Chiesa di San Martino – Castelvecchio di Città di Castello (PG)
Cenni storici
L’edifico, databile intorno al XVII secolo, sorge sulle collina della frazione Seripole di San Maiano di Città di Castello poco oltre il cimitero in una zona a vocazione agricola e con una bella veduta sulla sottostante piana del Tevere.
L’antica chiesa ed oratorio nel 1903 risultava in pessimo stato e, come ricorda la lapide esterna, venne quindi ristrutturato dal sacerdote Achille Zucchini che lo dedicò alla Madonna del Rosario e a San Martino Vescovo e fu consacrata da Aristide Golfieri.
Successivamente fu gravemente lesionata dal terremoto e fu ristrutturata nel 1930 dal parroco Aloisio Consolini che ne impedì la distruzione.
Fra gli ultimi interventi strutturali si ricorda quello effettuato negli anni 2005-2006 che ha interessato il rifacimento del pavimento, il consolidamento edilizio della struttura, la tinteggiatura interna ed esterna.
Aspetto
La facciata si presenta con tetto a capanna sostenuto da un timpano evidenziato da due lesene alle estremità.
Il portale è squadrato sovrastato da un rosone; ai lati di questo due nicchie contengono altrettante statue di santi, a destra San Martino Vescovo e a sinistra Vergine del Rosario.
Sempre in facciata, di fianco alla porta sono posizionate due lapidi che commemorano i caduti originari delle parrocchie di Castelvecchio e Seripole durante la guerra del 1915-1918 a destra, mentre a sinistra la lapide ricorda la ristrutturazione dell’oratorio fatta nel 1903.
La torre campanaria con quattro monofore a base quadrata termina con una lanterna ottagonale a cuspide ed è posizionata sul fondo della chiesa dopo l’abside.
L’edifico è integrato in un complesso abitativo accollato sui fianchi stessi e quella che era la casa parrocchiale annessa alla Chiesa di proprietà della Parrocchia di Promano, è stata data in gestione alla Caritas Diocesana dal 2016 ed accoglie 5 richiedenti asilo.
Interno
L’interno è a navata unica a croce greca, la copertura è a volta a crociera seguita da una volta a vela all’incrocio dei due bracci e nella parte presbiteriale si trova una abside con una serie di arconi lunettati, mentre le restanti zone sono coperte con semicupole; la navata è divisa in due campate da paraste.
Entrando in controfacciata a destra una bella statua della Pietà ai piedi della croce e salendo sulla parete destra nella prima campata una tela con Sant’Antonio da Copertino e altro Santo martire Francescano.
Nella seconda campata una nicchia racchiude la statua di Sant’Antonio da Padova.
Il presbiterio è rialzato d un gradino e nell’abside si trova una bella cantoria rialzata in legno che ne segue tutto il perimetro.
Il catino absidale diviso in 5 spicchi contiene il Simbolo mariano e i simboli vescovili di San Martino oltre a lapidi dipinte; nell’arcata tondo con San Martino che divide il mantello con il povero.
Dietro l’altare delle tele; a destra Madonna in trono con il Bambino tra San Domenico e Santa Caterina da Siena, segue altra tela con San Martino, la Madonna in trono con Bambino tra un Santo Francescano e San Michele Arcangelo, infine la Vergine incoronata con il Bambino.
Scendendo sulla parete sinistra incontriamo una nicchia con il Sacro Cuore e a seguire una tela con la Madonna tra le nuvole che porge il calice con l’ostia a tre Santi monaci.
In controfacciata a sinistra una nicchia con sportelli di legno che chiudono il Fonte Battesimale.
Fonti documentative
G. Muzi – Memorie civili ed ecclesiastiche di Città di Castello – 1842
http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/schedaca.jsp?sercd=37940
http://www.caritascdc.it/160-54/ITA/Case-di-accoglienza