Museo delle Armi – Chiesa di San Biagio – Urbisaglia (MC)

Cenni Storici

La chiesa di San Biagio è documentata a Urbisaglia a partire dal 1195 in qualità di edificio religioso legato all’abbazia camaldolese di Fonte Avellana. Nel 1663 lo stato di conservazione era piuttosto precario e se ne ordinò la demolizione, reimpiegando i materiali per il restauro della parrocchiale di San Giorgio. La completa ricostruzione della chiesa avvenne solo nel 1771, tuttavia alla fine degli anni Settanta del Novecento quest’ultima venne donata al Comune di Urbisaglia e oggi è adibita a Sacrario Militare ed ospita il Museo delle armi ed uniformi militari. La facciata è in laterizio, intonacata di bianco e inquadrata da due paraste tuscaniche prolungate nell’ordine superiore da altrettanti pinnacoli cuspidati. Il portale con arco a tutto sesto è anch’esso inquadrato da paraste tuscaniche, su cui imposta una trabeazione con cornicione modanato aggettante, al di sopra del quale si apre un oculo ellittico. L’interno, ad aula unica, poco visibile a causa dell’allestimento museale presente, mostra una copertura absidale a calotta con una decorazione a cielo stellato, suddivisa in tre spicchi trapezoidali separati da due nervature dipinte a trompe-l’oeil e decorate con foglie, mentre alla sommità è dipinto il monogramma IHS raggiante.

Museo delle Armi di Urbisaglia

Il museo delle armi di Urbisaglia, raccoglie cimeli e reperti che abbracciano un arco di tempo dal Risorgimento alla II Guerra Mondiale. Folkloristicamente conosciuto come “il Sacrario”, il Museo delle Armi e delle Uniformi Militari occupa in realtà un sito prestigioso essendo ospitato dalla Chiesa di San Biagio, struttura posta appena al di fuori della Cinta muraria e da sempre, per i paesani, ipotetico anello di congiunzione tra i ruderi di Urbs Salvia e la Città contemporanea. Dagli Annales Camaldulenses risulta che la Chiesa di San Biagio era alle dipendenze dell’Abbazia di Fonte Avellana sin dal 1195. Infatti, in quell’anno, i monaci stesero un atto per mezzo di Ugolino, notaio di Urbisaglia, riguardante sia la Chiesa di San Biagio di Urbisaglia che una di Sant’Angelo in Montalliano. Da allora, sia Papi che imperatori, nel concedere privilegi a Fonte Avellana, la nominarono sempre tra le Chiese dipendenti dall’Abbazia. Nel 1572 fu sottoposta dal Papa Gregorio XIII alle dipendenze di Santa Maria degli Angeli di Pesaro. Nel 1663, era in condizioni tanto degradate che il Vescovo di Macerata, durante la sua visita pastorale, ne ordinò la demolizione, ingiungendo di innalzare in sua vece una croce e di utilizzare i materiali edili per i restauri della Chiesa di San Giorgio, in cui furono trasferiti gli oneri e la festa del Santo. Ma i Gesuiti, succeduti nella proprietà nel 1771, la riedificarono totalmente nella sua attuale forma architettonica. Nell’Ottocento fu più volte requisita dal Comune ed attrezzata come lazzaretto durante le varie epidemie del colera. Nell’ultimo dopoguerra, la sezione locale dei Combattenti e Reduci, con in testa il suo presidente Ivo Buccolini, diede vita alla costruzione del Sacrario dei Caduti. Nella Chiesa di San Biagio, che fu ricevuta in dono per lo scopo dall’Amm.ne Giustiniani Bandini, fu costruito un ampio giardino circondato da una recinzione che ne delimita il luogo. In seguito fu donato all’Amm.ne Comunale di Urbisaglia affinché rappresentasse il ricordo dei Caduti urbisagliesi che, numerosi, si immolarono alla Patria. In seguito, negli ultimi anni, si decise di istituire in questo luogo sacro un Museo permanente formato da tutta una serie di oggetti bellici (armi ed utensili riportati in Paese dai familiari dei nostri compaesani morti sul fronte) che, insieme a numerose uniformi militari, costituiscono un fervido ricordo di una delle pagine più drammatiche, ma sicuramente fondamentali, della storia dell’Italia moderna.

si ringrazia il Sindaco di Urbisaglia, Paolo francesco Giubileo, per la liberatoria delle foto

 

Per approfondimenti maggiori:
www.urbisaglia.com
www.turismomacerata.it

 

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