Chiesa di San Michele in Baciuccaro – Sant’Angelo in Vado (PU)

La chiesa sorge su una collinetta e presenta un caratteristico campanile con la campana disposta sull’antica torre dell’antico castello.

 

Cenni Storici

Il piccolo nucleo abitato di Baciuccaro (toponimo in carta IGM F. 108 – II S.E.) è situato nel territorio collinare circa 3 km a N.O. di Sant’Angelo in Vado, in cima a un’altura a 542 m di quota (coordinate geografiche 43°41′ 05.78″N – 12°23’07.90″E). Si compone di una piccola chiesa (S. Michele in Baciuccaro) e alcune case coloniche.
Anticamente, come i vicini Caresto e Sorbetolo, era Comune a sé stante, con una certa autonomia amministrativa rispetto a Sant’Angelo in Vado; il che fa pensare a un gruppo di case che gravitavano intorno al castello il quale, a sua volta, era circondato di mura e, almeno per qualche tempo, vi abitarono i conti Sanfonieri, che compaiono nella vita della beata Castora de Gabriellis, quando era moglie di Santuccia Sanfonieri, conte di San Martino e Bacciuccaro.
Il corpo della Beata ora si trova nella chiesa di San Francesco.
Il castello, di origini medioevali e circondato da mura, conserva la torre con in cima la campana.
Quando si parla del Bacciucc aro, si pensa anche al beato Bartolo, che qui visse e qui per molto tempo fu custodito il suo corpo, con molta venerazione.
Non era chiaro se il frate fosse un servita o un conventuale; la tradizione vuole che fosse servita, ma quando nel 1700 si fece la ricognizione, il cadavere fu trovato vestito con l’abito dei Conventuali.
Il che suscitò aspra contesa tra i due Ordini.
Successivamente il corpo del Beato fu portato nella chiesa di Santa Maria delle Grazie e, dopo canonica ricognizione (1954), a Santa Maria dei Servi, dove i resti mortali riposano ancora nell’altare della
famiglia Grifoni.
La chiesa non faceva parte delle 47 cappelle del “Nullius” di Mercatello; dal 1636 fa parte della diocesi
vadese.
Compare nelle Visite Pastorali del Vescovo Onorati il 26 settembre 1637 e del Vescovo Barugi nel 1689.
Il primo, oltre l’altare maggiore visitò quello del Rosario, in cui trovò il corpo del beato Bartolo dei Servi di Maria, visitò pure l’altare di Sant’Antonio trovandolo in cattivo stato.
Il secondo nota sull’altare maggiore il quadro di San Michele Arcangelo e fa un’intimazione ai Priori del Comune del Bacciuccaro di riparare la chiesa. Il suddetto quadro rappresenta, in alto, Maria santissima con i misteri del Rosario, in basso San Michele e San Domenico.
Questo quadro del sec. XVII è stato rubato qualche anno fa.
Nel 1781 un terribile terremoto distrusse la vasta chiesa nonché lo stesso castello, nell’anno successivo venne riedificata entro la cinta muraria.
Particolarmente caratteristico appare il campanile, tutto isolato ed è forse un avanzo della vecchia torre del castello che appare isolato dalle altre costruzioni.
Entro i confini del territorio parrocchiale vi è una piccola cappella (annessa al predio “Villa Graziani“) dedicata alla beata Vergine della Consolazione; questa cappella si presenta con un altare e un quadro lacero della Vergine col Bambino in braccio: giace praticamente in stato di abbandono.
C’è poi un’altra cappella, che appartiene alla parrocchia di San Martino in Bacciuccaro (ex-diocesi di Urbania), ma fa parte del Comune di Sant’Angelo in Vado; si chiama “Madonna del Sorbo“.
Anche questa abbandonata: c’è solo l’altare; questa conteneva un quadro della Madonna del Pianto ed un altro della Vergine della Misericordia, che assomiglia al quadro che è nella chiesa di Santa Caterina al Corso e
sarebbe opera del prof. Attilio Romanini.
E pensare che anticamente in questa chiesetta (come riferisce don Enrico Rossi, nelle Memorie Ecclesiastiche di Urbania, voi. 2, p. 219), detta anche Maestà del Fraticello, c’era un dipinto, riparato nel 1550 da Ottaviano Zuccari, il padre dei due grandi fratelli Taddeo e Federico.
 

Interno

La chiesa di oggi è molto piccola, lo stile semplice; ha forma rettangolare, con una superficie di circa 25 metri quadrati. Vi è un solo altare con un quadro della Madonna Immacolata, di santa Lucia, Sacro Cuore di Gesù e Maria e moderni quadretti della vita di Gesù.
Un arco, appoggiato su due colonne, separa il resto della chiesa dal presbiterio
 

Fonti documentative

AAVV. – Guida storico-artistica alle Chiese di Sant’Angelo in Vado – 2005
 

Mappa

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