Chiesa di San Filippo del Piano – Osimo (AN)
Cenni Storici
Osimo, in provincia di Ancona, era il centro più importante marchigiano sulla via francigena, dove la comunità aveva creato un porto-canale navigabile, sfruttando il fiume Musone che sfociava nei pressi di Numana. Templari si stabilirono a Montetorto (l’attuale frazione Casenuove) circa nell’anno 1167 erigendo una Precettoria principale, che ospitava il Precettore, gli Ufficiali, il Cappellano e i confratelli, accanto alla chiesa dedicata a S. Filippo apostolo, detta di S.Filippo de’ Piano. Altri tre casali o conventi erano disposti a nord, a est e a ovest della Precettoria principale e ospitavano personale lavorante fisso o a corvée e viaggiatori di passaggio. Sembra che la Precettoria Templare avesse una proprietà di circa 400 ettari, con numerosi molini; ed essendo, a quell’epoca, il fiume Musone navigabile, le derrate alimentari prodotte dalla Commenda venivano trasportate lungo il fiume con delle chiatte fino al porto di Numana da dove i Cavalieri dell’Italia centrale si imbarcavano per le crociate. Della comunità di S. Filippo facevano parte, pare, anche operai, abili nella tessitura oltre che nel forgiare pentole e sbalzare il rame. Nella contrada di S. Filippo si allevavano bovini, equini, suini e ovini, ma venivano anche coltivati i fertili campi per produrre cereali, olio, legumi, zucche e tessuti che potevano essere inviati alle truppe combattenti in Terrasanta. Nel 1294 veniva trasportata nel territorio marchigiano, la casa natale di Nazareth, una delle reliquie più importanti del mondo cristiano. Le ipotesi storiche sulla traslazione della casa santa di Loreto prevedono che il trasporto sia avvenuto grazie ai Cavalieri Templari durante il loro ritiro alla fine del 1200 e non è da escludere che l’organizzazione logistica abbia avuto la sua sede proprio nella Precettoria principale di S. Filippo. La Precettoria era molto florida e per questo motivo oggetto di contesa tra i templari e i Vescovi osimani. I documenti originali del tempo raccontano le liti che si susseguivano in quanto l’Ordine Cavalleresco era dispensato dall’obbedienza (e quindi dalle tasse) ai Vescovi, dipendendo esclusivamente dal Papa. Don Cesare Massacesi, nelle sue Memorie Storiche del 1937, scrive che “Questi Cavalieri Templari, nel 1211 sotto il vescovo Gentile o Sinibaldo I e nel 1271, sotto il Vescovo S. Benvenuto, ebbero a questionare con la Curia Osimana perché non volevano pagare le decime o cattedratico, consistenti in un puledro l’anno e altre regalie per certi terreni che la Mensa Vescovile di Osimo aveva ceduto in enfiteusi ai suddetti Templari“. La chiesa attuale di S. Filippo, rimaneggiata nel XVII secolo, ha pianta rettangolare con una sola navata priva di abside. Era dotata di tre entrate come voleva la tradizione templare e di un cimitero situato a sud tra la chiesa stessa e una fonte.