Chiesa di San Michele Arcangelo – Cortigno di Norcia (PG)
Cenni Storici
Risale al XIII secolo, eretta nella parte alta del paese addossata alla roccia che emerge anche nella parte interna dell’edificio.
Nei secoli ha subito varie modificazioni ed accorpamenti che ne hanno cambiato l’aspetto originario e la destinazione degli interni.
Probabilmente la prima chiesa, cui si accedeva tramite il portale romanico, aveva orientamento ortogonale rispetto all’attuale, cambiato a seguito dell’aggiunta del corpo di sinistra.
Oggi si presenta con un portico del 1760 dominato da un grande orologio, con destra la solida e robusta trecentesca torre campanaria, dove spiccano i due leoni di Norcia, del XVI secolo, e due statue di oranti e al cui interno si trova una campana bronzea con la scritta “BENEDICTUS ANTOLLI DE NURSIE FECIT A.D. 1740“.
Ora (2018) la chiesa, che pur ha retto abbastanza bene al sisma del 2016, è in fase di ristrutturazione e gli arredi sono stati trasferiti altrove, ve la riproporremo a restauro concluso.
Sotto il loggiato si aprono due porte che servivano da ingresso in chiesa e che erano utilizzate una dalle donne che sedevano nella parte retrostante e l’altra dagli uomini che invece trovavano posto nella parte anteriore.
La porta di sinistra mostra un arco a sesto acuto del XIV secolo con affianco resti di affreschi del XV e XVI secolo, quella di destra invece in stile romanico presenta una lunetta affrescata del trecento raffigurante una Madonna con Bambino tra San Giovanni Battista e Santa Caterina d’Alessandria sormontata da una ghiera ornata di cinque tondi al cui interno si trovano due Angeli, San Paolo, il Cristo benedicente e San Pietro.
La facciata presentava anche affreschi con tematiche laiche e religiose del XIV-XV secolo, purtroppo oggi ne rimangano solo alcune tracce, a sinistra del portale si riconosce un Sant’Antonio e una Madonna col Bambino che tiene un libro in mano, a destra un San Cristoforo.
A lato della chiesa fu eretta nel 1504 una cappella con arcone munita di inferriata, trasformata successivamente in sacrestia.
Interno
L’interno, a unica navata con volta a vela e a tre campate ha subito nei primi anni del 1900 un intervento che ha ricoperto l’originale pavimentazione e le preesistenti decorazioni murarie.
Di fianco alla porta romanica, oggi unico accesso alla chiesa, è posta un’acquasantiera della metà del 1500 mentre sul fondo a sinistra si trova un fonte battesimale con vasca ornata di due teste a rilievo del 1312, il più antico di tutta la zona.
La parrocchiale presenta quattro altari lignei, con tele risalenti al XVII secolo, tre sono alloggiati sulla parete lunga di fronte all’ingresso.
Sul primo Deposizione e Santi; sul secondo Madonna con Bambino, i Santi Carlo Borromeo e Francesco e due vergini; sul terzo oggi campeggia una statua moderna dell’Assunta e ai lati modeste statue lignee seicentesche di Sant’Antonio Abate e San Benedetto.
Vicino a questa è presente un ex voto del secolo XVIII recante l’iscrizione “PER GRATIA RICIUTA” con l’illustrazione di un uomo in pericolo appeso al ramo spezzato di un albero con vicino l’immagine della Madonna col Bambino.
L’altare maggiore presenta una rappresentazione pittorica della Crocefissione e dolenti: sono rappresentati uno scorcio di un ponte sul fiume Tevere e della Rotonda (Pantheon) a Roma, allora quartier generale dei bottegai norcini.
Ai lati dell’altare vi sono due sculture lignee: San Michele Arcangelo in veste di debellatore del maligno; l’angelo e Tobia, entrambe sormontate da due erme.
Sul lato corto, di fronte all’altare maggiore c’è un armadio a muro ligneo a due ante, posto a circa due metri di altezza, ospita due statue: una lignea policroma di San Rocco (secolo XV) e l’altra moderna di San Vincenzo Ferrer.
Nella sagrestia situata dietro l’altare maggiore e ricavata da una preesistente cappella del 1504 si trova un preparatorio in noce databile alla prima metà del XVII secolo è un armadietto dipinto contenente flessuosi angeli cerulei, sempre risalente al XVII secolo.
Rimangono resti di affreschi del XVI secolo, sulla volta e nei costoloni.
Tramite una scala interna si sale al primo piano del campanile che conduce alla casa parrocchiale.
In sacrestia si trovava anche un accesso ad un cunicolo, oggi semidistrutto e murato a secco, che metteva in comunicazione con la torre posta a capo dell’abitato.
Fonti documentative
Toscano B., Giacchè L., Ragni B., (1977), L’Umbria. Manuali per il territorio. La Valnerina. Il Nursino. Il Casciano, Roma, Edindustria
http://web.tiscali.it/cortigno/
Nota di ringraziamento
Si ringrazia Triante Angeli, le foto dell’interno arredato sono fornite da lui.
Nota
La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.