Chiesa di San Giovanni Evangelista – Castellonalto
Notizie
La chiesa sorge su una collinetta fuori dall’abitato del paese di Castellonalto ancora ben conservato, specie nel centro storico dove possiamo visitare la piccola Chiesa in stile romanico della Madonna del Rosario, con una pregiatissima tela posta sull’altare maggiore del XVI sec. All’inizio del paese vi è un grande palazzo signorile del XVII sec., residenza del Cardinale Pennacchi un tempo governatore del luogo.
La Chiesa di San Giovanni Evangelista si presenta con tetto a due spioventi con campanile a vela a due fornici asimmetrico rispetto all’asse centrale. La facciata ha due porte di cui una secondaria, la luce interna è garantita da un oculo sopra il portale principale e due finestre laterali.
Il sagrato è circoscritto da un cortiletto in erba chiuso da un recinto.
Sopra il portale ha scolpito lo stemma del Capitolo Lateranense, e sulla chiave di volta della porta è scolpita la croce Templare a testimonianza della loro intensa presenza sulla “Via della Lana” precedentemente descritta nella scheda della Chiesa di Santa Maria a Castellonbasso.
Davanti alla chiesa sono presenti delle fonti con un copiosa fontana di acqua fresca, le fonti erano utilizzate dagli abitanti per provvedere al lavaggio dei panni e l’abbeveraggio del bestiame.
Proseguendo oltre il paese, verso le montagne arriviamo al Salto del Cieco e all’antica Dogana, che segnava il confine tra lo Stato Pontificio e il Regno di Napoli.
Interno
L’interno, è diviso da tre piccole navate e il tetto risolto a capriate. Sull’altare maggiore grande tela in mostra lignea raffigurante la Crocifissione tra Santi e la dedica: MODESTUS PRUDENTIUS FIERI FECIT.
Dietro l’altare l’abside completamente affrescato con L’Incoronazione della Vergine tra angeli, e nella parte bassa alcuni Santi tra cui San Pietro, Santa Caterina, San Giovanni Evangelista e altre figure di scarsa interpretazione.
Nel sottarco alcune decorazioni floreali e al centro il Volto Santo di Cristo. I dipinti sono del XVI secolo attribuiti a Cola dell’Amatrice.
Sui pilastri laterali del presbiterio, a sinistra è dipinto un San Rocco e a destra un San Sebastiano giovinetto che reca con la mano sinistra l’arco del suo martirio.
Lo stemma della piccola comunità è riprodotto sullo stipite della Pala dell’altare: scudo con al centro un doppio castello turrito. Sulla parete di destra sono collocati due altari. Nel primo tra stucchi del XVIII secolo è venerata la statua di Sant’Anna.
Nel secondo una bella tela del XVII secolo in una elegante mostra lignea, raffigurante la Madonna col Bambino tra Santi francescani. Sotto, si intravede la scritta dei committenti OC OPUS PECI FIERIT PRUDENTIUM. Sulla parete di destra, il primo altare è dedicato a Sant’Antonio Abate, la statua contemporanea è collocato, dentro un nicchia, decorata con stucchi del XVIII secolo. L’altro altare reca una bellissima tela, in mostra lignea, raffigurante la Madonna del Rosario tra San Domenico e Santa Caterina da Siena intorno i misteri del Rosario.
Opera attribuibile alla mano Vincenzo Manenti. Dietro la porta di accesso scolpito in pietra un piccolo fonte battesimale a muro con il motto e la data: EFFVNDAM SUP AQUA MUNDA ET MUN-DAMINI AB OMNIVS INQUINAMENTIS VESIRIS e la data MDCIII.
Fonte documentativa
http://www.comune.ferentillo.tr.it/
Ferentillo Segreta – Storia di un Principato Di Carlo Favetti Tipolito Visconti Terni Seconda Edizione febbraio 2010