver salvato dall’inevitabile definitiva rovina uno dei più splendidi monumenti romanici di Spoleto.
 

Nota

La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.
 

Fonti documentative

CECCARONI SANDRO, La storia millenaria degli ospedali della città e diocesi di Spoleto, Spoleto 1978.
FAUSTI LUIGI, Le Chiese della Diocesi di Spoleto nel XIV secolo secondo un codice del XVI secolo, Archivio per la storia ecclesiastica dell’Umbria, Foligno, 1913
FAUSTI LUIGI, Pergamene dell’Archivio, del Capitolo della Chiesa Cattedrale di S. Maria di Spoleto dalle origini alla fine del pontificato di Innocenzo III in Archivio per la storia ecclesiastica dell’Umbria, Annata IV, 3, 1917
FAUSTI LUIGI, Degli antichi ospedali di Spoleto, in Atti dell’Accademia Spoletina 1920-1922, pp. 59-
111.
GENTILI, GIACCHÈ, RAGNI, TOSCANO, L’Umbria – Manuali per il territorio – Spoleto – Edindustria Roma, 1978
SENSI MARIO, La monacazione delle recluse nella valle Spoletana, in santa Chiara da Montefalco e il suo tempo, pp. 71-121.
SENSI MARIO, Gli ordini mendicanti a Spoleto, in il Ducato di Spoleto, Atti del IX Congresso Internazionale di studi sull’Alto Medioevo, Spoleto 27 settembre-2 ottobre 1982, Spoleto 1983, pp.85-122.
Monastero di San Ponziano, Archivio ospedale della Stella, Fondo pergamene.
Sacra visita di Carlo Giacinto Lascaris vescovo di Spoleto, 1715, in Archivio Storico Diocesano di Spoleto
 

Mappa

Link coordinate: 42.752226, 12.740143

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