Chiesa di San Biagio – Corchiano (VT)
Cenni Storici
Si trova appena fuori dell’antico abitato, edificata nel XIV secolo, in onore del santo patrono, e restaurata nella seconda metà del XVI secolo per volere di Papa Paolo II.
Aspetto esterno
La facciata di forma quasi quadrata è ornata dal portale con cornice in peperino e un oculo centrale. Sul portale si legge la scritta S. BLASIO V. M. DIFICATUM 1564, la data è relativa alla ristrutturazione cinquecentesca.
Sul fianco destro si apre un secondo piccolo portale il quale, in precedenza, si trovava al posto dell’attuale entrata principale.
Le altre facciate sono lasciate con il paramento murario tufaceo a faccia vista.
Il campanile, in struttura muraria tufacea è a vela a un solo fornice, racchiude una campana in bronzo.
Le strutture portanti verticali e colonne sono realizzate in muratura di tufo locale.
Le fondazioni sono del tipo a sacco in muratura di tufo e pietra locale.
Interno
È a navata unica a con terminazione absidale a pianta semi-circolare.
A fianco del presbiterio si trova la struttura che ospita la sagrestia, l’ufficio parrocchiale e l’oratorio.
Lungo le pareti laterali si aprono alte finestre.
La copertura è in capriate in legno di castagno, travi principali e secondarie in legno di castagno, pianelle in cotto, tegole e coppi alla romana.
Il pavimento dell’aula e del presbiterio è realizzato con mattonelle poste in sequenza accoppiate in verticale e orizzontale; fasce in peperino.
Sulla parete sinistra, seminascosto da un confessionale, è affrescato un San Leonardo, segue una Deposizione dalla Croce, di mediocre qualità esecutiva, è praticamente una brutta copia del medesimo soggetto dipinto da Raffaello Sanzio il cui originale è perduto e noto solo grazie a una xilografia di Ugo da Carpi e a un’incisione eseguita da Marcantonio Raimondi.
L’opera può essere datata tra il 1550 e il 1586, ossia quando Ottavio Farnese fu investito della carica di Gonfaloniere di Santa Madre Chiesa.
Non trova unanimità di consensi l’attribuzione a Pier Francesco Torresani.
Sempre sulla parete sinistra segue una teoria di Santi racchiusi in false architetture ornate da graziosi angioletti, si riconoscono un Santo vescovo, probabilmente San Valentino, San Leonardo, San Biagio, la Madonna col Bambino con ai piedi due angeli cerofori, chiude la serie Sant’Antonio abate.
Per questi affreschi sono state proposte diverse attribuzioni, non tutte convincenti, allo stato attuale di conoscenza conviene assegnarli a un anonimo, convenzionalmente chiamato “Maestro di Corchiano“.
In una nicchia contornata da un’elaborata falsa architettura campeggia un maestoso San Biagio, opera della seconda metà del XV secolo già assegnata ad Antonio da Viterbo e collaboratori, ma ora, non con pareri unanimi, attribuita al più modesto “Maestro di Gallese“.
Segue un’altra teoria di Santi, come i precedenti racchiusi in false architetture ornate da conchiglie. Si riconoscono San Leonardo, San Giacomo Maggiore, San Sebastiano, San Giovanni Evangelista, una Madonna col Bambino di cui rimane solo la parte superiore, poi due figure non riconoscibili.
Anche tali affreschi possono essere attribuiti al “Maestro di Corchiano“; il ripetersi delle figure di San Leonardo, ve ne sono ben tre sulla parete di sinistra, deriva dal fatto che un tempo faceva parte del territorio di Corchiano borgo San Leonardo o Borghetto e tale Santo ne era il patrono.
A sinistra della parete di fondo si staglia un bel Tabernacolo in marmo.
Unico ornamento dell’abside è un Crocifisso.
Sulla parete destra, si incontrano due raffigurazioni molto simili della Madonna in trono col Bambino, racchiuse in una finta architettura; le due immagini della Vergine possono essere attribuite al “Maestro di Corchiano“.
Segue un’Annunciazione, inserita in un’elaborata scenografia, in alto, su una terrazza, Dio Padre osserva la scena.
Sotto l’Annunciazione sono affrescate tre scenette, in quella di sinistra un Angelo sorregge una bandiera con le chiavi pontificie, al centro una Madonna col Bambino, sopra cui si legge la scritta REGINA ANGELORUM, a destra un Angelo orante sotto cui si legge la firma di Pancrazio Jacovetti da Calvi.
Probabilmente è opera dello stesso Pancrazio il successivo affresco che raffigura i due protettori di Corchiano, San Valentino e San Biagio.
Sotto si scorge una formella con scolpito un drago.
Segue, racchiusa tra due colonne scanalate con capitello, una malridotta Natività.
Segue l’immagine di San Bernardino da Siena, poi una scena rappresentante San Giorgio che libera la principessa dal drago; poi i Santi Tommaso d’Aquino, Maria Maddalena, Giuliano l’Ospitaliere, opere forse da riferire alla bottega di Pancrazio Jacovetti da Calvi.
Sulla parete di fondo una tela raffigura il Santo titolare della chiesa.
Fonti documentative
https://www.beweb.chiesacattolica.it/edificidiculto/edificio/86428/Corchiano+%28VT%29+%7C+Chiesa+di+San+Biagio
Nota
La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.
Da vedere nella zona
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Tombe falische
Mappa
Link alle coordinate: 42.3463849406108, 12.357308744457331