Chiesa di San Cristoforo – Poreta di Spoleto (PG)

La chiesa si trova nella parte di pianura del castello denominata Piè di Poreta.

 

Cenni storici

La preesistente chiesa risaliva al 1512, era dedicata al Santissimo Crocifisso e, probabilmente, era poco più di una cappella di transito, eretta lungo la via della Spina, poiché l’abitato di Piè di Beroide doveva ancora sorgere.
Nel 1620 la chiesa fu ampliata erigendo un fondello, che coprì la vecchia abside, su cui fu dipinta un’immagine della Madonna.
La dedica fu allora mutata e assunse il nome di chiesa di Maria Vergine dell’olivo e della Pace.
Il Lascaris nel 1719 visitò la chiesa e, avendo trovato la chiesa al castello diruta e abbandonata, decise di trasferire qui la parrocchiale “a commodo de’ popoli ritiratisi nel piano“.
Durante i lavori si scoprì l’antico altare con “l’immagine del crocifisso” e lo stesso Lascaris ordinò che lo si lasciasse visibile, con la realizzazione di una nicchia.
A seguito di ciò la chiesa riprese l’antica titolazione.
Nel 1765, a seguito dell’ulteriore aumento della popolazione la chiesa si rivelò insufficiente e fu deciso un ulteriore ampliamento.
I lavori, affidati ad Anton Maria Ferrari, padre del più famoso Pietro, andarono avanti lentamente e solo nel luglio 1772 fu completata la tribuna.
L’edificio fu benedetto nel 1779, ma solo successivamente furono restaurati i dipinti, ad opera del perugino Stefano Notari e completata la doratura dell’altare maggiore ad opera dello spoletino Luigi Reali.
Dell’edificio cinquecentesco fu conservato il muro di sinistra e mantenuta la posizione della facciata, riadattata alle nuove dimensioni, mentre il muro di destra fu spostato verso l’esterno per ampliare l’unica navata.
Fu ampliata la sagrestia, con la realizzazione di una stanza di passaggio ove era sita la vecchia, il “passetto“, inizialmente cappella dedicata a San Gioacchino e Sant’Anna, poi battistero.
Nel 1692, a seguito dell’ultimazione dei lavori di restauro della vecchia chiesa del castello e della titolazione della stessa a Santa Maria della Misericordia, la chiesa di piè di Poreta cambiò per la quarta volta nome, ereditando quello di San Cristoforo.
 

Aspetto esterno

La facciata è delimitata da due alte paraste angolari, al centro c’è il bel portale ornato di semplici eleganti modanature, sopra di esso si apre un finestrone, anch’esso con cornice modanata.
 

Interno

L’interno è ad aula unica, decorato da una serie di pilastrature addossate alle pareti e movimentate da paraste con capitelli di tipo composito; vi sono allocati due altari per parete, oltre all’altar maggiore, sopra cui si apre un’ampia finestra.
A sinistra dell’ingresso si trova un elegante fonte battesimale in pietra del XVII secolo.
Nel primo altare di sinistra Madonna col Bambino tra angeli, ai piedi due santi; nella cimasa lo Spirito Santo.
Nel secondo altare di sinistra si ammira una buona tela del XVII secolo, proveniente dalla chiesa del castello, raffigurante la Madonna del Rosario.
In basso a sinistra San Domenico, a destra Santa Caterina da Siena; ai lati i Misteri del Rosario, nel riquadro inferiore sinistro è raffigurato San Pio V, in quello destro v’è un’interessante raffigurazione della battaglia di Lepanto, nella cimasa è l’Eterno.
Sotto la figura di Caterina da Siena, probabilmente dipinta da Stefano Notari, si intravede la figura di San Cristoforo inginocchiato, con in spalla il bambino.
Sopra l’altare maggiore una tela del Settecento con il santo titolare, a sinistra una statua sempre di San Cristoforo.
Nel secondo altare di destra si trova il pregevole Crocefisso ligneo del XVI secolo, con ai lati dipinte la Madonna e San Giovanni Evangelista, probabilmente opera dello spoletino Francesco Refini.
Il crocifisso è stato rimosso dall’altar maggiore, ove era allocato, a seguito del mutamento di titolazione della chiesa.
A seguire, sopra una nicchia, una tela raffigura la Sacra Famiglia.
La pala del primo altare di destra, risalente al XVII secolo e da attribuirsi allo spoletino Francesco Refini, raffigura la Madonna col Bambino tra i santi Antonio da Padova e Antonio Abate, quest’ultimo appare un’aggiunta posteriore di mano diversa e di minore qualità, il colpevole potrebbe essere il solito Stefano Notari.
Nella controfacciata, sopra una semplice, ma elegante, cantoria è posto un organo, a unico corpo sonoro contenuto in cassa lignea, probabilmente costruito da D. Giovanni Fraticelli intorno al 1825 e restaurato da Domenico Fedeli nel 1879.
La sagrestia è affrescata ad opera di Stefano Notari.
Attualmente, 2017, la chiesa è inagibile a causa del sisma del 2016 che ha provocato il distacco della facciata dal resto dell’edificio.
A fianco della chiesa si trova un piccolo oratorio, già sede di confraternita e attualmente della Comunanza Agraria.
 

Fonti documentative

DI MARCO, LIANA Le due chiese di S. Cristoforo a Poreta Spoletium n. 24, 1979
Ceccaroni S. Nessi. S. – Da Spoleto a Trevi lungo la Flaminia

http://www.marcovalentini.it/schede%208/Poreta.htm

 

Nota

La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.
 

Mappa

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