Chiesa di San Cristoforo – Gaglietole di Collazzone (PG)

La chiesa è un tutt’uno con il castello.

 

Cenni Storici

La chiesa parrocchiale di Gaglietole, dedicata a San Cristoforo, è eretta all’interno di quello che un tempo era il cassero, mentre il campanile si imposta su uno dei torrioni.
Dagli atti della visita apostolica di Mons. Pietro Camaiani, effettuata nel 1574, si apprende che la chiesa necessitava di un urgente intervento di restauro riguardante sia la copertura sia l’ingresso al campanile.
A quella data all’interno si trovava un solo altare, il maggiore, ma ancora privo di adeguata decorazione.
Il titolo vi fu trasferito dopo la distruzione della Villa di Santa Croce.
L’iscrizione presente sull’architrave della porta d’ingresso, con la data del 1600, ricorda un profondo rinnovamento della struttura architettonica dell’edificio; infatti tra il 1613 ed il 1631 furono eretti i due altari laterali, dedicati al Santissimo Rosario ed al Santissimo Sacramento.
 

Aspetto esterno

La chiesa, con accesso laterale, non ha una vera e propria facciata, la superficie esterna della parete d’ingresso, a monte di una lunga gradinata, è intonacata.
Il portale classico ed il sovrastante rosone presentano cornici in pietra arenaria.
Il campanile quadrangolare, in pietra e mattoni, è impostato su uno dei torrioni circolari del castello, in pietra arenaria a vista come le altre murature esterne, della fortificazione e della chiesa stessa.
 

Interno

L’interno si presenta ad aula unica, intonacata e tinteggiata, coperta con una doppia falda sviluppata su tre campate, sorretta da archi diaframma a tutto sesto, poggianti a loro volta su paraste doriche.
Il presbiterio, rialzato di quattro gradini, termina con una parete di fondo piatta sul retro della quale è collocato un piccolo affresco raffigurante la Madonna col Bambino risalente alla seconda metà del XIV secolo, di autore ignoto.
I tre altari presenti, il maggiore ed i due laterali lungo la parete destra, sono realizzati in muratura stuccata e finemente decorata, con macchine di stile barocco.
La tela dell’altare maggiore, eseguita dal Polinori, raffigura l’Ultima Cena e i Santi Cristoforo e Sebastiano, è databile negli anni intorno al 1629.
Le tele degli altari di destra sono opera di Francesco Providoni (Bologna 1633 – Bastia Umbra 1703): una raffigurante la Madonna del rosario e santi, l’altra una Madonna del Carmine e il Crocefisso con San Carlo Borromeo, San Giuseppe, le anime del Purgatorio e altri santi, databili nella seconda metà del XVII secolo.
Al XVII secolo è da far risalire anche il Fonte Battesimale in pietra.
L’organo a canne è stato realizzato dall’organaro olandese Breetvelt nel 1989.
Stupendo mobile in legno massello, finemente lavorato, è composto da canne tutte in legno.
Lo strumento, a trasmissione meccanica, è composto da una tastiera di 56 note e una pedaliera dritta di 30 note.
Tra gli arredi sono da segnalare una croce astile della prima metà del XV secolo in rame dorato e sbalzato e due angeli reggicandela in legno dorato e dipinto del XVII secolo; entrambe le opere sono di autore ignoto.
Vi aveva sede la Compagnia del Santissimo Sacramento e del Rosario che aveva, tra l’altro, il compito di amministrare la dote estratta annualmente a seguito del lascito testamentario di don Francesco Fantacci del 1731, che aveva dato disposizioni in tal senso.
Trascurata ed omessa per un periodo, tale attività riprese il 27 marzo 1819.
La documentazione ne attesta l’attività fino al 1843.
 

Fonti documentative

http://parrocchietrecolli.it/le-parrocchie/gaglietole/chiese/

http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it

http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodente&Chiave=38654

 

Nota di ringraziamento

Si ringrazia la Diocesi di Orvieto-Todi per la disponibilità e per aver concesso le autorizzazione alla pubblicazione.
 

Nota

La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.
 

Mappa

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