Chiesa di San Martino – Monte San Martino (MC)
Cenni Storici
Collocata nella parte più alta del paese, la chiesa di San Martino costituisce per la comunità un vanto di storia ed arte. La posizione e la piazza, arricchita da case di costruzione quattrocentesca, su cui si affaccia la chiesa fanno presupporre che li fosse il centro dell’antico borgo. Non si posseggono notizie certe sulla fondazione, che si ritiene comunque di antica origine. Alla dominazione carolingia, infatti, si collega la diffusione del culto di San Martino Vescovo di Tour. Dopo il lungo periodo delle invasioni barbariche a cui succedettero i ducati longobardi, l’intitolazione al Santo d’origine francese segna l’affermazione del culto cristiano. A partire dal IX secolo sorgono, un po’ovunque, chiese dedicate a San Martino e a tale fase possiamo far risalire anche la dedicazione di questo luogo. L’utilizzo di materiale di riuso nella muratura esterna, come dei blocchi con decorazione di influenza longobarda, testimonia una sistemazione dell’edificio riferibile all’XI secolo. Modifiche successive, rintracciabili nelle tamponature delle finestre, sono visibili nei muri perimetrali della chiesa che assieme alla casa parrocchiale e alla torre campanaria forma un corpo unico. Il campanile, che si alza in corrispondenza dell’abside della chiesa, si presenta come una massiccia torre, dal coronamento a cipolla, probabilmente riferibile al XVI secolo. Sull’esterno della cella campanaria, alla base delle arcate, si vedono dei dischi in pietra, che sono ciò che resta di quattro orologi, uno per ogni lato. La facciata, che si apre su una piazza dall’assetto irregolare, è caratterizzata da un unico portale d’ingresso, sormontato da un’iscrizione e da un semplice frontone con decorazioni aggettanti. L’epigrafe riferisce di un restauro del 1772 promosso dal cardinal Paracciano e da Francesco Ricci, nipote di quel Monsignor Armindo Ricci a cui si deve il nucleo principale della Pinacoteca di Montesanmartino. La riproduzione dello stemma araldico testimonia il ruolo della famiglia Ricci nella fase di riqualificazione dell’edificio. La struttura interna si presenta ad unica navata con quattro cappelle laterali, due per lato, d’impianto settecentesco. A tale periodo è da collegarsi la sostanziale trasformazione della sistemazione interna, che è conservata nell’aspetto odierno. Elemento che evidenzia la risistemazione settecentesca è un’iscrizione, posta sullo stipite della porta d’accesso alla sagrestia, in cui viene fatta memoria della consacrazione del luogo sacro da parte di Monsignor Martino Borgia, indicandone la data precisa, 28 settembre 1727. Parte delle suppellettili ecclesiastiche, dei paramenti e delle opere presenti nella chiesa provengono dall’antica chiesa di San Michele, la quale venne dapprima trasformata in ospedale, come testimonia il Colucci, e poi demolita.