Chiesa di San Giovanni Battista – Passatempo di Osimo (AN)
Croci Templari della chiesa
Cenni Storici
Dalla lettura della documentazione del nostro archivio storico Parrocchiale e precisamente dal verbale della Visita Pastorale del 1913 redatto dal parroco Don Paterniano Cappannari testualmente si legge:
“non si conosce l’origine, esisteva fin dal 1272” stessa dichiarazione viene riportata da Don Celestino Cantori detto “Don Cilè” nel verbale della Visita Pastorale del 1928.
Queste annotazioni evidenziano una felice corrispondenza con l’esistenza sin dal XIII secolo di un appostamento fisso di templari che controllava la vetusta strada romana Settempedana (Roma – Nuceria oggi Nocera Umbra – Villa Potenza antica città di Ricina – San Severino da Settempeda – Osimo da Auximum - Ancona) sul guado del fiume “Fiumicello” (ponte censito negli statuti medievali di Osimo del 1308 al volume V 76) confine tra la marca anconetana e quella maceratese, passaggio obbligato di armigeri, viandanti e carri.
Passatempo secondo alcuni studiosi potrebbe riferirsi all’etimo (Passum Templi) Passo del Tempio o del Templare (vedi Petromilli “Marche Templari” e B. Capone – L. Imperio – E. Valentini “Guida all’Italia dei Templari” Alberto Mazzocchi e Roberto Mosca Alla luce nell’ombra “Templari in Centro Italia dal 1167 ad oggi” maggio 2014).
La Chiesa è posta a sud di Osimo a circa 7 Km di distanza, su una collinetta alta circa 150 metri dal livello del mare detta “Colle del Paradiso“, oggi Via Paradiso.
I primi documenti che attestano l’esistenza della Parrocchia di Passatempo dedicata a San Giovanni Battista risalgono al 30 maggio 1575 al tempo della visita apostolica di Monsignor Salvatore Pacini.
In questi atti si legge che la parrocchia fu fondata dal Conti Margarucci di San Severino, proprietari terrieri della zona, per comodità dei suoi contadini i quali a causa delle frequenti inondazioni del Musone avevano difficoltà a raggiungere il Duomo di Osimo per ricevere i Santissimi Sacramenti.
Il 26 Giugno del 1575 la parrocchia venne dotata di un parroco nominato dal Vescovo, che doveva esercitare la cura delle anime usufruendo dell’abitazione fornita dai Conti Margarucci e dalle decime dei parrocchiani.
La Parrocchia, in seguito, ricevette le seguenti visite pastorali:
29 agosto 1592 dal cardinale Antonio Gallo;
16 luglio 1595 dal Vicario Generale Monsignor Filippo Bartella.
Da questa ultima visita risulta la presenza di due altari, uno dedicato al SS. Rosario e l’altro a Sant’Antonio Abate.
Nel corso del seicento e precisamente nel 1667 Don Eleuterio Angelucci prese parte come Parroco di Passatempo al secondo sinodo del Cardinal Bichi.
Nel 1699 al terzo sinodo del Cardinal Bichi intervenne don Francesco Cruciani.
Dai documenti dell’archivio parrocchiale è possibile desumere i nomi dei 25 parroci che si sono succeduti dal 1575 ad oggi.
La Chiesa attuale, fu costruita dal 1841 al 1879 anno della sua consacrazione, nelle vicinanze della vecchia e angusta Chiesa di origine ignota (parrocchia dal 1575), ormai del tutto inadeguata alle esigenze religiose della numerosa comunità dell’epoca di circa 270 famiglie a fronte delle 30 del 1600, (Documentazione Archivio Parrocchiale del 1832), sempre sulle proprietà terriere del Conte Margarucci, il quale fornisce i mattoni recuperati dalla demolizione della vicina villa di campagna (perizia del geometra Mordini di Castelfidardo del 1840).
La Chiesa e l’annessa casa parrocchiale ha subito negli anni interventi di manutenzione, restauro e piccole trasformazioni, tra le quali la più significativa quella del 1922 con l’ampliamento laterale sinistro di una cappella Mariana (Madonna Addolorata), fatta costruire dal Parroco Don Celeste Cantori vista la notevole devozione Mariana della popolazione, dopo i miracoli del quadretto dell’Addolorata della chiesetta di Campocavallo del 1892.
Il prossimo 17 Aprile 2018 ricorrerà secondo anniversario dell’inaugurazione della vecchia chiesa “San Giovanni Battista” di Via Paradiso risalente al 1800 di origine medioevale, chiusa per inagibilità dal Sindaco nel maggio del 2005.
Storia recente
Il Parroco Don Claudio Marinelli a seguito dell’ordinanza sindacale comunica immediatamente all’Arcivescovo di allora S.E. Edoardo Menichelli la chiusura dell’edificio e inoltra subito la richiesta di fondi per la messa in sicurezza della chiesa.
Nel 2007 in occasione della visita pastorale i fedeli chiedono all’Arcivescovo S.E. Edoardo Menichelli metter in atto tutte le iniziative utili a reperire i fondi per la messa in sicurezza e la successiva riapertura della Chiesa, vista la sua storia e la sua importanza culturale e religiosa per il nostro territorio.
L’Arcivescovo comprende la validità della richiesta sia sotto il profilo religioso che storico-artistico e assicura la sua disponibilità per la soluzione del problema.
Nel frattempo vengono sensibilizzate anche le amministrazioni locali – Comune e Regione – per la salvaguardia di un bene architettonico che ha rivelato, a seguito di approfondite ricerche storiche e documentali, testimonianze tali da poter far rientrare la chiesa “San Giovanni Battista” nella tutela dei monumenti architettonici sia da parte della Curia, che da parte delle Amministrazioni pubbliche.
Così nel 2010 il Consiglio Comunale di Osimo, delibera all’unanimità di ricercare in tempi brevissimi tutte le soluzioni per contribuire al restauro della chiesa di Via Paradiso.
Nel 2012 sono state avviate le procedure amministrative per il reperimento dei fondi sia da parte della C.E.I (Conferenza Episcopale Italiana) sia da parte del Comune di Osimo che della stessa Regione Marche.
Finalmente nel 2013 i finanziamenti sono divenuti certezze e sono stati iniziati i lavori di messa in sicurezza e restauro della chiesa “San Giovanni Battista” di Via Paradiso.
Naturalmente c’è stato bisogno anche del contributo, sia economico ma soprattutto concreto (ore di lavoro e di impegno gratuito), da parte dei parrocchiani generosi, che hanno permesso di completare quei lavori rimasti sospesi ed indispensabili per la riapertura della chiesa, nel momento che si erano terminati i finanziamenti.
E’ un traguardo che si è raggiunto, nell’anno del giubileo straordinario della Misericordia, dopo ben 15 anni di speranza, pazienza e perseveranza da parte dei passatempesi.
E’ perciò con emozione per tutti, ma specialmente per vecchi passatempesi, che domenica 17 Aprile 2016 si è riaperto al culto la chiesa di via Paradiso alla presenza del Cardinale S.E. Edoardo Menichelli Arcivescovo di Ancona – Osimo.
Nel chiudere questa breve presentazione, tengo in modo particolare ricordare, che come i Nobili Conti Margarucci di San Severino nel 1575 si sono obbligati per la costituzione della Parrocchia e il mantenimento della chiesa, così il Cardinale S.E. Edoardo Menichelli, anche lui di San Severino, è stato determinante nel restauro e nella riapertura di questa struttura.
Nel primo anniversario (2017) della riapertura della chiesa e stata inaugurata, dal Cardinale S.E. Edoardo Menichelli una lapide commemorativa la quali riporta:
Parrocchia “San Giovanni Battista” Passatempo
Nell”Anno Santo “Giubileo Straordinario della Divina Misericordia” indetto dal Sommo Pontefice Francesco, Sua Eminenza il Cardinale Edoardo Menichelli Arcivescovo Metropolita di Ancona – Osimo eleva per questo lieto giorno, 17 Aprile 2016, l’ingresso della chiesa restaurata a Porta Santa Giubilare “concedendo la prevista Indulgenza” e ne Benedice la restituita bellezza a maggior gloria di Dio.
Il Parroco Don Claudio Marinelli da Agugliano
e la comunità Parrocchiale in Passatempo di Osimo
La chiesa “San Giovanni Battista” di via Paradiso di Passatempo di Osimo è stata riconosciuta d’Interesse Culturale dal MiBACT Marche – Ancona con delibera n. 8 del 25 gennaio 2017.
Arredi Liturgici
Pala d’altare del 1602 autore ignoto;
Acquasantiera del XV secolo con incisione al suo interno di una croce templare;
Paliotto d’altare del XV secolo;
Lapide commemorativa del 1794 “Ingresso solenne del Parroco Don Luca II“;
Panche, confessionali e leggio di arte povera del XVII secolo;
Organo – Adriano Veratri Bologna 1889 – a canne a base rettangolare con corpo molto lineare;
Quadretti della via Crucis in cromolitografie dell’ottocento della famosa casa editrice Turgis di Parigi;
Fonti documentative
P. COMPAGNONI, Memorie Historico Critiche della chiesa , 1782;
C. MASSACCESI, Memorie storiche di tutte le chiese, monasteri, confraternite e ospedali del territorio di Osimo
Massimo Morroni – Luciano Egidi “Dizionario Enciclopedico Osimano” Osimo Edizioni 2001;
Alberto Mazzocchi “San Filippo de’ Plano” una chiesa templare in Osimo – Osimo 2011;
Alberto Mazzocchi – Roberto Mosca- “alla luce nell’ombra” Templari in centro Italia dal 1167 ad oggi – Editore Spring Color 2014;
G. PETROMILLI, I templari della Marca Centrale , 1983;
Mauro Giorgio Ferretti “Le orme dei templari in Italia” – AIEP editore – San Marino 2013;
Gabriele Petromilli “I Templari e la Santa Casa di Loreto” – Edizioni Aratron Ancona 1987;
Gabriele Petromilli “SAN FILIPPO DE PLANO IN MONTORTO LA PIU’ IMPORTANTE PRECETTORIA TEMPLARE DELLA MARCA”
Archivio diocesano di Osimo;
Archivio storico Parrocchiale di Passatempo
La nostra chiesa con delibera n 8 del 25 gennaio 2017 è stata identificata di interesse culturale dal MiBACT per le Marche con citazione di chiesa Templare.
Nota
La documentazione fotografica ed il testo sono stati prodotti dall’Archivista Storico Parrocchiale Dott. Giuseppe Lanari – Passatempo,16/04/2018