Chiesa di San Francesco – Visso (MC)
Cenni Storici
Nel sec. XVII intagliatori locali realizzarono quattro altari laterali in legno intagliato e dorato. Le pale furono realizzate da anonimi pittori locali e rappresentano (da sinistra): S. Antonio da Padova, S. Francesco, il Battesimo di Cristo, la Madonna delle Rose. I primi due presso l’abside recano gli stemmi delle famiglie committenti. Sull’altare maggiore, posto sotto l’arco trionfale, fu innalzato un grandioso tabernacolo ligneo intagliato a forma di tempietto, opera della scuola dei petraioli ed intagliatori vissani. Completarono la dotazione della chiesa un pulpito in noce con pilastrini, bassorilievi e cornici a dentelli ed ovuli; il coro ligneo con alcuni sportelli dipinti; un organo posto al centro del coro ed infine una cantoria con parapetto decorato a motivi floreali. Nella seconda metà del sec. XX fu rifatto il tetto. Il giorno 26 settembre 1997 ha inizio una serie di scosse sismiche che provoca nell’edificio i seguenti danni: lesioni sulla facciata principale all’innesto con le falde del tetto; lesioni lungo la cordolatura delle falde; lesioni sopra al rosone; nuove fessure sulla facciata sud ed aggravamento di quelle esistenti; lesioni sulla facciata ovest in prossimità delle finestre; accentuati distacchi dell’intonaco dell’affresco sopra al portale laterale; dissesti degli altari,dell’impalcato del coro e dell’organo. Nella primavera del 1998 iniziarono alcuni lavori di restauro riguardanti la realizzazione del pavimento, dell’impianto elettrico, di una fascia di intonaco deumidificante e della tinteggiatura. I lavori terminarono nell’autunno dello stesso anno. Il giorno 22 maggio 2000 iniziarono i lavori di restauro. Sull`area dell`attuale chiesa esisteva fin dal 1216 la chiesa di S. Biagio che probabilmente venne demolita nel 1291 per far posto al convento eretto su un terreno concesso dal Comune ai Frati Conventuali. Il giorno 27 agosto 1999 la Conferenza di Servizi approva il progetto di restauro che in particolare prevede le seguenti opere: consolidamento della cordolatura del tetto mediante perfori armati; consolidamento e ripresa delle murature mediante iniezioni di calce romana e tecnica cuci-scuci; restauro e stuccatura dei paramenti murari; restauro degli affreschi rappresentanti la `Crocifissione` e la `Madonna in trono col Bambino`. Nel 1858 le acque del fiume in piena riversarono fango e detriti che invasero la chiesa e le case circostanti. L’anno successivo, per far posto agli argini del fiume, la chiesa fu accorciata di 10 metri e, grazie alla disponibilità di papa Pio IX, il prospetto principale ed il portale laterale furono scomposti e ricostruiti ad una quota di 1,50 metri circa. Parte dell’arco ogivale del portale laterale andò ad occupare l’affresco soprastante, mentre le monofore, rimaste troppo basse, furono chiuse e sostituite da altre finestre rettangolari. Il giorno 1 dicembre 2000 fu redatto il certificato di fine lavori. I lavori di restauro hanno interessato anche l’affresco rappresentante la ‘Crocifissione’ rinvenuto durante il corso dei lavori. La chiesa è ricordata nel codice ‘Pelosius’ del 1393. Il campanile della chiesa fu ricavato da una torre difensiva probabilmente costruita nel sec. XIII. La chiesa fu costruita verso la fine del sec. XIV, a questo periodo risale anche il portale in pietra. Nel sec. XVI un anonimo pittore di scuola umbra realizzò in una nicchia posta sopra al portale laterale un affresco rappresentante la Madonna col Bambino. Durante gli ultimi lavori di restauro è stato rinvenuto sulla parete ovest della sacrestia un affresco rappresentante una Crocifissione. L’opera era nascosta da un grande armadio sostenuto da travicelli in legno murati nella parte bassa della muratura. Il dipinto è molto rovinato e parzialmente coperto da tinteggiature che ne rendono difficile la datazione, potrebbe comunque essere stato realizzato nel sec. XVI.