Chiesa di San Nicola – Pretola (PG)
Cenni Storici
Pretola ha una storia molto antica, sicuramente era un pagus romano, coma hanno rilevato recenti ritrovamenti archeologici, e da sempre è stata un ottimo territorio per l’insediamento umano, visti i terreni fertili da coltivare e la presenza del fiume che garantiva sussistenza ed era un’ottima via di comunicazione.
Un territorio che ha avuto da sempre una ricca antropizzazione e già nel 1248 contava 41 fuochi con un rapporto di circa 164-205 persone che negli anni 1439-1439 erano diventate 240-300 con 60 fuochi.
Pretola nel corso dei secoli non ha mai visto momenti di decremento demografico, nemmeno ai tempi della peste degli inizi del XVI secolo, tanto che in un certo periodo pare abbia contato quasi mille abitanti tanto da essere considerata una piccola città.
Purtroppo le devastazioni, ed i saccheggi subiti nei secoli hanno impedito un maggiore sviluppo.
Persino Annibale pare sia transitato qui nel 217 a.C. dopo la battaglia del Trasimeno, come testimoniato da un elmo ritrovato nel corso di uno scavo.
Secondo lo storico Giuseppe Belforti la Chiesa di Pretola è nominata per la prima volta in un diploma dell’Imperatore Federico I del 1165 nel quale si mette sotto la protezione dell’ imperatore: il vescovo di Perugia, la cattedrale, tutte le chiese, tra cui il “recinto murato di Pretula“.
Anche se tale ipotesi pare sia controversa, è accertato che nel 1282 c’era in Pretola un nucleo di 41 famiglie con una piccola chiesa.
E’ in dubbio se la chiesa sin dalle origini abbia avuto il titolo a San Nicola di Bari, poiché non se ne parla nei documenti, si sa però che nel 1384 era provvista di un altare e pietra consacrata, infatti l’iscrizione è stata trovata da mons. Ferniani, vescovo di Perugia, sotto la pietra consacrata dell’altare maggiore, durante la visita pastorale del 18 ottobre 1734.
Il documento murato era scritto in caratteri gotici, ed in esso si afferma:
“Nel nome del Signore. Amen. Nell’anno 1384, VI Dizione, regnando il papa Urbano VI, nel giorno di Pentecoste fu consacrata la chiesa di San Nicola di Pretola, diocesi di Perugia (la chiesa con altare e cimitero) dal rev. Mons. Fratello Giacomo, per grazia di Dio vescovo .. . con il permesso di Mons. Francesco, Vicario generale del card. Andrea, vescovo e Governatore di Perugia. Il notaio di Perugia, Lorenzo“.
Nel secolo XIV la chiesa di Pretola è alle dipendenze dell’Abbazia di San Paolo di Valdiponte, già filiale dell’Abbazia di Montelabate, come documenta un antico catasto che si conserva nell’archivio dell’Abbazia di San Pietro in Perugia.
Fra i lasciti testamentari si ricorda quello fatto il 7 aprile del 1439 da don Francesco Pietruccio, residente a Città della Pieve, e parroco di Sant’Andrea, con firma del notaio Cobalto di Paolo perugino,che lascia un appezzamento di terra da vendere.
Una parte del ricavato doveva donarsi alla chiesa di San Nicola di Pretola per acquistare una casa che avesse a far parte del patrimonio della chiesa stessa.
Il fonte battesimale fu istituito dopo la visita pastorale di monsignor Ercolani, avvenuta nel 1580; il primo libro dei battesimi risale, infatti, al 1583.
Nel 1602 nella chiesa viene istituita una Confraternita: è la “Compagnia del Rosario” con la proprietà di una casa e con l’affitto della stessa e con le offerte del le “Consorelle” si doveva mantenere il decoro dell’altare e far celebrare alcune feste.
Il primo catasto dei beni della chiesa e le sue attinenze fu fatto nell’anno 1645 mentre l’ultimo inventario è molto più recente e risale al 1976.
Negli anni 1700-1800 la chiesa era dotata di cinque altari: quello maggiore dedicato a San Nicola e quattro laterali a San Giuseppe, alla Madonna di Loreto, alla Madonna del Rosario e ai Santi Macario e Antonio.
Nel 1763, nella visita pastorale, il vescovo mons. Amadei, ordinò il trasloco del cimitero troppo vicino al Tevere, in altro sito vicino alla chiesa.
Nello stesso anno fu consacrata la sagrestia, molto spoglia e misera, non gradita dal vescovo.
L’attuale sagrestia è più recente.
Alla fine dell’800, la chiesa era a tre navate, molto semplice; sull’altare maggiore era posta la statua in legno di san Nicola, e sulle pareti comparivano pitture quattrocentesche di squisita fattura, liberate dal vecchio intonaco.
La scoperta di queste pitture avvenne dopo la spaventosa piena del Tevere nel 1896.
Nel 1824 il vescovo Cittadini cede in “padronato” la parrocchia ai religiosi Cistercensi e venne unita a quella di Santa Petronilla di Perugia; questa comunità era sistemata in un piccolo monastero adiacente alla chiesa e tuttora resiste un pozzo claustrale da loro costruito poco distante dalla chiesa.
Nel 1836 il Fonte battesimale fu trasferito nella chiesa parrocchiale di Ponte Valleceppi di Perugia dopo la soppressione della parrocchia di Pretola, il 30 marzo del 1912 lo stesso fu riportato nella chiesa per effetto di un decreto dell’Arcivescovo su pressione del parroco Don Ascenzo Riccieri.
La parrocchia di Pretola ritorna autonoma il 24 agosto 1910 con il decreto dell’Arc. Mons. Gentili.
Il campanile fu costruito a ridosso della chiesa e la prima pietra fu benedetta il 6 ottobre 1912.
Nel 1922 furono eseguiti grandi restauri su disegno di Umberto Mencaroni di Pretola per costruire la nuova facciata; fu risistemata la piazzetta e il muro della chiesa vecchia, fu realizzata la decorazione interna da Giuseppe Barbadoro.
Nel 1942 furono costruite le due cappelline laterali per dare alla pianta della chiesa la classica forma a croce latina.
Fra i parroci che hanno retto la parrocchia merita un ricordo particolare Don Ascenso Riccieri sia per la costruzione del nuovo grazioso campanile, per la ricostruzione della parrocchia nel 1912, per aver riportato il Fonte battesimale, ma soprattutto va ricordato come grande ricercatore e scrittore storico del territorio.
Aspetto esterno
La chiesa ha nel lato sinistro e alle sue spalle una pertinenza recintata posta di fronte alla casa canonica addossata sul fondo, mentre sull’altro è addossata ad un isolato residenziale, dietro, in corrispondenza del colmo, si attesta il campanile.
La facciata è stata risistemata nel 2012 e ricostruita secondo gli stilemi leonini; davanti al portale una piattaforma semicircolare cementizia composta di tre gradini con una rampa al lato destro.
Si presenta tutta intonacata con fondo panna, intervallato dal rosso pompeiano utilizzato nelle quattro lesene che tripartiscono la facciata.
Il portale rettangolare è sovrastato da una piccola tettoia, dove al disopra spicca una bifora, dai contorni e dalla colonnina sempre rossa.
Sopra la bifora tre cornici rosse ad arco a tutto sesto che sorreggono un lungo architrave con l’iscrizione:
DEO DICATUM IN HONOREM DIVI NICOLAI EPISCOPI.
Al disopra si apre il timpano anch’esso decorato di rosso.
Su entrambi i lati, sono visibili in parte le due facciate laterali, lasciate in pietra mista a vista.
Il campanile è inglobato nella struttura, presenta una sezione d’imposta quadrata, una piccola canna con una apertura in un lato, la cella campanaria con archi acuti sui quattro lati, la copertura piramidale, perimetrata da una balaustra.
Interno
L’interno è ad una sola navata a croce latina per l’apertura successiva di cappelle laterali, con la navata suddivisa in tre campate.
La chiesa presenta le pareti recentemente intonacate in beige, il controsoffitto bianco composto da volte a crociera contigue.
Entrando nella parete destra fa bella mostra un confessionale incastonato nel muro e nella seconda campata una nicchia con una statua di Santa Teresa e subito dopo si apre la cappella con la statua di San Nicola da Bari, il coro, una bifora con vetrata e l’ingresso alla Sacrestia.
Nel presbiterio in alto affresco di scuola Assisate del 1350 raffigurante Madonna con Bambino e San Benedetto staccato dall’antica chiesa.
Al centro della parete d’altare un Crocefisso.
A sinistra in alto altro affresco staccato dell’antica chiesa anch’esso di scuola Assisate del 1350 con Santo Stefano re d’Ungheria con un Apostolo non identificato per il deterioramento dell’immagine.
Sotto l’affresco una nicchia in pietra per gli oli.
Da qui si apre la cappellina laterale con un statua della Madonna, una vetrata sul fondo e accesso laterale alla chiesa dalla parete di sinistra.
La campata successiva, quella mediana, contiene un affresco cinquecentesco di scuola umbra con le immagini della Madonna con Bambino, San Bernardino da Siena e San Nicola.
Accanto alla porta in una nicchia ornata di fregi, l’antico battistero in pietra, con il gambo scolpito a putti che reggono il calice, nero finemente decorato e sovrastato da una statuetta raffigurante San Giovanni Battista.
In controfacciata la vetrata della bifora è decorata da una vetrata con l’immagine di San Michele Arcangelo che trafigge il drago.
Nella sacrestia compare un bellissimo affresco di notevole fattura della scuola di Francescuccio d’Assisi del 1400 raffigurante una Crocifissione dove ai lati ci sono l’Addolorata e San Giovanni, alla base la Maddalena insieme ad alcuni “Confratelli” del Santissimo Sacramento.
Il posizionamento della pittura ci fa capire che in antico questa parete era il presbiterio e altare maggiore della primitiva chiesa.
Nei locali adiacenti adibiti ad oratorio due tele, una del 1652 raffigurante San Filippo e la sua devozione alla Vergine e la seconda con San Pasquale Bailon, e San Pietro d’Alcantara, sempre del 1652, opera del pittore Pietro Montini.
Fonti documentative
Giovanni Maria Lanci – Pretola sulla riva del Tevere – 2001
http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodente&Chiave=46058
http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/schedaca.jsp?sercd=3528
https://necrologie.repubblica.it/chiese/provincia-69-perugia/8188-chiesa-di-san-nicolo/notizie-storiche#tab