Chiesa di San Pellegrino – Narni Scalo (TR)

Si tratta di un edificio molto antico, di origine romanica, sede di un’abbazia situata in una zona rurale e collinare.

 

Cenni Storici

La chiesa di San Pellegrino sorge nell’omonima località nel territorio del Comune di Narni a 376 metri s.l.m..
Si tratta di un edificio molto antico, di origine romanica, sede di un’abbazia situata in una zona rurale e collinare.
Non si hanno notizie certe in merito alla fondazione della chiesa.
La presenza di molto materiale di recupero antico porta a ipotizzare che la stessa insista sui resti di strutture di epoca romana.
La prima citazione della chiesa risale al 1037 in relazione all’abbazia di San Nicolò in San Gemini.
I caratteri architettonici sono quelli tipici delle chiese romaniche del territorio che fanno ipotizzare una sua realizzazione in un periodo compreso tra XI e il XII secolo.
Dai resoconti della visita pastorale del 9 aprile 1571 la Chiesa appare bisognosa di lavori poiché è caduto il muro di un lato; essendo pronte calce ed arena fu ordinata la riparazione entro il mese della visita sotto pena di una multa di 50 scudi.
Anche la casa contigua alla Chiesa mostrava necessità di lavori; fu ordinato inoltre che la Messa fosse celebrata una volta al mese e che il beneficio fosse stimato a 40 scudi all’anno.
È dedicata a San Pellegrino, probabilmente San Pellegrino in Alpe, principe irlandese o scozzese, pellegrino ed eremita con San Bianco.
Sebbene oggetto di grande venerazione da parte dei cattolici tosco-emiliani che li celebrano il 1º agosto, entrambi non sono riconosciuti ufficialmente come Santi dalla Chiesa cattolica, che pur ne autorizza il culto.
 

Aspetto esterno

L’edificio ha forma rettangolare con muri perimetrali in pietra quasi squadrata a ricorsi regolari.
La struttura antica mostra testimonianze dei notevoli rimaneggiamenti subiti nel corso dei secoli, con ampliamenti, uso improprio della costruzione come abitazione rurale, demolizioni e tamponamenti e cospicua ridistribuzione di aperture interne ed esterne.
Il lato sud è preceduto da un corpo edilizio che nasconde la facciata, realizzato per adibire il complesso a uso residenziale.
Il portale, di aspetto quattrocentesco, si vede incorniciato attraverso il grande arco dell’atrio postumo.
Il prospetto nord risulta parzialmente interrato, testimonia un uso abitativo più recente di tipo rurale con cucina, camere e sottostante cantina.
A lato rimane un secondo ingresso rialzato e una cisterna di raccolta dell’acqua piovana con vera addossata alla parete dell’avancorpo laterale.
L’abside romanica ha pianta semicircolare, conserva tracce di una cornice a tripla ghiera, è decorata con archetti ciechi, la monofora assiale strombata è tamponata all’interno.
Disposto a lato dell’abside e in linea con la parete di fondo, si trova un campanile a triplo fornice, aggiunta più tarda, realizzato in laterizio, era provvisto di un’unica campana, ora trafugata.
Nelle murature esterne è presente numeroso materiale di reimpiego e in tutta l’area sono presenti elementi erratici provenienti da edifici romani, nonché alcuni elementi in marmo di Cottanello provenienti dal vecchio presbiterio della chiesa di Santa Maria del Ponte, altri se ne trovano immagazzinati all’interno della chiesa.
 

Interno

La chiesa presenta una struttura a tre navate separate da pilastri alternati a colonne di riuso, la navata centrale è coperta a capanna con tre capriate, le coperture laterali, oggi sopraelevate, sono a singola falda.
Le due navate laterali, di larghezza inferiore alla metà quella centrale, sono separate da questa tramite pilastri con archi a tutto sesto di muratura scialbata, che insistono su due colonne superstiti, aventi capitelli di diversa fattura, evidentemente di spoglio.
Il presbiterio è rialzato di due gradini e termina in un’abside a pianta semicircolare.
Il pavimento presenta in mezzeria un ulteriore gradone, prevalentemente in mattoni, e pende leggermente verso l’ingresso in prossimità del quale compare l’unico tombino di sepoltura.
Sull’altare della parete sinistra era posta una tela rappresentante Sant’Antonio Abate, è stata trafugata.
L’arco trionfale, decorato a finto marmo con motivi floreali e geometrici, è sormontato da uno stemma dipinto della famiglia Eroli di Narni.
L’altare principale in muratura con mensa a pietra, situato al centro del presbiterio, è stato realizzato in occasione del restauro secondo le indicazioni liturgiche del Concilio Vaticano II, presumibilmente riutilizzando gli elementi del vecchio.
L’altare ha poggiata sul fronte, una macina come quella appesa al collo del Santo nell’affresco del catino absidale.
Il capitello della mezza colonna a sinistra dell’altare reca, su due righe, la seguente iscrizione:
C. TANTIUS.C.F.H. CODEN | AEDILES . COIRAVERE
Nella calotta absidale è affrescata una Madonna col Bambino coronata da angeli e attorniata da cherubini, sotto, nel tamburo, si scorgono San Giuseppe, San Pellegrino, con appesa al collo una macina simbolo della pesantezza del cammino, San Pietro, Santa Caterina d’Alessandria.
Sotto la teoria di santi corre una decorazione con specchiature a finto marmo.
Sulla parete di destra, l’altare neoclassico affrescato, mostra al centro un’immagine di Sant’Antonio di Padova.
 

Fonti documentative

https://www.beweb.chiesacattolica.it/edificidiculto/edificio/89558/Narni+%28TR%29+%7C+Chiesa+di+San+Pellegrino

http://www.grupporicercafotografica.it/sanpellegrino.htm

https://catalogo.beniculturali.it/detail/ArchitecturalOrLandscapeHeritage/1000062888

 

Nota

La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.
 

Nota di ringraziamento

Si ringrazia la Diocesi di Terni- Narni-Amelia, un ringraziamento speciale a don Claudio Bosi, che mi ha accompagnato alla chiesa e fornito utili indicazioni.
 

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Mappa

Link alle coordinate: 42.53823576742682, 12.495381340615408

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