Chiesa di San Rocco – Francavilla d’Ete (FM)

Cenni Storici

Nell’anno 1499 una grave pestilenza seminò morte e dolore in numerosi centri del Piceno ed in particolar modo nell’area compresa tra i fiumi Chienti e Tenna. Nel mese di agosto l’epidemia iniziò ad espandersi in maniera allarmante, minacciando da vicino anche i paesi che fino a quel momento erano riusciti ad evitare il contagio. Tra questi figurava il borgo di Francavilla, in cui all’arrivo della notizia si diffuse rapidamente il panico. Spinta da un profondo sentimento religioso, la piccola comunità chiese aiuto al Signore per intercessione di San Rocco – protettore degli appestati – al quale promise solennemente che in suo onore sarebbe stato eretto un luogo di culto. Di lì a poco fu organizzata una processione di penitenza, a cui prese parte l’intera cittadinanza che sfilò in preghiera per le vie del paese. Nei mesi successivi l’epidemia si spense in maniera definitiva e la popolazione si mostrò subito concorde nell’attribuire il buon esito della vicenda all’intervento del santo francese. Fu così che già sul finire del 1499, al più tardi nel 1500, furono avviati i lavori per la costruzione della nuova chiesa. Le operazioni non dovettero protrarsi oltre il 1510, visto che, in un documento comunale recante tale data, la struttura è indicata come già esistente. Sorgono dunque pochissimi dubbi riguardo al fatto che San Rocco sia divenuto patrono di Francavilla a seguito dell’evento narrato. Nel giro di pochi decenni l’interno del luogo di culto venne arricchito da due interessanti affreschi. Ad eseguire il primo fu chiamato il celebre Vincenzo Pagani, che intorno al 1530 (al massimo qualche anno più tardi) dipinse l’Adorazione dei pastori attualmente conservata nella cappella della Natività (a destra). L’azione si svolge in campo aperto e lo sfondo è rappresentato da un paesaggio collinare ricoperto da un fine tappeto verde, sul quale s’aggira un gregge di pecore. Spiccano le figure del Bambino e della Vergine, alle spalle della quale è visibile un San Giuseppe meno espressivo che in altre Natività del Pagani. Sulla destra, si dispone un numeroso e movimentato gruppo di pastori dai tratti fisionomici assai variati. L’opera è stata attribuita all’artista monterubbianese nel 1905. Nella cappella del S.mo Crocifisso (a sinistra) è collocata una Crocifissione di autore ignoto datata 1547. Sui lati, due angeli stanno raccogliendo all’interno di tre calici il sangue che fuoriesce dalle ferite del Salvatore, mentre ai piedi della croce le pie donne sono impegnate nel sostenere la Madonna. Tra queste si segnala la Maddalena, dipinta alla maniera di una nobildonna locale vestita secondo la moda del tempo. La figura è caratterizzata da un volto luminoso contornato da bionde trecce, che contrasta vivamente col senso di tristezza emanato dalla scena. Alle sue spalle è visibile l’apostolo San Giovanni con le mani intrecciate in segno di dolore; nell’intradosso dell’arco sono stati dipinti l’apostolo San Pietro (a sinistra) e San Sebastiano (a destra). Un documento del 1765, conservato presso l’Archivio Arcivescovile di Fermo, descrive dettagliatamente il luogo di culto così come doveva apparire poco dopo la metà del Settecento. “Nel Borgo di questo luogo di Francavilla… questo Comune ha una Chiesa a Dio dedicata sotto l’invocazione del gran Protettore San Rocco… Vi sono due porte, una maggiore al centro e laterale l’altra. Non ha di artistico che il portale in laterizio e due affreschi, rappresentanti la prima e l’ultima scena della vita del Salvatore: il Presepio e la Crocifissione. Sopra la porta maggiore vi è una finestra con sua vetrata ed altra finestra nella tribuna… Nel frontespizio di essa tribuna vedesi collocata la miracolosissima immagine di Maria Santissima sotto il titolo del “Soccorso”, qui tenuta in somma venerazione. L’autrice sembra essere una certa Laura Mori di Altidona (1700),.. Il decente ornamento di essa immagine consiste in una cappellina indorata nei suoi intagli e il rimanente colorito in pietra. Si tiene sempre coperta con un velo bianco, nel cui mezzo vi è impresso in ricamo d’oro il nome di Maria… Ai lati della cappellina sono appese due tabelle con molti voti d’argento per grazie ricevute. Nell’altro lato sta situata la statua di San Rocco fatta di legno, dipinta ed indorata e dal sinistro lato quella di Sant’Antonio di Padova di gesso dipinta. Dentro il vano di detta chiesa… vi sono due altari con cappelle di marmo antico, una sotto il titolo di Madonna della Misericordia e dipinto nel muro il Santissimo Natale di nostro Signore. L’altro altare, con la pittura parimenti in muro, vi è effigiato il Crocifisso Signore ed ai piedi della Croce la Santissima Vergine colle altre tre Marie…”

Il protettore di pellegrini, appestati e prigionieri
Le notizie sulla vita di San Rocco sono alquanto incerte. Una biografia anonima, composta in Lombardia nel XV secolo, ci fa sapere che egli nacque nel 1295 a Montpellier (Francia) e che alla morte del padre lasciò la città per condurre vita da pellegrino. Giunto in Italia s’occupò degli appestati un po’ ovunque, mostrando di possedere eccezionali poteri taumaturgici. Subì il contagio mentre operava nella città di Piacenza, ma riuscì a guarire e a rientrare in Francia dove però fu arrestato e incarcerato. Da quanto sappiamo morì nei pressi di Varese intorno al 1327, quindi poco più che trentenne. Il culto di San Rocco iniziò ad irradiarsi da Venezia, nella quale erano state trasferite le sue spoglie nel 1485. Riconosciuto come protettore di pellegrini, appestati e prigionieri, egli è generalmente rappresentato con vesti da pellegrino, in compagnia del cane che lo nutrì nel periodo della malattia.

Tratto da “Francavilla D’Ete, storia di un territorio e della sua gente”.

In data 27-05-2015, il Comune di Francavilla d’Ete (FM), ha autorizzato la pubblicazione delle foto di questa chiesa nel nostro sito. Un grande ringraziamento a tutta la Giunta ed in primis al Sindaco Nicolino Carolini, firmatario, a Germano Pistolesi, che mi ha seguito nei vari step.

 

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