Chiesa di San Paterniano – Sant’Anatolia di Narco (PG)
Cenni storici
La chiesa, ormai poco più di un rudere, era dedicata a San Paterniano di cui veniva celebrata la festa in suo onore il 10 luglio.
Dall’analisi di quel che resta delle murature dovrebbe risalire al periodo del secondo romanico Spoletino, probabilmente alla prima metà del XIV secolo.
È infatti citata nell’elenco delle chiese del Codice Pelosius, risalente al 1393, come facente parte del plebato di Narco.
Dal resoconto della visita pastorale del vescovo di Spoleto, monsignor Carlo Giacinto Lascaris, redatto nel 1712, la chiesa risulta crollata, a seguito di un terremoto, dal 1608 (in quell’epoca era parrocchia).
Dalla stessa fonte si apprende che all’interno c’era un altare con un immagine di un Crocifisso e un affresco raffigurante la Beata Vergine Maria.
Sempre ci fa sapere il Lascaris che in quell’epoca davanti alla porta d’ingresso, c’era una grande quercia chiamata “Cerqua de San Paterniano“.
Dopo il terremoto del 30 Ottobre 2016 la chiesa ha subito altri danni, oggi rimane una grande aula rettangolare, priva di tetto e interrata per circa due metri, con le murature in larga parte sostenute dalla vegetazione infestante.
Il presbiterio è a terminazione tronca, privo di abside, con una finestrella stromba a dal luce.
Sulla parete sinistra si aprono due nicchie di cui si ignora la funzione.
I ruderi della chiesa si trovano in Comune di Sant’Anatolia.
Ringraziamenti
Grazie all’amico Domenico Santini che me l’ha segnalata e mi ha consentito di fotografarla, la chiesa si trova all’interno della sua proprietà, oltre a ciò mi ha fornito anche alcune delle informazioni sopra riportate.
Nota
La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.