Chiesa di San Donato – Bagnoregio (VT)
Chiesa di San Donato
La Chiesa di San Donato Vescovo e Martire si trova di fronte al Palazzo Comunale sulla piazza in corrispondenza dell’antico foro all’incrocio del cardo e decumano dell’antico impianto urbanistico romano di Civita.
La chiesa di San Donato secondo la tradizione risale al V secolo su una preesistente struttura pagana.
Fra i più antichi documenti riguardanti l’edificio troviamo una lettera di San Gregorio Magno dell’anno 600, con la quale il Pontefice si riserva la ratifica dell’elezione del Diacono Giovanni, scelto dagli abitanti di Bagnoregio come Vescovo.
Il prima documento, dove viene espressamente citata l’antica Cattedrale è un atto, datato 1211, del Vescovo Albone il quale cede al rettore della Chiesa di S.Clemente, a Rota, il primo stallo del coro alla sua destra.
La struttura originale era del tipo basilicale a tre navate con terminazione triabsidata con un porticato esterno ed una pianta più corta dell’attuale, come risulta dallo statuto comunale di Bagnoregio del 1373, ma subì un radicale cambiamento all’inizio del XVI secolo.
Fu antica sede sella cattedrale della diocesi di Bagnoregio fino al 1699, quando a seguito del terremoto del 1695, la sede fu trasferita a Bagnoregio
Nel 1511, Vescovo Ferdinando di Castiglia su progetto dell’architetto Nicola Matteucci di Caprarola,fece sostanziali modifiche; venne demolita la parete orientale, i due cori, la cripta e l’altare maggiore, sostituiti dall’attuale presbiterio e dal nuovo coro.
Contestualmente venne rimaneggiata la facciata, che assunse un aspetto rinascimentale, arricchita poi nel 1524 del portale centrale dono del Vescovo Mercurio Vipera e nel 1547 dei due laterali dono del Canonico Andrea da Pomo.
Nel 1695 un terremoto causò gravi danni alla cattedrale e, in forza del “Motu propio super universas ecclesias” di papa Innocenzo XII del 20 febbraio 1699, la sede della diocesi fu trasferita nel vicino abitato di Bagnoregio, dove la chiesa collegiata di San Nicola fu eretta a nuova cattedrale diocesana.
Dalle relazioni delle Visite Pastorali, conservate nell’archivio vescovile di Bagnoregio, sappiamo della presenza di dodici altari secondari e di un “osso piscis” (Osso di pesce) appeso alla trave di centro nella tribuna.
Aspetto complessivo
La chiesa, in origine romanica, presenta una pianta a tre navate, con facciata rinascimentale.
Il campanile è a torre e alla sua base sono inglobati due sarcofagi etruschi in pietra di basalto.
All’interno sono custoditi oltre alle reliquie di S.Ildebrando, vescovo della città nel IX sec, un affresco della scuola del Perugino e un crocifisso ligneo quattrocentesco della scuola di Donatello.
Nella controfacciata sorretta da elementi marmorei una piccola urna contenente l’immagine affrescata di Santa Vittoria distesa su di un drappo decorato e poggiante il capo su un cuscino nero, a riproduzione del corpo della Santa defunta che doveva in passato essere stato deposto all’interno.
Il S.S. Crocifisso di Civita
Il Crocefisso è l’opera più interessante della Chiesa, trattasi di una scultura in legno di pero quattrocentesca, che richiama lo stile della scuola di Donatello.
L’opera ammirevole per il realismo e l’intensità espressiva, ha le braccia snodate, ed è pertanto possibile staccarla dalla croce e deporla su una barella per il tradizionale trasporto del Venerdì Santo.
Infatti in quel giorno avviene il più sentito appuntamento della cittadina di Civita, quando all’interno della Chiesa di San Donato, durante una commovente cerimonia, viene deposto il S.S. Crocifisso il quale viene adagiato su una bara per trasportarlo all’interno della secolare Processione del Venerdì Santo di Bagnoregio.
La leggenda vuole che durante un’epidemia di peste che nel 1499 riguardò tutto il territorio intorno a Bagnoregio, il Crocifisso abbia parlato ad una Pia donna, la quale si recava ogni giorno al cospetto della venerata Immagine chiedendo con le sue preghiere che avesse fine lo strazio.
Un giorno, mentre la donna pregava “il Cristo“, udì una voce, che la rassicurava e la avvertiva che il Signore aveva esaudito le sue preghiere e che la pestilenza avrebbe a breve avuto fine, come puntualmente avvenne dopo qualche giorno contemporaneamente alla morte della Pia donna.
Fonti documentative
www.civitadibagnoregio.it
it.wikipedia.org
www.italiavirtualtour.it
www.museogeologicoedellefrane.it
www.ilcrogiuolo.org