Chiesa di San Cristoforo e Castello di Prozzonchio – Ponte Pattoli (PG)

Nel castello risiede una famiglia di Sardi che producono ottimi formaggi.

Nel castello risiede una famiglia di Sardi che producono ottimi formaggi.

 

Cenni Storici

La frazione Prozzonchio si trova a su una collina a picco sulla sponda destra del Tevere a poca distanza da Ponte Pattoli.
Il Belforti ci fa sapere che la struttura nel 1300 era un castello e la sua denominazione era Prezzonchio o Porzoncolo.
La chiesa annessa (che è poi quello che solo resta), è dedicata a San Cristoforo e, come entità parrocchiale ha cessato di esistere dal 31 gennaio 1955 ed il suo territorio, con le poche famiglie è stato annesso alla Parrocchia di santa Maria Assunta in Ponte Pattali.
La Chiesa faceva parte del Monastero dei Monaci Cassinensi e come tale si trova descritta in un antico Catasto, che si conserva nell’archivio del medesimo Monastero di S. Pietro a Perugia.
Nel 1361 questa chiesa formò un catasto particolare dei suoi beni sacri e nell’anno 1387 la troviamo iscritta nei libri del “Censo“, doveva quindi pagare il tributo alla chiesa madre cioè al monastero suddetto.
Il Titolo di san Cristoforo di Prezzonchio è stato trasferito, nell’anno 1955, per la nuova Parrocchia di Balanzano, Diocesi di Perugia.
Ora è stata sconsacrata e adibita a magazzino.
Il castello non esiste più ed è diventato un’abitazione privata di pastori sardi che gestiscono un’azienda, allevano animali da latte e producono un ottimo formaggio.
 

Aspetto

La chiesa ha una struttura a capanna, la facciata a destra e a sinistra del portale presenta due pareti a scarpa che la coprono per circa tre quarti dell’altezza.
Il portale è squadrato e sormontato da una grossa finestra sopra la quale si apre un oculo ovale.
In una pietra bianca, incastonata sul portale della chiesa, è scritto in un latino errato: “Divo Crhistophori“, invece di “Crhistoforo” “Dedicato al Divo Cristoforo”.
Il campanile è a vela e posizionato sul fondo della chiesa.
 

Interno

L’interno, a navata unica, è in pessime condizioni in quanto, adibito a magazzino, vi sono ammassate innumerevoli cose.
La chiesa presentava due altari sulle pareti laterali e un bell’altare maggiore.
Come si legge in una iscrizione nell’interno, la chiesa venne restaurata e finemente decorata nel 1846.
Secondo la descrizione di don Onorio Antonini sopra degli altari, vi erano alcuni dipinti su tela: san Giuseppe col Cristoforo che, con un bambino sulle spalle, attraversa il fiume in piena ed il presbiterio era delimitato da due balaustre a colonnine in noce.
Tutti gli altari erano finemente decorati con stucchi a dimostrazione che la chiesa era particolarmente curata.
L’altare maggiore sulla parete doveva contenere un’immagine che non c’è più ai lati delle colonnine in stucco due specchi anch’essi vuoti e resti di festoni con foglie e frutta; in alto ancora campeggia una colomba dello Spirito Santo e sulla volta decorata tre angeli tra le nubi.
Accanto all’ingresso due lapidi sbiadite che ricordano interventi nel 1808 e nel 1846.
 

Fonti documentative

Onorio Antonini – Ponte Pattoli e contado – 1992
 

Mappa

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