Chiesa di San Lorenzo Vecchio – Rapecchiano di Foligno (PG)
Cenni Storici
La collina su cui sorge la chiesa era conosciuta e frequentata sin dai tempi dei romani dove qui avevano un insediamento testimoniato da reperti ritrovati fra cui un resto di colonna conservata nella chiesa.
L’esposizione e la fertilità dei terreni ha da sempre favorito lo sfruttamento agricolo e tuttora è qui presente un’azienda agricola che produce in particolare olio e vino.
Sicuramente questa attività ha subito un rallentamento durante le invasioni barbariche per poi rifiorire nel X secolo grazie alla presenza di contadini e di monaci che hanno utilizzato il posto come ritiro eremitico.
L’oratorio è attestato sin dal 1272 quando sul posto sono giunti dei francescani al seguito di Angelo Clareno, che nato nelle Marche a poco meno di vent’anni attirato dal messaggio di San Francesco entrò nell’ordine dei Francescani e fondò una comunità qui a San Lorenzo.
Egli stesso fu artefice dell’ordine che portava il suo nome “I Clareni” il cui stile di vita si ispirava alla stretta osservanza della regola francescana e alla restaurazione della povertà evangelica.
Altre comunità come queste le troviamo al di là dell’Appennino nelle Marche.
Da eremo con il tempo si è trasformato in convento e accanto alla chiesa è stata realizzata la struttura conventuale adiacente agli edifici dove vivevano i contadini che gestivano i terreni.
Alla fine del 1500 in epoca di Controriforma i Clareni furono perseguitati e tacciati per eretici e le loro proprietà furono smembrate, il convento di San Lorenzo all’epoca risulta di proprietà del marchese Barnabò e tuttora la struttura è anche conosciuta come Oratorio di San Lorenzo dei Barnabò.
Nel 1912 passa di proprietà e appartiene all’Avv. Dell’Oro.
Nella Visita pastorale di Giorgio Gusmini del 1912 si afferma: “detta cappella è spaziosa e pulita, fa da centro alle abitazioni più lontane delle parrocchie di Collepino, San Giovanni Profiamma e San Sebastiano e già da alcuni anni, nei giorni festivi, vi si celebra la S. Messa“.
Dal 1968 il proprietario è divenuto Aldo De Luca di Roma e ancora oggi la sua famiglia custodisce in maniera esemplare l’oratorio e in esso ogni anno il giorno della festività di San Lorenzo, il 10 agosto, si celebra la messa di pomeriggio con grande moltitudine di fedeli e le offerte ricavate dalla vendita dei panini e del vino ivi prodotto vengono devolute ad associazioni umanitarie.
Aspetto
La chiesa è inglobata nella ex struttura conventuale e la facciata è un tutt’uno con la struttura civile che l’affianca.
Il portale è squadrato con le spalle in mattoni e l’architrave in pietra ed è sovrastato da un’ampia finestra a semicerchio che si apre sopra il cornicione della facciata.
Il Campanile è a vela e si eleva in pieno tetto in quanto inglobato nella struttura affiancata.
All’interno della struttura conventuale persiste il chiostro che al momento non è visitabile in quanto interessato dai lavori del terremoto del 2016.
Interno
L’interno è ad unica navata voltata a botte, l’altare è inglobato nel catino absidale dove campeggia un quadro con l’immagine di San Lorenzo.
La parete destra presenta una nicchia dove è stata sistemata una statua di San Lorenzo mentre sulla parete sinistra un’altra nicchia corrispondente contiene una piccola statua della Madonna.
In controfacciata a destra uscendo un’acquasantiera appoggiata su un tronco di colonna romana trovata nella zona.
All’interno non ci sono affreschi però da una notizia, recentemente rintracciata negli archivi, si apprende di dipinti commissionati nel 1479 al pittore folignate Pierantonio Mezzastris, da eseguire in una delle volte della chiesa; ora non si sa se i dipinti non sono mai stati eseguiti (non si è trovata la quietanza di pagamento), oppure si sono persi in ristrutturazioni della chiesa o se sono stati coperti da strati di intonaco che li ha nascosti di fatto stando al documento gli affreschi erano più di uno.
Il documento ci dice che un certo Frate Bernardino di Amelia guardiano del convento di San Lorenzo di Rapecchiano nel distretto di Foligno commissiona al pittore Pierantonio di Andrea Mezastris di Foligno la pittura della volta di una cappella nella chiesa del convento, da realizzare entro il successivo mese di maggio, per un compenso di 10 fiorini.
Nel frontespizio della volta doveva dipingere un’Annunciazione e in alto nel mezzo Dio Padre con i cherubini e poi i 4 Evangelisti decorati con festoni e negli spazi vuoti il pittore poteva riempirli a suo piacimento; il fondo doveva essere azzurro all’interno dei festoni.
L’Annunziata doveva avere un mantello azzurro con fiorellini d’oro con corone allo stesso modo delle figure che lo stesso pittore aveva già realizzato nelle pareti della stessa chiesa.
Lo stesso giorno Michelangelo di Onofrio Barnabei di Foligno mercante si impegna a garantire il vitto, durante i lavori, per il pittore e il suo garzone, nonché la calcina per la suddetta volta e il legname necessario per il cantiere da allestire.
Il Documento integrale
Propongo in esclusiva il documento integrale che sopra è stato citato, scoperto dall’archivista Stefano Felicetti e gentilmente messo a disposizione, è un unicum in rete.
[1479] dicembre 4, Foligno
Die sabbati 4 decembris.
Actum Fulginei ad bancham apothece Iacobi Iannis, quam conducit Michaelangelus Honofrii Barnabeiis, site in sotietate Platee Veteris, iuxta ipsam plateam, res dicti Iannis Iacobi et alia latera, presenti bus Persensino Petrutii, Ioanne Filippo magistri Luce et Virgilio Pernichole de Fulgineo testibus.
Frater Beradinus de Amelia guardianus Sancti Laurentii de Rapicchiano districtus Fulginei nomine fratrum et capituli dicti loci dedit et locavit Pierantonio Mezastris pictori de Fulgineo presenti et conducenti ad pingendum unam voltam unius cappelle dicti hoc modo, vide licet quod in frontespizio dicte volte debeat fieri una Anuntiata integra cum medio Deo patre cun cherubinis quattuor mediis Evangeliste cun festis circum circa dictis evangelistis et Deo patre et in residuo dicte volte folia vel alia laboreria oportuna secundum quod visum fuerit ipsi pictori et cum omnibus campis azuris intus dictis festiis et Anunziata cum mantello azurrii et certis fiorictis auri et cum coronis iuxta et secundum quod sunt alie figure picte per ipsum pictorem in dicta cappella; que omnia promiserit perfecisse dictus Pierantonius per totum mensem maii proxime futurum et hoc pro pretio et nomine pretii florenonum decem ad rationem quinquaginta bayoccorum pro floreno, quos florenos decem dictus frater Berardinus promisit et convenit solvere dicto Perantonio hoc modo, videlicet florenos quattuor et similes in pecunia numerata tempore quo dictus Perantonius perficerit dictum opus et florenos sex similes in raseriis quadraginta calcine, in lapide et buglioli per totam dictum mensem maii in civitate Fulginei ad ortum dicti Perantonii, et cum hoc pacto quotiamo dictus Perantonius de mense preterito dedit et consignavit Bartolomeo Mazanti quadraginta rasengas calcine intrise pro pretio florenonum sex solidibus cum pacto quod si dictus Bartolomeus restituiret dicto Perantonio dictam calcinam per totum mensem aprilis quod dictus Perantonius teneatur restituere dictos sex florenos; ideo Michaelangelus Honofrii Barnabeiis mercator de Fulgineo modo iurandi in se ibidem obligatus promisit dicto Perantonio presenti etc. quod, casu dictus Bartolomeus restitueret per totum mensem aprilis predicti, recipere in se et pro se dictam calcinam (et) dictum casum recipere, solvere et satisfacere dicto Bartolomeo dictos florenos sex sine aliquo interesse dicti Perantonii renuntiante etc. denuntiante iuraverunt etc. sub pena XX florenorum etc. ominibus honeribus per guarentigiam etc.
Dicto die. Actum in dicta platea et ante apothecam quam conducit Felix Iacobi calzolarius ab Emiliano Permathei, sitam in sotietate Platee Veteris, iuxta ipsam plateam, viam et res dicti Emiliani et alia latera, presenti bus Nicolao Iacobi et Felice Matheoli calzolariis de Fulgineo testi bus.
Michaelangelus Honofrii Barnabeiis sponte per se et suos eredes promisit facere et curare quod dictus frater Berardinus dicto Perantonio pictori pingendo predicta, ut supra exprimitur in proximo precedenti instrumento, faciet sibi Perantonio et famulo expensas victus tempore quo pingit et quod dabit calcinam pro volta et lignamina pro ponte faciendo pro dicta pictura, alias dictus Michaelangelus promisit de suo satisfacere etc. renuntiante et denuntiante iuravit sub pena X florenorum et omnibus honeribus etc. per guarentigiam.
ASP-SF, ANMF, ser. I, 47, not. Pierbenedetto di Antonio Cia1nbrini, 1478 – 1481, cc. 12Sr-129r.
Fonti documentative
Cristina Casciola, Emanuela Cecconelli – LA CHIESA DI SAN SEBASTIANO DI TREGGIO – Istituto Comprensivo “N. Alunno” di Belfiore Scuola Secondaria di Primo Grado Classi IIA – IIB Anno Scolastico 2011/ 2012
https://it.wikipedia.org/wiki/Clareni
Studi di Storia dell’arte 12 – 2001
Nota di ringraziamento
Ringrazio la proprietaria dell’Azienda agraria San Lorenzo Vecchio signora Flaminia De Luca per la sua disponibilità, per la sua passione e per la smisurata cultura che ha dimostrato di avere, autrice tra l’altro di un bellissimo libro su Angelo Clareno intitolato ………… che consiglio caldamente di leggere.