Chiesa di San Giovanni Battista – Matterella di Ferentillo (TR)

La chiesa è stata per molti secoli sede della confraternita del Gonfalone poi trasferita a Precetto.

Cenni Storici

Si trova appena fuori di una porta della cinta muraria quattrocentesca, probabilmente è stata costruita nello stesso periodo.
È stata per molti secoli sede della confraternita del Gonfalone, poi trasferita nell’omonima chiesa a Precetto, quindi a Spoleto con decreto del Ministro dell’interno in data 24 giugno 2011, pubblicato Gazzetta Ufficiale serie generale numero 183 del 08-08-2011, poi soppressa con decreto del ministro dell’Interno pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale serie generale numero 283 del 27 novembre 2021.

Aspetto esterno

L’esterno mostra un semplice portale ad arco a tutto sesto, sopra cui si apre un oculo circolare con sovrapposta una nicchia rettangolare contenente un’immagine del santo titolare, probabilmente ridipinta in epoca recente. Ancora sopra si apre la finestra di un’abitazione privata.
Il campanile a vela a un solo fornice è posto in linea con la facciata, leggermente disassato sulla destra, è provvisto di una campana.

Interno

L’interno è a navata unica, voltata a botte.
Sulla parete destra si aprono due finestre di epoca più tarda.
L’interno è completamente spoglio, a eccezione della parete d’altare, nei cui pressi è conservata una moderna statua di San Sebastiano collocata su un resto di capitello antico.
A sinistra, sopra una falsa porta è una modesta raffigurazione del Battesimo di Cristo, molto deteriorata.
L’affresco al centro della parete d’altare raffigura la Madonna della Misericordia nella consueta iconografia: la Vergine allarga il suo manto il manto ad accogliere e proteggere i fedeli inginocchiati, membri della Società del Gonfalone: un gruppo di uomini alla sinistra e le donne a destra.
Sul manto della Madonna e sulle vesti di alcuni personaggi si nota lo stemma crociato della confraternita.
In alto due angioletti con un rosario in mano pongono sul capo della Vergine una corona; la scena è contenuta entro una finta architettura composta da un altare con due colonne di marmo rosato ai lati sostenenti una trabeazione.
Al di sopra, in un cartiglio, si legge la scritta SOCIETAS GONFALONIS, ancora sopra fra motivi a volute, l’Eterno benedicente con il globo sormontato da croce in mano.
A sinistra si scorge uno stemma abraso e non più leggibile, a destra è lo stemma crociato della confraternita del Gonfalone.
L’affresco presenta notevoli lacune di colore nella parte inferiore e in alto a sinistra; si notano diffuse abrasioni della pellicola pittorica.
L’opera può essere datata alla seconda metà del XVI secolo e stilisticamente ricondotta a una cultura tardo manieristica locale, non distante da certe realizzazioni di Pierino Cesarei, pittore perugino operoso in diversi luoghi della Valnerina.
Altra possibile attribuzione è per Lorenzo Torresani, operoso nella vicina parrocchiale di Arrone.
In verità l’ignoto autore dell’affresco sembra essere maggiormente dotato rispetto ai due sopracitati artisti.
Sotto l’affresco si trova un delizioso tabernacolo in scagliola.
A destra, sopra la porta che introduce alla piccola sagrestia, è un modestissimo affresco, raffigurante la Madonna che appare a san Girolamo, anch’esso danneggiato, vi si legge la data 1704.
Nella piccola sagrestia, a lato della porta vi è dipinto un Crocifisso sotto un baldacchino.
Lungo le pareti si notano scritte e disegni, non sempre di facile interpretazione.

Fonti documentative

L. Gentili – L. Giacchè – B. Ragni – B. Toscano, L’Umbria – Manuali per il territorio – La Valnerina, Il Nursino, Il Casciano – Edindustria Roma, 1977