Chiesa di San Pietro Apostolo o “Della Cerqua” – Valtopina (PG)
Cenni storici
La precedente e scomparsa chiesa di S. Cristoforo “de cerqua“, sorgeva non lontano dall’attuale chiesa parrocchiale di S. Pietro, sulla confluenza del fosso dell’Anna nel fiume Topino e fu spazzata via da una violenta piena; detta chiesa intitolata al protettore dei guadi, come S. Pietro “de Cerqua” furono probabilmente dipendenze della chiesa castellana dirimpettaia a Castel vecchio, ai confini con Spello e lungo il fosso dell’Anna, quella che appunto sorgeva sul colle “Cerqua Grossa“.
La Parrocchia passò alle dipendenze dall’Abbazia di Sassovivo; la sede del parroco, in passato, non era l’attuale.
Sebbene il titolo sia stato sempre San Pietro apostolo, si deve fare distinzione tra le chiese di San Pietro “in Serra” e San Pietro “in Cerqua“, considerate due benefici separati.
La prima, ora chiesa cimiteriale, è attestata sin dall’anno 1143 in una bolla di Innocenzo II, in cui è annoverata tra le chiese soggette a Sassovivo, affidata alle cure dell’abate di Santo Stefano di Gallano, antico monastero benedettino; è stata questa la vera chiesa parrocchiale fin quasi all’Unità d’Italia.
Nel 1760 il vescovo di Foligno dell’epoca, Mons. Mario Maffei fu costretto a sopprimere definitivamente la parrocchia e la chiesa di S. Pietro fondata dai feudatari dell’epoca, trasferendola per sempre a “La Cerqua” (Valtopina).
Pare che la chiesa “della Cerqua” sia stata fortemente voluta da un monaco di San Pietro “della Serra” il quale per recepire i soldi per la costruzione della nuova chiesa si sia venduto il legno delle querce che erano nelle proprietà della soppressa abbazia.
La chiesa parrocchiale di S. Pietro Apostolo fu costruita all’ingresso dell’abitato di Valtopina, proprio a fianco dell’antica via Flaminia e in vicinanza della stazione ferroviaria a poca distanza dalla scomparsa chiesa di San Cristoforo.
La struttura originaria viene distrutta durante la seconda guerra mondiale.
L’attuale configurazione del complesso parrocchiale è conseguenza degli eventi bellici, mentre la struttura dei servizi adiacenti è stata mantenuta pur con successivi interventi di ristrutturazione.
A partire dal 1948 si dà inizio alla ricostruzione, che modifica la struttura dell’edificio con un ampliamento in larghezza e in lunghezza e viene aggiunta la canonica.
Successivamente agli aventi sismici del 1979, la volta del transetto è oggetto di intervento di consolidamento.
Gli ultimi interventi hanno interessato diffusamente la chiesa dal punto di vista del consolidamento strutturale a seguito degli eventi sismici del 1997 che hanno riguardato la copertura, le volte della chiesa e parte delle murature, ricostruzione cella campanaria, risanamento della base.
In seguito a decreto vescovile del 1° settembre 1986 e al conseguente decreto del Ministero dell’interno del 19 gennaio 1987, la Parrocchia comprende anche il territorio di quelle soppresse di San Michele arcangelo in Pasano, di Santa Cristina in Santa Cristina, di San Giuseppe in Giove.
Aspetto esterno
L’accesso principale alla chiesa si affaccia su una piccola piazzetta, lungo il lato prospiciente la strada principale, in aderenza al transetto è posta la torre campanaria; l’abside è posta a ridosso dell’edificio dei servizi parrocchiali.
Il portale è scandito da una cornice timpanata sovrastata da un rosone.
La facciata è delineata da lesene e un timpano.
Interno
La chiesa, a navata unica, ha conformazione planimetrica a croce latina con abside semicircolare.
L’elemento decorativo più significativo, pur nella sua semplicità, è costituito dal cassettone policromo che ricopre la navata dalla zona d’ingresso fino al transetto.
Sopra l’ingresso della chiesa è presente una cantoria raggiungibile attraverso una scala a chiocciola in ferro interna, posta in corrispondenza dell’angolo a destra dell’ingresso.
Nella parete sinistra sono presenti tre finestroni con vetrate policrome, nella prima è rappresentato San Michele Arcangelo, nella seconda Papa Giovanni XXIII, la terza vetrata è nel transetto sopra l’organo a canne e rappresenta un’allegoria di angeli.
Nell’abside una tela raffigurante il Martirio di San Pietro.
Nel transetto di destra altare della Madonna con immagine della Madonna con Bambino e una tela rappresentante ancora la Madonna con Bambino entrambi con il rosario in mano affiancati da San Bernardino e Santa Rita.
E’ presente inoltre un quadro di recente realizzazione con San Bernardino da Siena.
In alto una vetrata con la stessa immagine dell’icona dell’altare e sotto è rappresentata la presente chiesa.
Scendendo verso la porta le altre tre vetrate, la prima con la raffigurazione di San Pietro, la seconda con San Bernardino e la terza con San Giuseppe.
Affiancano la porta due acquasantiere in vetro.
Fonti documentative
http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/AccessoEsterno.do?mode=guest&type=auto&code=44741&Chiesa_di_San_Pietro_Apostolo__Valtopina
https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodente&Chiave=51717
M. Sensi – Valtopina – 1988