Chiesa di San Giovanni Battista – Pila (PG)

In questa chiesa “Leonina” è conservato un meraviglioso Crocifisso del 1500 in legno di fico preziosa opera d’arte del Rinascimento umbro.

 

Cenni Storici

La villa di Pila compare per la prima volta in un documento del 1258 dove risulta appartenere al contado perugino di porta Eburnea e la chiesa di San Giovanni Battista, edificata fuori delle mura del castello, era una delle chiese soggette al monastero di san Pietro di Perugia, al quale corrispondeva un canone annuo di una corba di grano.
Era posizionata lungo la direttrice stradale che in epoca etrusca congiungeva Perugia ad Orvieto, tracciato che da San Sisto passava per Strozzacapponi, Castel del Piano, San Biagio della Valle, Spina raggiungendo i confini del territorio perugino.
In un catasto 1360 risulta come parrocchia e quasi due secoli dopo, nel 1565, per volere del cardinale Fulvio Della Corgna, le venne unita la chiesa di Sant’Ilario, che un tempo era stata anch’essa parrocchiale di Pila.
In occasione della visita pastorale del 1577 fatta dal vescovo Bosio, la popolazione chiese che vi fosse edificato il fonte battesimale, lo stesso fu costruito il 12 aprile 1578, come si legge da un’iscrizione e il primo libro dei battezzati, che tuttora si conserva, inizia nel 1583.
Nel 1795 a questa parrocchia venne unita la chiesa sine cura di S. Lorenzo in Fibille.
Agli inizi dell’800 versava in pessime condizioni ed inoltre si presentava di piccole dimensioni rispetto al notevole incremento della popolazione per cui si rese necessario edificare un nuovo edificio.
Nel 1857 iniziarono i lavori per il maestoso campanile che sorse sulla collina, accanto alla villa Mandolini e il conte Giuseppe Borgia Mandolini donò il terreno necessario.
A distanza di dieci anni, nel 1867, Pietro Sini di Acquapendente fuse le tre campane nuove all’interno della rimessa degli agrumi del conte che pagò anche questa spesa.
Per la costruzione della chiesa passarono diversi anni caratterizzati da molte discussioni circa la collocazione dell’edificio: chi voleva servirsi della parte vecchia della chiesa, chi, invece, la voleva vicina al campanile.
I dibattiti si conclusero nella prima adunanza convocata dal nuovo parroco don Raffaele Pero, il 15 maggio 1896, quando si decise che la chiesa sarebbe stata costruita sul luogo dove occorreva meno spesa.
La prima pietra fu posta dall’arcivescovo Dario Mattei Gentili il 14 settembre 1896, i lavori terminarono il 16 dicembre 1898 e furono diretti dall’ingegnere Rossi ed eseguiti dai capomastri fratelli Baciocchi di Montefalco e Morozzi di Perugia.
I lavori durarono appena due anni, la consacrazione fu eseguita da monsignor Giovanni Battista Rosa il 2 maggio 1933, anno del Giubileo straordinario indetto da papa Pio XI.
Le vetrate che decorano la chiesa furono eseguite da Giuseppe Pennacchi dal 1896 al 1926.
L’altare maggiore del Crocifisso fu eretto con il generoso contributo di Ginevra Rizzoli e Giuseppe Cavalierini oltre che dal contributo delle parrocchie che avevano partecipato alla festa venticinquennale del crocifisso nel 1901.
La chiesa conserva l’organo realizzato da Nicola Morettini e dal figlio Francesco nel 1912 ed è uno dei pochi superstiti di quelli a due manuali usciti dalla loro bottega.
Successivamente fu acquistato un organo a due tastiere che fu inaugurato il 3 maggio 1912 dal maestro Francesco Corradini di Arezzo, che in seguito ad un incendio del 1985, sviluppatosi dietro l’altare dove si trovava lo strumento, è stato danneggiato con la perdita della manticeria, dell’elettroventilatore, di parte delle condotte di alimentazione e dell’assito della tribuna.
Lo strumento fu riparato da Eugenio Becchetti e inaugurato il 19 giugno 1991.
L’incendio danneggiò anche il Crocifisso cinquecentesco, causando la perdita irrimediabile della cromia dell’incarnato del Cristo.
L’edificio subì dei danni dal terremoto del 1969.
Chiusa a seguito del sisma del 30 ottobre 2016 è stata riaperta al culto il 3 marzo 2019.
 

Aspetto esterno

L’attuale chiesa è stata riedificata nel XIX secolo in stile pseudo-gotico ed è una delle cinquanta chiese “Leonine” fatte edificare o ricostruire dal cardinale Gioacchino Pecci, poi papa Leone XIII, fin da quando era vescovo di Perugia, e lo fu per ben 32 anni, dal 1846 al 1878, anno in cui fu eletto Papa.
Il progetto iniziale prevedeva tre navate ma poi ne fu realizzata solo una ed è per questo che la chiesa appare stretta e molto slanciata in alto.
La facciata, in linea con lo stile leonino, presenta la muratura in pietra mista e gli elementi decorativi in cotto, con arcatelle sotto il tetto a due falde.
Al centro un grande rosone con esternamente, lungo le quattro direzioni principali, le formelle degli evangelisti e dentro una forma floreale.
Nel registro inferiore, dietro un protiro moderno, un portale ad anelli in coppo con lunetta decorata in bassorilievo raffigurante il Battesimo di Gesù.
Alle pareti laterali si inseriscono le importanti vetrate che caratterizzano le tre campate della navata centrale, mentre il transetto è visibile nel volume superiore segnato da una apertura circolare.
Sulla parete destra sopra un pilastro di rinforzo è posizionato il piccolo campanile a vela che contiene la campane più antiche, quelle della vecchia pieve.
Alle pareti due porte simmetriche sotto i porticati laterali in corrispondenza dalla terza campata introducono in chiesa.
Nella parete esterna sinistra si può notare nel muro la facciata dell’antica pieve, con il portale sovrastato da una formella con l’immagine di San Giovanni Battista e sopra le due finestre che illuminavano l’interno.
 

Interno

La chiesa è stata costruita sul vecchio edificio che si può identificare nel volume che oggi è diventato il transetto.
La pianta è a croce latina, con le campate segnate da imponenti pilastri compositi.
Parzialmente nelle pareti permangono porzioni anche importanti dell’intonaco a motivi geometrici proprio dello stile leonino.
La navata è caratterizzata da alte volte a crociera con i costoloni decorati e il fondo a cielo stellato.
Le pareti laterali sono caratterizzate da grandi finestre con vetri decorati.
Entrando sulla parete destra nella prima campata troviamo una statua di Santa Rita e fianco una lapide commemorativa dell’edificazione della chiesa, in alto la prima vetrata policroma realizzata da Giuseppe Pennacchi nel 1895 con le immagini di (a cominciare dal primo personaggio in alto a sinistra) San Francesco d’Assisi, Sant’Antonio da Padova, San Nicola e Sant’Innocenzo martire.
Nella seconda campata la vetrata con due figure divine su sfondi di fantasia e simboli sacri, nella terza campata le figure di San Costanzo e San Lorenzo; si apre poi il transetto di destra con l’altare della Madonna con tre nicchie, in quella centrale sopra l’altare la statua della Madonna con Bambino e a destra San’Antonio da Padova e a sinistra San Francesco, sopra il rosone con angeli in gloria con la scritta Ave Maria.
La zona presbiteriale è rialzata di due gradini con l’antico altare e l’importante macchina scultorea dietro cui corre uno stretto deambulatorio, rialzato di altri tre gradini con l’altare in legno al centro.
Nell’abside, coperto da una volta poligonale impostata su un semiottagono, campeggia l’imponente altare al cui interno è sito un grande Crocifisso di legno di fico del XVI secolo preziosa opera d’arte del Rinascimento umbro.
A sinistra dell’altare il Fonte battesimale.
La cappella di sinistra contiene un altare con altre tre nicchie, in quella centrale la statua del Redentore, a sinistra San Giuseppe e a destra San Giovanni Battista, in alto il rosone con l’Agnus Dei.
Nella prima campata a scendere nella vetrata San Giovanni Battista e San Giovanni Evangelista; nella campata centrale la vetrata con due figure oranti in uno sfondo di fantasia e nell’ultima campata alla base due lapidi commemorative: una a ricordo della consacrazione della chiesa in occasione del Giubileo straordinario e l’altra a ricordo del parroco don Mario Chiovini.
In alto l’ultimo finestrone con le immagini di (dalla prima figura in alto a sinistra) Santa Maria Maddalena, Sant’Eurosia martire, San Giuseppe e San Michele Arcangelo.
In controfacciata due acquasantiere ai lati della porta, sopra questa tela con San Michele Arcangelo e nel rosone la vetrata con la SS. Trinità.
 

Il campanile

Il campanile si trova a trecento metri dalla chiesa a fianco del castello, elemento isolato, in muratura, caratterizzato da tre livelli.
Basamento in pietra isodoma con ingresso, ruota e targa commemorativa; il corpo centrale della canna con cantonali d’angolo e al centro un grande orologio; la cella campanaria in laterizio con modanature e giochi geometrici e copertura a padiglione.
 

Fonti documentative

GIUSEPPE LETI LUIGI TITTARELLI – LE FONTI PER LO STUDIO DELLA POPOLAZIONE DELLA DIOCESI DI PERUGIA DALLA METÀ DEL XVI SECOLO AL 1860 – 1976
Comune di Perugia Circoscrizione XI – CIRCOSCRIZIONE XI: Cenni storici sulle frazioni
dal XIII al XIX secolo – 1994

https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodente&Chiave=46160

http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/schedaca.jsp?sercd=3514

https://www.perugiatoday.it/attualita/chiesa-parrocchiale-pila-riapertura-culto.html

 

Mappa

Link coordinate: 43.053250 12.329328

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