Chiesa di San Pròcolo – Avendita di Cascia (PG)
Cenni Storici
L’esterno completamente ristrutturato non conserva ormai tracce dell’edificio originario, citato delle fonti fin dal sec. XIV, ma probabilmente più antico come tradisce l’inconsueta dedica a San Pròcolo, monaco eremita siriano.
Forse esisteva già in epoca altomedioevale, sorto sui resti di un imponente edificio romano, di cui rimangono notevoli testimonianze.
Un fregio architettonico databile valla fine del I secolo A.C. è reimpiegato nell’angolo sinistro in basso; è certamente parte di un monumento di notevoli dimensioni, cui appartiene, forse, anche il resto visibile davanti la facciata.
La chiesa subì probabilmente un primo rinnovamento nella grande stagione edilizia di epoca romanica e un ulteriore più consistente in periodo barocco, che le ha conferito l’aspetto attuale.
Le prime notizie esaurienti vengono dalla Visita Barberini.
Il Cardinale visitò il paese l’8 di settembre del 1610 fornendone un dettagliato resoconto.
Interno
L’interno si presenta ad una sola navata; appena entrati sulla parete sinistra è appoggiato uno stendardo che ricopre completamente una tela, segue l’altare di San Michele Arcangelo, con tela raffigurante il santo; in alto è effigiato il Padre Eterno.
Sempre sulla sinistra v’è l’altare di San Pròcolo, con statua lignea del titolare della chiesa.
L’abside è stata tamponata ricavandone una piccola sagrestia, sul tamponamento è stata edificata la mostra dell’altar maggiore, in legno di noce indorato, con quattro colonne e due porticine per accedere al vano retrostante.
Sulla destra è dipinto San Pietro e sulla sinistra San Paolo; al centro è collocato un tabernacolo di legno dorato.
Alla sinistra dell’altar maggiore una statua rappresentante la Madonna col Bambino in legno dorato.
Nella sagrestia si intravedono, sotto l’attuale decorazione a stelline, resti di affreschi più antichi.
A destra altare della Madonna del Rosario con la tela rappresentante la Madonna col Bambino, San Domenico e la Beata Rita.
L’altare di destra prossimo all’ingresso della chiesa è dedicato alla Madonna del Carmine con la tela rappresentante la Madonna, S. Carlo Borromeo, S. Francesco, S. Scolastica e la Beata Rita.
L’Organo
Il capolavoro racchiuso nella chiesa è l’antico organo in legno, interamente decorato sugli sportelli l’Annunciazione (sec. XVI); funzionante ma con tastiera moderna.
L’organo conservato nella Chiesa di S. Procolo di Avendita costituisce una rara e preziosa testimonianza dell’arte organaria tardo rinascimentale umbra; esistono soltanto due organi conservati della fine del ‘500 in Umbria, a Avendita e a Trevi, ultime testimonianze di una tradizione organaria che fu di grande ricchezza. Lo strumento proviene dalla Cattedrale di Spoleto, fu acquistato dalle monache della Basilica di S. Rita di Cascia nel 1627. In quell’occasione, alla tastiera probabilmente furono aggiunti tasti Do (l), Re (1), Mi (1), nonché altre modifiche, dettate dalle esigenze musicali del primo Barocco.
Il terremoto del 1979 aveva fatto crollare la parte murale soprastante la cantoria, devastando completamente lo strumento. La grande sensibilità del Parroco, Don Renzo Persiani, che ha portato tutto il materiale in salvo, ha permesso che l’organo potesse essere restaurato tornando all’antico splendore.
Fonti documentative
Toscano B., Giacchè L., Ragni B., (1977), L’Umbria. Manuali per il territorio. La Valnerina. Il Nursino. Il Casciano, Roma, Edindustria
http://www.lavalnerina.it/dett_luogo.php?id_item=619
http://www.avendita.it/storia.htm
http://www.marcovalentini.it/schede%209/Avendita.htm
http://lavoceit.altervista.org/category/luoghi-da-vivere/
Nota
La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini