Chiesa di San Lorenzo – Grotti di Sant’Anatolia (PG)
Cenni Storici
La Chiesa di San Lorenzo, è edificata lungo la strada della montagna a notevole distanza dal castello medievale, accanto ad essa sorgeva un piccolo insediamento rurale.
Dall’aspetto delle murature sembrerebbe risalire al secolo XI e comunque riferibile al primo periodo del romanico spoletino.
Il primo documento che ne attesta l’esistenza risale al 16 novembre 1108, è un previlegio con cui papa Pasquale II accoglie sotto la protezione apostolica la canonica di Santa Maria di Spoleto retta dal priore Transarico, e ne conferma i possessi e i diritti in particolare per le decime, secondo la concessione del vescovo Andrea; tra i beni è citatala “plebem Sancti Laurentii in Gruttule“.
Il 13 maggio 1122 Callisto II papa, ad esempio del suo predecessore Pasquale Il, accoglie Beraldo priore e la canonica di Spoleto sotto la protezione apostolica e ne conferma i possessi e i diritti circa le decime, tra i beni elencati c’è la “plebem Sancti Laurentii in Gruttule“.
Nel febbraio 1188 la chiesa è citata in un documento in cui Albino prete cardinale del titolo di Santa Croce, vicario del papa Clemente III, commette ai vescovi Gentile di Osimo e Bonifacio di Narni l’esame della vertenza tra i canonici e il vescovo di Spoleto a proposito dei diritti di decime di alcune pievi.
Nel XIII secolo la chiesa era tributaria del Duomo di Spoleto ed aveva dignità parrocchiale con un “pievano” ivi residente, come risultante da una pergamena conservata nell’archivio capitolare della cattedra di Spoleto, relativa ad una convenzione, stipulata il 9 maggio 1266, fra il capitolo del Duomo e la pieve di San Lorenzo di Grotti.
Nel 1278 il Pievano e il chierico sono obbligati a risiedere presso la chiesa sotto pena di scomunica.
Nel 1280 il chierico Simonetto di Petronio, alla morte di Simone, gli succede come Pievano.
Nei secoli XIII e XIV la si ritrova tra le chiese soggette al pagamento delle decime, nel 1334 paga la notevole cifra di 31 soldi e 6 denari, ma di li a poco ha inizio il declino della chiesa e della comunità ad essa collegata.
Già nel codice Pelosius, della fine del Trecento è citata come sine cura e la chiesa di San Pietro le è subentrata come parrocchiale.
Dal resoconto della visita pastorale del Lascaris, nel 1712, la chiesa di San Lorenzo risulta essere abbandonata e già parzialmente diruta: rimanevano una porta, una finestra, un altare e le immagini della Madonna, di San Lorenzo e di San Sebastiano dipinte nelle pareti e datate 1564.
Oggi ne restano solo ruderi.
Da tradizione orale vi era il primo cimitero del castello.
Nota di ringraziamento
Si ringrazia la gentilissima amica Beatrice Salvi, che mi ha accompagnato ai ruderi della chiesa
Nota
La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.
Fonti documentative
A. Fabbi – Guida della Valnerina: storia e arte – Abeto (PG), Assisi 1977
A. Fabbi – Storia dei comuni della Valnerina – Abeto (PG), Assisi 1976
L. Fausti – Le Chiese della Diocesi di Spoleto nel XIV secolo secondo un codice del XVI secolo – Foligno 1913
L. Fausti – Pergamene dell’Archivio, del Capitolo della Chiesa Cattedrale di S. Maria di. Spoleto dalle origini alia fine del pontificato di Innocenzo III in “Archivio per la storia ecclesiastica dell’Umbria”, Annata IV, 3, 1917
L. Gentili – L. Giacchè – B. Ragni – B. Toscano – L’Umbria – Manuali per il territorio – La Valnerina, Il Nursino, Il Casciano – Roma, 1977
S. Nessi-S. Ceccaroni – Da Spoleto a Monteleone attraverso il Monte Coscerno, Itinerari Spoletini 1 - Spoleto, 1972
Sacra visita di Carlo Giacinto Lascaris vescovo di Spoleto – 1715, in Archivio Storico Diocesano di Spoleto
U. Santi – Grotti e la sua storia – Spoleto, 1997
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