Chiesa di San Silvestro Papa – Pincano di Spoleto (PG)
Cenni Storici
La piccola chiesa si trova a Pincano, paesino della montagna di Spoleto che ha vissuto il suo momento di celebrità grazie ad Alberto Talegalli e al suo personaggio, il popolare Sor Clemente, un campagnolo di li originario che, arricchitosi grazie a un’eredità, va a vivere nell’elegante quartiere romano dei Parioli del luogo, maritato alla contessa Gerza, gelosa e autoritaria.
La chiesa si trova in posizione dominante sul piccolo abitato, è molto antica, menzionata dalle Rationes decimarum e dal trecentesco codice Pelosius, si trova altresì nel catasto spoletino del 1346.
L’edificio, sul cui lato destro si intravedono tracce di antiche fondazioni, è stato ampliato, presumibilmente nel XVII secolo, con aggiunta di un corpo avanti la vecchia facciata e realizzazione di un nuovo ingresso lungo la parete destra.
Altri lavori di manutenzione, con rifacimento del muro di sostegno, sono documentati nel secolo XIX.
Aspetto esterno
L’esterno, privo oggi di facciata è dotato di un più tardo campaniletto a vela a un solo fornice, disposto in posizione decentrata e in linea con la parete destra, su cui si trova il disadorno portale d’accesso.
Interno
L’interno è ad aula unica, con copertura a capriate; è visibile una notevole discontinuità nella pavimentazione, la parte verso l’ingresso è in laterizio, la parte adiacente l’area presbiteriale è rialzata di un gradino è formata da grossi lastroni di pietra, in cui si notano lastre sepolcrali. Addossata alla parete prossima all’ingresso si trova una semplice, ma graziosa, cantoria lignea.
A sinistra dell’altare è affrescata la figura, molto rovinata di un Santo monaco, nella lastra sottostante si legge la scritta ANTONIO FAUSTI DE FRANCIOSI SUMPTIBUS SUIS F.F. , vi è inciso lo stemma di famiglia raffigurante un arco e due frecce.
L’altare, in muratura, è addossato alla parete di fondo, ove si apre un’edicola architettonica in stucco conclusa in alto da un timpano triangolare su cui è effigiato un Cristo patiens, si legge la scritta (errata, con la E in luogo di una F):
EONS GRATIARUM PEREMNIS.
Al centro si trova una modesta tela raffigurante la Madonna col bambino tra quatto santi, in basso a sinistra è riconoscibile, per l’aureola e per la tiara, San Silvestro Papa.
Sul paliotto d’altare si trova un’altra raffigurazione di San Silvestro Papa.
A destra un affresco, anch’esso scarsamente leggibile, raffigura San Liberato, identificato dalla scritta in basso, sulla sottostante lastra si legge la data ANNO DOMINI MDCXVII e si trova ancora lo Stemma di famiglia raffigurante un arco e due frecce.
Sulla parete destra in alcuni punti ove è caduto l’intonaco, si intravedono resti di affreschi, poi è effigiata una malridotta Santa Barbara, sotto si legge parzialmente la scritta …….REDETO DE PRNCOSO …MDXXXXIIII.
Segue, anch’esso purtroppo malridotto, l’affresco più antico della chiesa, all’apparenza quattrocentesco, raffigurante Santa Lucia.
Fonti documentative
MALATINO MARINA (a cura di) All’Ombra dei Castagni – Tipo Lito Spoletina 2008.
Nota
La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.