Chiesa di San Pietro in Vincoli (de Uncinis) – Canonica di Todi (PG)
Cenni Storici
La chiesa parrocchiale, dedicata a San Pietro in Vincoli è localizzata proprio in voc. San Pietro, che i cronisti ricordano anche con l’appellativo di “de Uncinis“, dalle catene che l’apostolo tiene in mano, sulla cui facciata, stando ed una descrizione risalente al 1927, era collocata una lapide a ricordo della sua ricostruzione nell’anno 1207, in occasione della pace tra todini e orvietani.
L’originaria sede parrocchiale, dedicata a Sant’Angelo, di cui restano soltanto grandiosi ruderi, è ricordata da una iscrizione, nella quale, insieme alla data 1216, si leggono i nomi di papa Onorio III e del priore Frantone: l’epigrafe si trova sotto l’arco della seconda porta dell’eremo già dei Camaldolesi.
La sede della parrocchia fu presumibilmente trasferita, in questi anni nella Chiesa di San Pietro in Vincoli.
Ricorda infatti il Pianegiani che l’onere “di mantenere il Parroco e congruamente stipendiarlo” fu dato ai Reverendi Padri Camaldolesi solo dopo la cessione in enfiteusi perpetua, nel 1694, della Chiesa di San Pietro degli Uncini alla Canonica, anch’essa Collegiata, con Priore e quattro Canonici, “che la ritenevano a titolo di Parrocchia, col diritto di nominare il Parroco“.
Ancora secondo il Pianegiani, nell’anno 1839 (o 1835) “I superiori Generali della Congregazione Camaldolese di Montecorona con Beneplacite Apostolies rinunciavano a detto diritto di nominare, e cedevano a Monsignor Vescovo di Todi la nomina e diritto di nominare in perpetuo il Parroco alla Chiesa Parrocchiale di detta Villa, unita al loro Eremo, spogliandosi di tutte le ragioni ad essi appartenenti“.
L’inventario dei beni della “Parrocchia di S. Pietro in Vincoli“, redatto nel 1904, descrive la chiesa parrocchiale, dotata di sacrestia e di un “vano di sgombro“, con “mattonato in mediocre stato e che sarebbe necessario ricostruire nuovamente, coperta da tetto impianellato da restaurarsi, con presbiterio coperto da volta e circondato da balaustrata di legno“, “corredata di tre altari, uno situato di fronte alla porta d’ingresso dedicato a S. Pietro in Vincoli, e due laterali dei quali uno è dedicato alla Madonna SS. del Rosario, l’altro a S. Giuseppe“.
Allegato al manoscritto si trova anche un “Calcolo dei restauri alla Chiesa Parrocchiale“, che contabilizza la riparazione della copertura della chiesa stessa e della sacrestia, il rifacimento della pavimentazione, escluso il presbiterio, opere eseguite presumibilmente negli anni successivi.
Il verbale di presa di possesso del beneficio parrocchiale di “S. Pietro in Vincoli di Canonica di Todi“, compilato nel novembre 1935, descrive la chiesa parrocchiale, con attigua sacrestia, “ad una navata, con Altare maggiore e due laterali“, in condizioni di statica e manutenzione discrete.
La chiesa, con “murature lesionate e pericolanti, tetto in deplorevole stato, Sacrestia in condizioni di assoluto deperimento” è stata oggetto di un pesante intervento di ristrutturazione, eseguito con “criterio innovativo” ed avviato nell’anno 1949; i lavori riguardarono l’innalzamento del corpo di fabbrica, il rifacimento quasi completo della facciata e del tetto a capriate, la demolizione della vecchia sacrestia, con ricostruzione ex novo sul fianco sud della chiesa.
Le opere strutturali furono completate nel 1951.
La pesante ristrutturazione, ha cancellato ogni traccia della fisionomia dell’antica chiesa.
Aspetto esterno
Intonacata si presenta anche la semplice, e moderna, facciata della chiesa, a doppio spiovente e tripartita, per la presenza delle stesse cappelle laterali, caratterizzata dal solo portale d’ingresso, con cornice in mattoni, e dalla finestra rettangolare sovrastante.
Le pareti laterali mostrano, al contrario, un grado di finitura in pietra a facciavista, così come la porzione inferiore della torre campanaria, collocata sul retro, coronata da una cella di più recente realizzazione, in cortina di mattoni laterizi.
Interno
Si tratta di un edificio a navata unica, intonacata e tinteggiata, coperta a falde sorrette da capriate lignee; il presbiterio, più stretto della navata e sollevato di due gradini, è introdotto da un lineare arco di trionfo a tutto sesto, terminando con un fondale piatto.
L’altare maggiore, collocato su pedana, si presenta in travertino, così come i due altari laterali, collocati in altrettante cappelle.
Fonti documentative
https://necrologie.repubblica.it
Nota di ringraziamento
Si ringrazia la Diocesi di Orvieto – Todi per la disponibilità e per aver concesso le autorizzazioni alla pubblicazione.