Chiesa di San Nicola – Manigi di Cascia (PG)
Cenni documentativi
L`edificio era la vecchia parrocchiale di Manigi, villa alle pendici dei modesti rilievi che separano questa zona del casciano dalla parte meridionale del Piano di Santa Scolastica, al quale era collegata attraverso mulattiere.
L`abitato viene citato nel Regesto come località donata all`Abbazia farfense nel 1077.
Nelle antiche carte viene annotato con il nome “Mavisio, Mivisio, Magnisio, Manisio”.
La Chiesa si trova fuori dall`abitato, posta sul percorso di colle Cuparo.
Tra Manigi e la Chiesa di San Nicola un tratto stradale conserva opere di terrazzamento relative all`antica strada romana realizzata con blocchi di calcare locale a faccia-vista, a tratti particolarmente curata, altre volte appena sbozzata. Su questi poggiano blocchetti più piccoli relativi a successivi rifacimenti.
La Chiesa di San Nicola è oggi fatiscente ma vi si scorgono ancora le tombe sul pavimento.
L`interno era interamente affrescato.
Sulla parte destra il dipinto di una movimentata Deposizione che non ha riscontro in altri dipinti per la sua originalità e asprezza di linguaggio.
E` ripresa la scena nel momento in cui Cristo è schiodato dalla croce: con un paletto un apostolo sta togliendo il suppedaneo mentre l`Arimatea consegna il corpo all`Addolorata.
La Madonna in figura giovanile abbraccia il Figlio che si appoggia alla spalla materna.
Il San Giovanni si limita, come nei gruppi scultorei, a toccare la mano schiodata sinistra di Gesù.
Due angeli in aria esprimono il dolore alla maniera gotica, toccandosi la mascella.
Più in basso la Maddalena inginocchiata esprime il dolore gridando disperatamente mentre solleva con le mani le due lunghe trecce di capelli; altra pia donna è seduta in mesta meditazione con le mani incrociate in leggero abbandono.
L`artista è sicuramente locale della cerchia dei Riminesi (pittori della Valnerina dello scorcio del sec. XIV, privi di dipendenza di scuole).
Altri dipinti della Chiesa di San Nicola sono della fine del sec. XVI (uno è datato 1595) e cioè una Madonna del Voto o della Misericordia.
Altro dipinto votivo reca la data 1618.
Fonti documentative
http://www.lavalnerina.it/
Nota
La galleria fotografica e i testi sono stati elaborati da Silvio Sorcini