Chiesa di San Pietro de Forzano – Spello (PG)
Cenni Storici
Nei primi anni del 1600 (1620 ca.) Fausto Gentile Donnola racconta la Historia di Spello e fra le contrade che appartengono a questo territorio cita Forzano, toponimo che sussiste tuttora ben radicato nel sapere collettivo; ma questo toponimo è sicuramente un prediale associato a qualche proprietario terriero romano che in quel luogo aveva costituito la sua azienda agricola.
Questa affermazione è supportata da diversi elementi, infatti tutta l’area sottostante oggi chiamata Capitan Loreto, è stata fortemente colonizzata e antropizzata dai romani che hanno lasciato segni evidenti e visibili ancora oggi della loro presenza, parlo di opera pubbliche (cisterna presso l’incrocio con la superstrada), mausolei tombali (in via delle Regioni) e numerosi reperti e lapidi trovati dai contadini nella zona sottostante chiamata “Noro“, ma nello specifico di Forzano ad attestare questa affermazione c’è una vecchia pubblicazione della Soprintendenza che cita il ritrovamento di una Domus romana in località “Renaro” adiacente al colle dove sorge la chiesa.
La domus non è più visibile, e si è persa anche nella memoria degli anziani che vi sono nati, ma a testimoniare che un insediamento era presente ci sono delle belle pietre squadrate di recupero ben visibili che sono state murate in una vecchia casa contadina e che è fortunatamente sopravvissuta alla demolizione; sicuramente al tempo della sua costruzione hanno approfittato del materiale presente per costruire la casa, infatti queste pietre si differenziano sostanzialmente dalle altre squadrate ma di altro materiale reperito nelle cave del posto.
Stesso discorso vale per la chiesa di San Pietro costruita sul colle di Forzano che anch’essa presenta qualche bella pietra di recupero proveniente forse dalla stessa domus, infatti una di queste costituisce ancora oggi la soglia della porta dell’edificio che potrebbe essere stato costruito nella parte più alta dell’area dove già esisteva forse un minuscolo luogo di culto pagano.
Non si conosce l’epoca della sua edificazione né il suo artefice sappiamo solo che appartenne alla chiesa di Santa Maria Maggiore di Spello che a sua volta apparteneva all’Abbazia benedettina di San Silvestro al Subasio.
Il documento più antico che possegga l’Archivio di Santa Maria Maggiore di Spello è un diploma del 1187; con esso l’imperatore Enrico VI, allora Romanorem Rex Augustus, prende sotto la sua difesa e il sotto la sua protezione la Canonica della Chiesa suddetta, Priore, Canonici, i Chierici, le loro famiglie, i loro successori, con tutte le Chiese, i beni, le possessioni, tanto in presente che in futuro; fra le chiese pertinenti a questa parrocchia troviamo San Pietro de Forzano e San Nicolò di Vico.
In un’altra bolla del 1178 emanata dal papa Alessandro III e indirizzata a Guitoni, Abate di San Silvestro, un tempo conservata presso l’Archivio della Cancelleria Arcivescovile di Spoleto (ora scomparsa) e trascritta fortunatamente dallo Jacobilli, ne elenca i possedimenti comprendenti tutte le chiese di Spello e fuori le mura fra le altre San Nicolai de Vico e San Petri de Forzano.
Nel codice Pelosius trascritto dal Fausti nella descrizione delle chiese della Diocesi Spoletina nel XIV sec., San Petri de Forzano compare sotto la giurisdizione dell’Abbazia di San Silvestro, risulta “Sine cura” ed è registrata per 12 libbre.
La stessa chiesa la ritroviamo nelle Rationes decimarum, tassa che era dovuta dalle chiese alla Camera Apostolica, citata nella II decima dell’anno 1334 ai capitoli 6311 e 6602, in essa si dice che questa pagò in due diversi versamenti 15 e 2 Soldi cortonesi, nello specifico dice:
“Item habui et recepì a dompno Ubaldo rectore ecclesia rum S. Manni de Spello et S. Petri de Forsiano pro solutione decime primi termini secondi anni XV sol. cor.”.
“Item hubui ab eodem dompno Ubaldo rectore ecclesie S. Petri de Fosciana pro dicto termino II sol. cor.”.
Come si nota la chiesa viene chiamata in due modi diversi, nella prima viene detta “de Forsiano” nella seconda “de Fosciano“.
Lo Jacobilli parlando degli Ordini monastici dell’Umbria specifica che il Monastero di San Silvestro di Collepino aveva sotto la sua giurisdizione la stessa chiesa di S. Maria Maggiore con le sue pertinenze e fra di esse appunto è compresa San Pietro de Forzano.
Scarse tracce si trovano nelle Visite Pastorali della Diocesi di Spoleto sotto cui ricadeva il territorio di Spello fino agli inizi del 1700.
Per quanto riguarda invece le Visite pastorali della nuova Diocesi di Foligno, la chiesa viene nominata nella prima Visita Pastorale fatta da mons. Maffei vescovo di Foligno nella terra e territorio di Spello nel 1773 e nella successiva visita di mons. Filippo Trenta vescovo di Foligno nel 1786.
Successivamente le sue tracce si perdono nel tempo e probabilmente subì l’alienazione dei beni della chiesa ai privati e così perse la sua funzione ecclesiastica.
Ad oggi la chiesa è di proprietà privata ed adibita ad uso di rimessa attrezzi di una proprietà agricola dopo essere stata utilizzata come stalla per il bestiame.
Aspetto esterno
La chiesa ha subito varie fasi di ristrutturazione da parte del privato che ne aveva la proprietà, seppur mantenendo l’originale perimetro in quanto gli interventi hanno interessato prevalentemente le coperture.
La chiesa, costruita in pietra bianca e rosa del Subasio, mantiene un orientamento est – ovest e si presenta priva di campanile, ma questo è spiegabile conseguentemente alle ristrutturazioni che ha subito.
Ha due porte di accesso, una in facciata con una bella soglia in travertino frutto di un riutilizzo, ed un’altra con un bell’arco nella parete destra, che ad oggi immette in un locale differente dalla navata che è stato realizzato con una divisione della stessa per uso di rimessa.
Interno
Come detto la parte della navata è stata utilizzata per anni come stalla per animali, mentre l’area presbiteriale è stata divisa da un muro, ha l’accesso dalla parete destra ed è stata destinato a rimessa attrezzi.
Nella parete d’altare sono ancora presenti degli affreschi fra cui campeggia nel quadro centrale una Madonna in gloria con il Bambino contornata da angeli e sotto quattro Santi, forse i due al centro sono San Domenico e Santa Caterina da Siena, gli altri un Santo Vescovo a destra (forse San Feliciano) e un Santo con libro in mano a sinistra (forse San Pietro).
Il quadro è delimitato da festoni dove a destra e a sinistra compaiono altri due quadri con San Francesco a destra e altro Santo con un bastone ed un libro in mano a destra (forse San Giacomo Maggiore).
L’affresco è in forte stato di degrado.
Nota di ringraziamento
Ringrazio la famiglia Pucci proprietari dell’immobile per la disponibilità e per la cortesia dimostrata.
Fonti documentative
Don Mario Sensi – Visite Pastorali della Diocesi di Foligno, Repertorio ragionato – 1991
L. Fausti – Le chiese della diocesi spoletina nel XIV secolo, in Archivio per la storia ecclesiastica dell’Umbria. l (1913), pp. 129-216, sp. pp. 168-170 (De plebatu Spelli, De plebatu Annenzani).
Fulvia Spesso - Le chiese dell’antica Diocesi di Spoleto: Spello
M. Sensi, L. Sensi – Fragmenta Hispellatis Historia; Istoria della Terra di Spello di Fausto Gentile Donnola - 1985
P. Sella – Rationes Decimarum Italiae nei secoli XIII e XIV Umbria – 1952