Chiesa di San Fortunato – Assisi (PG)
Cenni storici
La struttura della chiesa di San Fortunato ( detta anche Madonna di San Fortunato ) si trova di fronte alla cima occidentale del Subasio e alla basilica di San Francesco.
Di lei si fa menzione fin dal 1064 in una pergamena dell’epoca si legge “terra beatu Sanctu Fortunato“.
Un altro riferimento documentario reperito è del 1108 in cui la chiesa ufficialmente compare in questa data come destinataria della donazione di un terreno.
In un altro atto del 1206 circa, che costituisce il resoconto di una ricognizione mediante testimoni di alcune terre di proprietà di San Rufino, San Fortunato è menzionata come confinante di una vigna appartenente alla cattedrale (iuxta ecclesiam Sancti Fortunati).
Dalle dichiarazioni dei testimoni risultano invece appartenenti a S. Fortunato “I porcam de terra… iuxta perticam detenuta da Giovanni di Berardo, metà della vigna tenuta da Caffarello e il campo con il mulino in Carlevare“.
Dello stesso periodo è un’altra serie di testimonianze, raccolte questa volta per dirimere una questione sorta fra Matelda, figlia di Gillio Carraio e la chiesa di S. Rufino relativamente alle amiscere e all’omaggio.
Il primo testimone dichiara di avere visto tale “Gillium carrarium esse canonicum Sancti Rufini et erat diaconus et stetit in ecclesia S. Fortunati et postea dimisit ecclesiam et accepit uxorem et habuit ex ea filios et vidit quod serviebat ecclesie sancti Rufini de casiata et piscibus…“.
Dalla lettera pontificia del 1217 sembra inoltre che S. Fortunato fosse tra le cappelle sottoposte alla autorità del capitolo.
Dopo l’Unità d’Italia anche questa chiesa con i relativi beni sono passati al Demanio.
Tutta la proprietà, costituita da 4 corpi indipendenti, compresa la struttura centrale di cui abbiamo descritto la chiesa, e da 7 ettari e mezzo di terreno, è sempre appartenuta a privati, gli ultimi proprietari sono stati il dott. Bovo e la dott.ssa Buzzichelli.
Attualmente è di proprietà della CEI (conferenza episcopale italiana) ed è gestita dall’Associazione privata di fedeli Fraternità della Parola, con sede in Assisi.
Aspetto
La facciata è sormontata dal campanile (forse del 1800) sotto al quale, in una grande pietra di travertino incastonata nel muro, si trova scolpita, a rilievo, una piccola croce greca che rileva l’antichità della costruzione (XI secolo).
La stessa presenta anche un’abside rivolta in direzione di Assisi.
Interno
La chiesa è costituita da una sola navata con tetto a capriata.
Nell’arco sovrastante l’abside vi sono vari affreschi, ma di diversi tempi e pennelli: in mezzo Gesù crocifisso di buono stile, ai cui piedi la Beata Vergine e San Giovanni.
Presso la Beata Vergine è dipinto San Francesco d’Assisi e la Madonna di Loreto di mano assai mediocre.
Presso san Giovanni un santo vescovo (forse San Fortunato di cui non si hanno notizie certe).
Nella parete di sinistra spicca Nostra Signora col celeste Bambino in braccio e due angeli, un affresco nobilissimo che dovrebbe risalire al 1400.
Al lato destro della Vergine un dipinto di san Francesco d’Assisi, al lato sinistro San Bernardino, pitture eseguite in tempi diversi da devoti che chiedevano grazie.
Sotto l’immagine di Maria era posto, in un tempo abbastanza recente, l’altare (nell’abside si custodivano gli arredi), e l’ingresso era nella parete di fronte dove si nota un arco, ora chiuso.
Sia l’abside che l’arco sono assai bassi, ciò fa presupporre che il pavimento della chiesa sia stato rialzato col tempo.
Uso attuale
L’area è stata convertita in luogo di villeggiatura gestito dall’Associazione privata di fedeli Fraternità della Parola, con sede in Assisi.
Il borgo è attualmente suddiviso in due aree e formato da quattro edifici denominati Betlemme e Cana per i soci residenti Betania e Nazareth per i soci non residenti per un totale di 26 posti letto per l’accoglienza.
Per informazioni è possibile visitare il sito borgosanfortunato.it
scrivere a contatti@qartapolis.com
telefonare al 3517946103.
Fonti documentative
Notizie fornite dalla cooperativa ANVER – ricerca di Tommaso Locatelli Paolucci , 1885.
Assisi al tempo di Federico II – a cura di Francesco Santucci – Atti Accademia Properziana del Subasio Serie VI n° 23 1995 estrapolato dall’articolo di Sonia Merli “Pievi, Chiese e Cappelle”
B. Sperandio – Chiese Romaniche in Umbria – Quattroemme 2001
Da vedere nella zona
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