Chiesa di San Michele Arcangelo a Vitavello – Ascoli Piceno (AP)

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Cenni Storici

L’edificio, la cui intitolazione fa supporre un’origine longobarda, fino al XVII secolo fu la sede parrocchiale del perduto centro abitato di Acquaviva, che sorgeva sopra l’attuale Cavaceppo e che si costituì dopo la dispersione della popolazione germanica da parte dei franchi. Nelle visite pastorali della fine del 1600 la chiesa non viene più menzionata come parrocchia probabilmente a causa del progressivo spopolamento di Acquaviva. Oggi essa versa purtroppo in stato di abbandono e mostra notevoli danni della struttura architettonica. Il tetto, lesionato in più punti, presenta in particolare delle lacune che vanno a deteriorare gli affreschi dell’interno, eseguiti tra il XVI e XVII secolo. Nella parete di fondo, infatti, si trovano, dei riquadri entro cui sono raffigurati un San Michele Arcangelo, una Madonna con il Bambino, un Sant’Antonio abate e una Crocifissione, dietro cui si scorge una città turrita che rappresenta con ogni probabilità Ascoli. Altre porzioni di affresco visibili fanno supporre che possano essere recuperate sotto la superficie intonacata.

La scoperta di Italia Nostrao.
Del gruppo di escursionisti faceva parte la signora Luisa Danieli che, in qualità di membro del consiglio direttivo, ha informato la sezione locale di Italia Nostra dello stato di deterioramento della chiesa. Dopo un primo sopralluogo eseguito con il parroco di Mozzano, don Andrea Tanchi, e costatato il valore storico-artistico degli affreschi, il presidente della sede ascolana e consigliere nazionale dell’Associazione, il professor Gaetano Rinaldi, si è rivolto alla sede centrale di Italia Nostra, i cui rappresentanti hanno compiuto una seconda ispezione del luogo e hanno espresso parere favorevole. E stato quindi realizzato un progetto pilota nazionale che prevede il risanamento strutturale e il restauro degli affreschi grazie ai finanziamenti elargiti dalla sede centrale di Italia Nostra con il sostegno di grandi aziende italiane. Il progetto del recupero della superficie pittorica, realizzato dal restauratore Angelini, è stato già approvato dalla Soprintendenza dei Beni Storici Artistici di Urbino, mentre quello strutturale, eseguito dall’architetto Giacomo Manni e dall’ingegnere Massimo Tonelli, è in attesa di approvazione della Soprintendenza per i Beni Architettonici.

Cosa succede ora.
La signora Danieli, inoltre, sta ideando una serie di iniziative per sensibilizzare l’opinione locale e raccogliere così ulteriori fondi per l’operazione. Tra gli eventi previsti lo sketchcrawl con la vendita all’asta delle vedute di Ascoli realizzate giovani acquarellisti coordinati dal professor Santuccio della facoltà di Architettura e un’esposizione di writers. Dopo la realizzazione di questo meritevole progetto, che ci auguriamo vada a buon fine, la chiesa sarà resa visitabile, probabilmente in giorni stabiliti, e secondo il professor Rinaldi, che da tempo porta
avanti il progetto dei distretti culturali, potrebbe entrare a far parte del distretto culturale delle terre del tartufo.

di Carolina Ciociola

Per approfondimenti maggiori:
www.diocesiascoli.it
www.piceno33.it

 

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