Chiesa di San Lorenzo – Porziano di Assisi (PG)

La chiesa è inserita nella cinta muraria del castello di Porziano.

 

Cenni Storici

Una prima citazione della chiesa di S. Lorenzo la troviamo nel catasto del 1354 dove è elencata tra le chiese appartenenti alla “Balya Porciani de Porta Perlaxii“; questo primo edificio è oggi identificabile, anche se quasi completamente intonacata, nell’attuale sagrestia della chiesa restaurata.
San Lorenzo, è chiesa parrocchiale ed è membro dell’Abbazia di San Nicolò di Campolongo a cui paga 38 soldi nel 1333 e nel 1334; nel 1459 la chiesa compare in un elenco dei possedimenti dell’abbazia, la descrive malandata, ma ancora esistente dentro il castello di Porziano.
Con la Bolla del 3 febbraio 1478 il Papa Sisto IV confermò al Sacro Convento la cessione della abbazia di Campolongo con tutte le sue dipendenze di chiese e cappelle con cura di anime, concedendo al Custode ed ai frati di S. Francesco, facoltà di eleggere, senza l’intervento d’autorità episcopale cappellani e parrochi da collocarvi e facoltà di rimuoverli dal loro uffizio.
Le parrocchie per tal modo trasferite sotto la giurisdizione del Sacro Convento, furono: S. Pietro del castello di Paradiso, S. Giovanm Battista nel castello di Poggio superiore (o Morico), S. Giovanni Battista nel castello della Pieve, S. Lorenzo nel castello di Porziano, S. Maria di Gualdo sua sussidiaria; a queste, più tardi, fu aggiunta la Parrocchia di S. Margherita dentro la città di Assisi, e quella di S. Giovanni ora nel Santuario di Rivotorto.
Quando l’Abbazia di Campolongo passò al sacro Convento a questo spettarono i doveri di assistenza pastorale verso le Cure affidategli, doveva quindi provvedere alla nomina di parroci o tra il Clero secolare o tra i Frati (come anche da Lettera del 1653 da parte della Congregazione dei Religiosi, confermata da Benedetto XIV un secolo dopo) e doveva provvedere ad un compenso per i sacerdoti che curassero le 4 parrocchie (Pieve, Porziano, Paradiso e Poggio Morico).
In un libro di contabilità del Convento del 1821 a Don Gerolamo Petrini parroco di Porziano, per il mese di febbraio, è pagata la congrua di scudi 4,41 comprendente anche la legna; a maggio dello stesso anno, la congrua è pagata per i mesi di marzo, aprile e maggio con scudi 13,24.
Nel 1840 si nota un aumento di congrua e il parroco percepisce 65 scudi all’anno, in questo caso l’aumento è determinato dalla posizione delle Cure più remote e scomode (Porziano e Poggio Morico).
A questi quattro parroci era imposto, per effetto del “Caeremoniale pro Basilica Assisiensi” di Benedetto XIV (a. 1754), di prestare servizio in S. Francesco ogni anno per la domenica tra l’Ottava del Corpus Domini, e di esercitare il ministero e avere venerazione anche verso la Cattedrale; impone altresì ai Frati di avere la massima cura delle stesse suppellettili di dette chiese poiché come i Preti parroci sono “vicari curati” anche gli stabili e gli annessi e connessi sono a carico del Convento.
La chiesa di S. Lorenzo ha urgente bisogno di migliorie nel 1528 e i frati del Sacro Convento, facendo capitolo, decidono di vendere del terreno per 10 fiorini da usare nella chiesa, e crediamo che questi lavori siano stati eseguiti proprio per ampliare e trasformare la primitiva e piccola chiesa di S. Lorenzo.
Quando Mons. Camajani visita la chiesa, nel 1573, vi trova come cappellano Fr. Vitale, riafferma la dipendenza da Campolongo delle 4 Cure (Paradiso, Porziano, Pieve, Poggio Morico) e suggerisce inoltre di formare, sotto il nome del “Corpo di Cristo” (o SS. Sacramento), una Confraternita di laici che si impegnino ad accompagnare il sacerdote nel recare l’Eucaristia ai malati.
Nella visita di Mons. Palmerini del 1722 si afferma che la chiesa è stata costruita ex novo nel 1663-64 al posto di un’altra già diruta e conferma la presenza della Confraternita del SS. Sacramento “che veste di bianco con mozzetta rossa, ha entrate consistenti in frutti di censi e terre quali vengono amministrate da due Priori“; per la prima volta vengono nominati beni appartenenti alla confraternita, senza menzionare l’esatto valore di essi, che comunque non costituiscono un “reddito fisso“.
La Frazione nel 1469 paga 10 libbre di denari come tassa per il Perdono di S.M. degli Angeli.
Nel 1906 fu sopraelevata ad opera dei frati conventuali di Assisi in quanto proprietari; la chiesa di Porziano rimane di proprietà dei francescani fino al 1909, in seguito donata al fondo del culto e quindi diventa parrocchia.
E’ stata sottoposta a lavori di ristrutturazione nel 1933 ad opera del vicario e dei frati di san Francesco, l’ultimo restauro è stato effettuato negli anni 2011-2012 in seguito ai danni provocati dal terremoto del 1997; è stata riaperta al culto il 10 agosto del 2016 con la presenza del sindaco di Assisi Stefania Proietti e del vescovo della diocesi monsignor Domenico Sorrentino.
Nella zona fuori le mura del castello di Porziano, nei pressi del cimitero, sorge una chiesina nominata alla Madonna della Cortina.
Non si hanno riferimenti storici relativi all’anno di costruzione di quest’ultima, probabilmente le origini della chiesa sono da collocare intorno al 1600 poiché nella visita pastorale di Mons. Tegrimo Tegrimi del 1632-1633, primo documento in cui compare Santa Maria della Cortina, il vescovo specifica che non è stata costruita da molti anni.
 

Aspetto esterno

La chiesa si trova al centro dell’abitato di Porziano, ha un tetto a capanna con un piccolo rosone al di sopra della porta e un campanile a vela.
L’edificio risulta essere il frutto di varie irregolari aggregazioni edilizie realizzate nel corso del tempo, senza uno stile che lo caratterizza, l’unica parte originale sembra essere il muro castellano di destra dove si trova l’attuale
sagrestia, il muro di sinistra invece è stato interamente ricostruito e sopra addossato il tetto.
 

Interno

La chiesa si presenta a navata unica con una superficie di 52 mq e si sviluppa solo su un piano senza sopraelevazione del presbiterio, solo l’altare è posto su una pedana in muratura.
Entrando sulla destra troviamo una statua in gesso della Madonna e sopra la porta della sacrestia campeggia un quadro olio su tavola della Madonna col Bambino in trono tra gli Angeli denominato “Madonna della Cortina” attribuito ad un pittore non definito di ambito umbro databile intorno all’anno 1860; segue un’acquasantiera in pietra.
Nella parete d’altare campeggia lo stendardo processionale con il Martirio di San Lorenzo che è montato su un leggero telaio di alluminio che ruotando su cardini permette di vedere anche il dipinto sul retro (se ne parla più avanti).
Scendendo sulla parete sinistra in alto in una nicchia troviamo una statua di Gesù che mostra il suo Sacro Cuore, e andando verso la porta un’altra nicchia contiene la statua in gesso rappresentante la Madonna Addolorata.
In controfacciata c’è la statua processionale di San Lorenzo.
 

Lo Stendardo Processionale

Al tempo della terza visita di mons. Palmerini (1726) sopra l’altare della chiesa di San Lorenzo di Porziano c’era un “quadro in tela rappresentante la Beata Vergine, S. Lorenzo, S. Francesco, S. Antonio, et altri Santi“, quindi non ciò che vediamo oggi; questo compare in un inventario del 1845 e un successivo compilato nel 1906 in cui viene segnalata la presenza sull’altare maggiore di”… un quadro grande di S. Lorenzo
La scoperta che quella tela non era un quadro ma uno stendardo processionale è avvenuta solo dopo il terremoto del 1997, quando fu necessario inviarlo per il restauro presso il laboratorio della Tecnireco srl a Spoleto e si scoprì che in realtà la tela era dipinta su entrambe le facce e si trattava quindi di uno stendardo processionale.
Ritraeva da un lato San Lorenzo che riceve il martirio e dall’altro San Lorenzo che restituisce la vista a Lucillo, episodi ripresi dalla Legenda Aurea di Jacopo da Varazze.
Si trattava di un’opera di Giovanni Andrea Carloni (Genova, 1639-1697), un eclettico pittore ligure che era stato portato ad Assisi dal vescovo Ludovico Giustiniani, per decorare le pareti della cappella del Sacramento all’interno della cattedrale.
Al pittore, nel 1673, erano stati commissionati due stendardi dalle confraternite di San Lorenzo e di San Francesco; la confraternita di San Lorenzo aveva allora la sua sede in un oratorio nella parte di sopra di Assisi, immediatamente sotto la Rocca Maggiore.
La presenza di questo dipinto nella chiesa di San Lorenzo in Assisi è confermata prima dalla Visita apostolica fatta dal vescovo Francesco Nerli nel 1686, poi dal vescovo Simone Marco Palmerini il 9 marzo 1718 il quale specifica che sopra l’altare Maggiore compare “Un quadro in tela rappresentante S. Lorenzo opera del Carloni“.
San Lorenzo fu una delle cinque confraternite di Assisi che furono soppresse nel 1772 dal vescovo Nicola Sermattei per fornire una rendita al Seminario diocesano; non si sa come poi questo stendardo sia andato a finire nella chiesa di San Lorenzo di Porziano ma è verosimile che ciò sia avvenuto ai tempi della soppressione napoleonica delle corporazioni religiose, decretata nel 1810, quando molti edifici che appartenevano a enti religiosi furono prima demaniati e successivamente alienati, e le immagini sacre che conservavano al loro interno passarono in altri edifici di culto o furono alienate.
 

Fonti documentative

V. Falcinelli – Per Ville e castelli di Assisi – Vol I – 1982
V. Falcinelli – Badia di San Nicolò di Campolongo – 1973
Accademia Properziana del Subasio – Porziano scoprire terre e storie – 2018

http://www.diocesiassisi.it/consacrata-la-chiesa-di-porziano/

 

Mappa

Link coordinate: 43.144047 12.661455

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