Chiesa di San Rocco – Pendenza di Cittaducale (RI)

La chiesa in origine aveva un’altra titolazione che poi è stata cambiata per la devozione popolare verso San Rocco.

 

Cenni Storici

La chiesa parrocchiale di Pendenza, nel territorio di Cittaducale, era intitolata ai Santi Cipriano e Giustina, ma la popolazione del paese arroccato sui contrafforti dell’Appennino, aveva manifestato nel corso dei secoli la propria devozione verso san Rocco da Montpellier, particolarmente invocato come protettore dalla peste, tanto da intitolargli un oratorio forse, un antico hospitale, nei pressi dell’abitato.
La chiesa, ricostruita a seguito del terremoto del 1703, conserva al suo interno l’abside interamente affrescata presumibilmente nella prima metà del Cinquecento.
 

Aspetto esterno

La modesta facciata a forma rettangolare mostra un semplice portale cinquecentesco, ai cui lati si aprono le solite due finestrelle devozionali, una terza è posta al di sopra di esso.
 

Interno

All’interno sono conservate alcune statue immagini devozionali eseguite in materiale “povero“: Sant’Antonio abate a sinistra dell’ingresso; San Rocco, ampiamente ridipinta a sinistra dell’altare; Madonna col Bambino a destra,; sopra l’altare è l’Immacolata Concezione.
Sono Modesti esempi di religiosità popolare realizzati con le iconografie usuali.
La parete di fondo con profilo a doppio spiovente presenta una piacevole composizione di modesto respiro spaziale e compositivo.
Nel registro superiore, inquadrato da una cornice decorata con grottesche, è dipinta la scena dell’Annunciazione sullo sfondo di un loggiato con balaustra: a sinistra si ha l’angelo con giglio, a destra la Madonna con le mani giunte, il viso chino, lo sguardo intenso.
Al sommo della composizione risalta l’Eterno benedicente con il globo.
Nel registro inferiore è dipinta una decorazione parietale con riquadri monocromi, al centro dei quali è un tondo con motivi vegetali, e lesene laterali decorate a grottesche.
In basso Madonna in trono col bambino, tra i Santi Rocco e Sebastiano.
La decorazione pittorica, molto compromessa e danneggiata dall’umidità, riveste l’emiciclo e il catino della parete absidale.
L’intera superficie, incorniciata dal sottarco decorato con fregio a grottesche, contiene l’immagine della Madonna in trono che regge sulle gambe il Bambino benedicente, incoronata da due angeli in volo, con una gloria di nuvole e putti al sommo della composizione.
Ai suoi lati si trovano i santi Rocco e Sebastiano sullo sfondo di un paesaggio.
Da notare, a destra e a sinistra, la presenza delle vedute di città.
L’opera presenta una indubbia derivazione dalla decorazione absidale della vicina chiesetta di Sant’Antonio a Calcariola, realizzata da Bartolomeo e Lorenzo Torresani entro la prima metà del Cinquecento.
L’altare è di ambito laziale del XVII secolo, cn mensa piana sostenuta da una costruzione in muratura curva addossata a una parete.
Il piano d’appoggio della mensa è sormontato da due gradini portacandele e, originariamente, dal tabernacolo.
Il paliotto è decorato a rilievo da croce e un cherubino.
 

Fonti documentative

https://catalogo.beniculturali.it/search/Site/2ec4be9c64c9d9568f184e8a498985f4

 

Nota

La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.
 

Da vedere nella zona

Antiche Terme di Vespasiano e Chiesa di Santa Maria di Cesoni
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Mappa

Link alle coordinate: 42.36019612296223, 13.01300019060442

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