Chiesa di San Girolamo – Castelnuovo d’Assisi (PG)

La chiesa è sulla piazza esterna al castello e per gli abitanti è conosciuta come San Pasquale poiché San Girolamo è il nuovo edificio accanto, tant’è che la piazza attigua è proprio Piazza San Pasquale.

 

Cenni Storici

Nel 1573 mons. Pietro Camaiani, visitatore apostolico, ordinava che si ampliasse la chiesa castellana di Santa Lucia o se ne costruisse una nuova fuori del castello.
Fu scelta la seconda soluzione.
Nel 1594 la nuova chiesa di Costelnuovo sotto l’invocazione di S. Girolamo, “situata fuori del detto castello” era già stata edificata, come si legge nella relazione sulla visita pastorale, effettuata, il 25 giugno di quell’anno, dal vescovo di Assisi essa si presentava allora con un unico altare; era priva di campanile, ma si serviva della campana del castello.
Non aveva pavimento, né sepolture e i defunti venivano portati a seppellire a S. Maria degli Angeli.
I neonati ricevevano il battesimo nella Cattedrale di Assisi, in quanto a Castelnuovo non c’era il fonte.
La chiesa di S. Girolamo non disponeva neanche di canonica ed il curato abitava in una casa che gli era messa a disposizione dalla comunità parrocchiale.
Dalla relazione sulla visita pastorale, fatta da mons. Ottaviano Spader, vescovo di Assisi, il 17 giugno 1706, risulta che nella parrocchiale di S. Girolamo vi erano ormai quattro altari segno che la chiesa, costruita poco più di un secolo prima fuori del castello, era stata ingrandita o, comunque, modificata.
All’altare maggiore, sotto il titolo di S. Girolamo, era eretta la confraternita omonima.
Al secondo altare, sotto il titolo del Rosario, era eretta la compagnia omonima; mentre al terzo altare, dedicato a S. Carlo, risultava eretta la confraternita della Morte, che aveva, fra l’altro, l’obbligo di farvi celebrare quattro Messe nel giorno della festività di S. Carlo Borromeo.
Il quarto altare era dedicato a S. Antonio Abate.
Nonostante avesse ormai più di un secolo di vita, la chiesa extracastellana non era ancora stata consacrata.
Lo sarà soltanto il 18 maggio del 1727 per opera del vescovo di Assisi mons. Palmierini.
Una dettagliata descrizione, datata 21 marzo 1733, della chiesa di S. Girolamo di Castelnuovo, “posta nel Borgo di detto Castello, di rimpetto alla Piazza, verso Ponente, la via pubblica e l’Oratorio della Compagnia di detto Santo dalla parte di dietro e da due lati circondata dall’orto di detta Cura“, ci è stata lasciata dal parroco don Pietro Paolo Berti.
Tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento gli altari della chiesa di S. Girolamo erano diventati cinque: ai quattro sopra citati s’era aggiunto quello dedicato a S. Pasquale Baylon, il cui culto doveva essere stato introdotto “dai padri francescani della Porziuncola, che svolgevano il ministero pastorale nelle parrocchie vicine, alla fine del 1700“.
Della prima metà dell’Ottocento ci è pervenuta un’accurata descrizione della vita parrocchiale di Castelnuovo.
Si tratta di una relazione di mano dell’allora parroco don Raffaele Antonelli, dalla quale ci viene la conferma che, nonostante l’affermarsi della devozione per S. Pasquale Baylon, nel 1842 (anno della suddetta relazione) il Santo Titolare della parrocchia è sempre e soltanto S. Giralamo, la cui , “Festa se ne celebra alli 30 di settembre“.
A proposito delle festività religiose, è detta, però, che l’ “abbuso disconvenevole, che per lo più succede nella celebrazione delle Feste in campagna è il giuoco continuo, l’intemperanze, l’ubriachezze, il che è causa ancora di rissa“.
Per quanto riguarda la struttura della chiesa parrocchiale, nonostante il drammatico terremoto del 1832, nel 1842 non si rendevano necessarie riparazioni; se ce ne fosse stato bisogno, vi avrebbero provveduto, come era consuetudine, le due compagnie di S. Girolamo e della Morte.
La chiesa non aveva sepolture, anche se un suo parroco don Giovanni Battista Ratti, nato a Camaiore, in provincia di Lucca, e morto a Castelnuovo il 6 giugno 1805 era stato tumulato proprio nella parrocchiale di S. Girolamo.
I defunti della parrocchia, come si usava da tempo, venivano portati “a seppellire nella Chiesa degli Angeli“.
A quella data nella chiesa non era presente ancora il fonte battesimale.
Gli altari erano sempre cinque; ma la loro intitolazione era leggermente cambiata; il maggiore era dedicato a S. Girolamo, il secondo a S. Antonio di Padova, a S. Antonio Abate e a S. Giuseppe, il terzo a S. Pasquale, il quarto a S. Carlo, il quinto alla Madonna del Rosario.
Nel 1842 a Castelnuovo non erano presenti eremiti, né maestri di scuola, né “mammane “, né medici.
Quando questi ultimi venivano a visitare gli infermi, vedendo che il male era grave, dopo la terza visita, e alle volte anche dopo la seconda, avvisavano il parroco che li confessasse.
Le entrate della parrocchia erano costituite da due Censi, dall’affitto di una casa dentro il castello, da due orti e da sette pezzi di terra (arativi, pergolati, arborati e canapinati).
La vita parrocchiale procede su questi ritmi per tutto il quarantennio in cui fu parroco don Raffaele Antonelli (1833-1375).
Alla fine del 1800 la parrocchia attraverserà un periodo di vera e propria crisi, a causa della scarsità di sacerdoti in tutta la diocesi.
Ad alleviare il problema della “vacanza” furono mandati “economi spirituali” del tipo di don Bernardino Laurenzi sacerdote “di poco lodevoli costumi” dedito al vino, il quale e non rade volte fu veduto mezzo ubriaco.
Nel 1891 il fabbricato della chiesa parrocchiale (che era ancora priva del fante battesimale e i neonati venivano portati a battezzare nelle parrocchie vicine) si presentava in buono stato.
Tre anni dopo però, nonostante un ampliamento e dei restauri, effettuati nel 1894 alla chiesa, questa non si presenta bene e necessitava di un ampliamento, ma essendo esigui gli spazi disponibili si ritenne opportuno costruire un nuovo edificio, cosa che avvenne nel dopoguerra grazie all’impegno del parroco don Felice Balani.
La nuova chiesa verrà inaugurata il 21 ottobre 1961 alla presenza del vescovo di Assisi mons. Giuseppe Placido Nicolini.
 

Aspetto

La chiesa si presenta in facciata con un timpano rialzato rispetto al tetto, la porta è squadrata e sovrastata da un oculo; alla destra della porta è murata una lapide che commemora i caduti di Castelnuovo durante la prima Guerra Mondiale, mentre in basso a sinistra è murata una lapide funeraria.
La parete sinistra è condivisa da un’abitazione ad uso di una comunità di suore mentre la destra è libera e presenta robusti contrafforti.
I locali della chiesa sono attualmente ad uso della locale Pro-Loco.
 

Fonti documentative

F. Santucci – Castelnuovo d’Assisi – 1994
 

Mappa

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