Chiesa di San Michele Arcangelo – Colle Luciano di Spoleto (PG)


 

Cenni Storici

L’antica chiesa è ubicata in cima al colle Ciciano o Luciano, luogo fin dall’antichità dedicato ad uso cimiteriale e di culto, come testimoniato dalla presenza sulle sue falde della vetusta Basilica di San Salvatore e dell’Abbazia di San Ponziano.
Mancano prove archeologiche, relative alla fase paleocristiana della chiesa, analogamente carenti sono le fonti archivistiche, è probabile che preesistesse in loco un sacello d’età paleocristiana, forse solo un battistero dedicato all’Arcangelo; fino a qualche anno fa era leggibile sulla facciata una lapide con l’iscrizione:
D<EO> O<PTIMO> M<AXIMO> | S. MICHAELI ARCA|NGELOPOST CONS|ULATUM FELICIS ET |TAURI ANNO VERO SA|L<UTIS> HUM<ANAE> .CCCCXXVIII. HO|C TEMPLUMDICATUM SA|CROQ<UE> BAPTISMATIS FONT|E AD CATHED<RALEM> ECCLESIAM | POSTEA TRANSLATOMAXIMISQ<UE> | INDULGENTI<I>S PER TOTUM MENSEM | MAII INSIGNITUM SACRATU|MQUE FUIT, (Dopo il consolato di Felice e Tauro, nell’anno 428, questo tempio fu dedicato a Dio e a S. Michele Arcangelo e in seguito, trasferito il sacro fonte battesimale alla chiesa cattedrale, fu insignito delle massime indulgenze per tutto il mese di maggio e fu consacrato).
L’iscrizione, ora al museo archeologico, era del XVII secolo, eseguita in occasione del rifacimento della chiesa, ma ricalcava una preesistente il cui testo, parziale, fu riprodotto dal Muratori.
È probabile che il trasferimento del fonte battesimale, citato nell’epigrafe, sia avvenuto nel IX secolo, presso l’omonima chiesa allora esistente nel complesso della cattedrale spoletina.
Forse il primitivo edificio di culto ha subito una ristrutturazione nel XII secolo, in corrispondenza della grande fioritura del romanico spoletino, certo è che in quel periodo v’era una chiesa che svolgeva la funzione di pieve.
Nella sacra visita di Pietro de Lunel, vescovo di Gaeta, avvenuta negli anni 1571-1572 la chiesa è descritta come “rurale e semplice“.
Nel tardo XVII secolo l’edificio ha subito un radicale rinnovamento, con l’aggiunta di due navate laterali.
Alla fine del XVIII secolo la chiesa fu abbandonata e, nel 1817 destinata alla sepoltura dei morti per tifo petecchiale.
Anche i morti per l’epidemia di colera asiatico del 1855 trovarono sepoltura in questo luogo, dopo ciò la chiesa fu nuovamente abbandonata, ceduta a privati e degradata ad usi agricoli.
 

Aspetto esterno

Oggi la chiesa è in completa rovina, la facciata, di cui rimane unicamente la parte inferiore, presenta un portale ben conservato; è a tutto sesto ed è antico, con conci aventi caratteristiche preromaniche, forse di pertinenza della chiesa originaria o di una ricostruzione del periodo longobardo.
Sopra il portale vi sono i resti di una nicchia, che probabilmente conteneva una statua.
Sul lato interno destro del portale sono incise due croci.
A fianco del portale sono emersi, al di sotto dell’intonaco, tratti di muratura in filaretto con conci ben connessi, tipici del primo romanico spoletino.
La copertura è completamente crollata e non c’è più traccia del campanile.
 

Interno

L’interno è a tre navate, separate tra loro da pilastri ed archi in pietra e laterizio, purtroppo le attuali condizioni di degrado, la presenza di vegetazione e i residui ingombri pertinenti all’uso per scopi agricoli ne consentono solo una difficile lettura.
In fondo alla navata sinistra si trova una nicchia in cui era affrescata una Crocifissione, ne rimangono oggi la croce bianca su fondo nero e due figure evanescenti, con ogni probabilità la Madonna e San Giovanni.
Sopra la Croce era affissa una statua del Cristo, si notano ancora le buche derivanti dallo strappo della stessa.
Sull’intradosso della cripta è affrescata, in un tondo, la colomba dello Spirito Santo, con ai lati motivi floreali, che si ripetono negli spessori laterali.
La navata centrale è ancora meno leggibile, sulla parete di fondo si scorgono trace di affreschi.
La navata di destra non conserva elementi di rilievo visibili.
Sono addossati alla chiesa una serie di edifici, forse anticamente un piccolo complesso conventuale.
 

Nota di ringraziamento

Si ringrazia la gentilissima signora Maria Grazia Bonanni, proprietaria della chiesa, che ha consentito l’effettuazione delle foto, la loro pubblicazione e che ha fornito altresì documentazione fotografica antica della chiesa.
 

Fonti documentative

ANGELINI ROTA G. Guida di Spoleto e del suo territorio, A.G. Panetto e Petrelli, 1929
BINAZZI GIANFRANCO, Considerazioni sulla cronologia del Tempietto sul Clitumno, “LANX” 18 (2014), pp. 1-47
CECCARONI SANDRO, Il Culto di San Michele Arcangelo nella religiosità medievale del territorio spoletino, I Quaderni di Spoletium, 6, Accademia Spoletina, Spoleto, 1993
CECCARONI SANDRO, S. Michele Arcangelo “de colle Ciciano” di Spoleto. Da pieve altomedievale a chiesa cimiteriale per i morti di peste nel XIX secolo, Spoletium 31-32/34-35, 1990, pag. 172-180
FAUSTI LUIGI., Le Chiese della Diocesi di Spoleto nel XIV secolo secondo un codice del XVI secolo, Archivio per la storia ecclesiastica dell’Umbria, Foligno, 1913
GENTILI, GIACCHÈ, RAGNI, TOSCANO, L’Umbria – Manuali per il territorio – Spoleto – Edindustria Roma, 1978
SENSI MARIO, Santuari e culto di San Michele nell’Italia centrale
SETTIA, A. A. Le pievi della diocesi di Spoleto: dati e problemi, in Il Ducatodi Spoleto. Atti del IX Congresso internazionale di studi sull’alto Medioevo (Spoleto 27 settembre-1° ottobre 1982), I, Spoleto 1983
 

Nota

La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.
 

Da vedere nella zona

Basilica di San Salvatore
Abbazia di San Ponziano
Chiesa di San Pietro Apostolo
 

Mappa

Link coordinate: 42.740165, 12.752412

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