Chiesa di San Giovanni in Campiglione – Assisi (PG)
Cenni Storici
L’edificio conosciuto nelle antiche carte anche con il nome di Macerata o Maceratola, è situato lungo la strada di Campiglione, nel tratto che va da Ponte San Vetturino a Bastia.
E’ del 1056 il primo documento in cui si fa menzione della chiesa con le parole riportate : ” …in via q(ui) pergit de Sancto Joh(anne) n(ec)to (ch)asio …”.
Si tratta di San Giovanni lungo la strada che va in linea retta da Assisi al fiume Chiascio.
In un documento del 1082 prende il nome dal termine Campillone (toponimo figurante sin dal 1013) forse originariamente, semplice vocabolo, successivamente locus (ossia suddivisione del Comitatus – Contado costruito da un centro rurale abitato con una certa quantità di fondi) e successivamente ancora, nella prima metà del sec. XIII balìa.
Viene anche menzionata in un atto del 1167 in cui Pietro di Ugolino dona “per l’anima sua” al fratello Vitale (evidentemente monaco della chiesa) una terra con vigna, in vocabolo Campiglione, riservandosene la disponibilità quando si fosse rimesso dall’infermità che lo aveva colpito.
Da una Bolla del 1198 di Innocenzo III si sa che la chiesa era una Pieve, e come tale, dotata di un Fonte battesimale.
La chiesa, già soggetta a diritti di cappellania da parte del vicino monastero benedettino delle religiose di San Paolo delle Abbadesse, risulta nel 1217 nell’elenco delle dipendenti dal capitolo di San Rufino di Assisi e fu connottata da uno stretto rapporto con il vicino, quasi attiguo, ospedale cosiddettod ei “Raccomandati del monastero di Santa Chiara“, sicuramente di sua proprietà nel 1354 come da noto, coevo, catasto dei beni appartenenti agli enti religiosi,infatti nei documenti si legge: ” Habet ( San Giovanni) …hospitale reccomendatum monasterio sancte Clare quod est prope ecclesiam s. Joannis campiglione“.
La stuttura di cui si parla , è oggi ravvisabile nel complesso dell’albergo che fronteggia la chiesa medesima.
L’ospedale doveva avere origini più antiche, infatti era già esistente ai tempi di san Francesco, lungo la strada che collegava Assisi a Perugia.
Questo ospedale come gran parte degli altri in quel tempo, fu adibito all’accoglienza per i pellegrini diretti ai luoghi francescani, mentre si sa che la chiesa dovette essere dotata di beni propri, che ne doveva consentire autonoma sussistenza, se nel 1401 il suo rector don Angelo Luzi (Dominus Angelus Lutii) ne dà a cottimo i possedimenti.
Nel corso dei secoli è stata una “ Cappellina ” alle dipendenze ora dei canonici, ora del monastero di Santa Chiara, ora del Vescovo di Assisi.
Aspetto esterno
L’edificio si presente in pietra rosa del Subasio con una semplicissima fattura architettonica ad aula absidata con tetto a capriate.
Ha subito diversi interventi nel tempo fra cui la tamponatura della porta e finestra laterali (diverso orientamento).
Al momento non è officiata perché inagibile.
Fonti documentative
Articolo di Clelia Carloforti Lovascio
Chiese Romaniche in Umbria di Bernardino Sperandio 2001
F. Guarino – La Valle del Tescio – Accademia Properziana del Subasio e Parco Regionale del Monte Subasio – 2006
Da vedere nella zona
Castello dei Figli di Cambio- Palazzo d’Assisi
Castello di Tordibetto
Castello di Beviglie