Chiesa di San Pellegrino – San Pellegrino di Norcia (PG)

La chiesa sorge nella frazione di San Pellegrino di Norcia.

 

Cenni Storici

La Chiesa di San Pellegrino, parrocchiale già dipendente dal priorato di San Benedetto di Norcia, si affaccia sulla piazzetta principale del paese di San Pellegrino.
Reca i segni delle ristrutturazioni succedutesi dal sec. XVI al sec. XIX.
La porta d’ingresso (sec. XVI) si apre sul lato lungo, fortemente scarpato, compreso tra la facciata principale (settecentesca ma rimaneggiata nel corso del sec. XIX) e il campanile su cui è issata una campana trecentesca firmata “+ Magister Vivencius fecit“.
 

Interno

L’interno originario della Chiesa di San Pellegrino (`600) era un`aula a navata unica coperta a volta; la radicale ristrutturazione settecentesca ha reso la chiesa a tre navate poggianti su pilastri in muratura e soffitto ligneo cassettonato.
L’acquasantiera risale al 1567, la fonte battesimale(forse del 1588) con tempietto ligneo (forse del 1588), l’organo della ditta Ferdinando Fedeli di Foligno (1831), e un raro capitello incavato con quattro volti umani negli spigoli (del sec. XIII) è murato su una colonna ottagonale del sec. XIV sono solo alcuni indicatori della vitalità di un organismo in cui si rispecchia la proverbiale religiosità della gente sabina.
Di notevole pregio sono due eleganti altari lignei, forse provenienti da chiese sconsacrate o distrutte di Norcia.
Il primo, nella navata sinistra, fu messo in opera nel 1842.
La tela rappresenta in alto la Trinità e la Madonna, al centro i SS. Antonio da Padova e Francesco che redimono simbolicamente le anime del Purgatorio per il tramite dei loro cordoni (sec. XVII).
Ignoti ne sono l’autore e l’esatta provenienza, ma è possibile che sia arrivato qui, dopo i terremoti del sec. XVIII, da qualche chiesa distrutta di Norcia.
Tutt`intorno, sei formelle coeve volgarizzano altrettanti miracoli del Santo di Padova con terzine rimate.
Il secondo, sulla parete opposta, pertinente alla famiglia Fusconi di Norcia, ha una tela con la Madonna del Rosario e i 15 misteri Sembra opera di un pittore locale, a differenza delle altre tele di simile soggetto, presenti, si può dire, in ogni chiesa del territorio.
Presso quest`ultimo altare, due pannelli del tardo sec. XVII ritraggono i SS. Domenico e Caterina da Siena ai lati di una statua vestita della Madonna del Rosario; ai piedi di S. Domenico, il cane con la torcia in bocca parafrasa in codice visivo il nome con cui venivano designati i frati predicatori (Domini cani).
Sull’altare maggiore, entro una mostra lignea dorata, tela del `600 con l`Annunciazione.
Nei tempi passati l`altare a capo della navata destra accoglieva ogni tre anni la miracolosa Madonna lignea di Montesanto, oggi ospita una statua lignea di San Pellegrino del sec. XVII, entro una mostra rifatta in seguito ad un incendio nel 1833.
A capo della navata sinistra, dentro una mostra lignea del `600, grossa statua di Sant’Antonio Abate.
Due tele gemelle con i SS. Andrea, Luigi Gonzaga, Emidio l’una e i SS. Antonio da Padova, Carlo Borromeo, Madonna del Carmine l`altra, sono attribuite al pittore Paolo Antonio Mattei di Castel San Giovanni (Cascia).
Dal convento di Montesanto provengono due tele con i SS. Benedetto e Scolastica del sec. XVII, appese sui pilastri, e un Crocifisso ligneo ora in sagrestia, dove sono raccolti altri diversi arredi lignei e oggetti sacri.
 

Fonti documentative

Toscano B., Giacchè L., Ragni B., (1977), L’Umbria. Manuali per il territorio. La Valnerina. Il Nursino. Il Casciano, Roma, Edindustria
R. Cordella – Norcia e il suo territorio- Norcia 1995
 

Nota

La galleria fotografica e i testi sono stati elaborati da Silvio Sorcini
 

Mappa

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