Chiesa di San Biagio – Cesi (TR)
Cenni Storici
La chiesina, sorge nel folto di un bosco, all’esterno dell’abitato.
Nel suo attuale aspetto risale all’anno 1638, fatta costruire da Gioseppe Contelori, come ricorda Felice Contelori “nella salita delle montagne sopra il fosso nominato Corgneto, dove anticamente si venerava la memoria del Santo, per celebrarvi la Messa per commodità di quelli che habitano in quelle montagne“.
V’era quindi un precedente oratorio, a sua volta erede di un’antica ara pagana dedicata al Dio agreste Fauno Luperco.
Non a caso i lupercalia si festeggiavano a febbraio e il 3 febbraio, il giorno dopo la Candelora la popolazione del contado si recava in processione per San Biagio, uno dei tanti esempi di innesto delle antiche devozioni pagane nel nuovo culto cristiano, a Cesi fenomeno di particolare rilevanza per il persistere del paganesimo fino a oltre la caduta dell’impero romano.
L’esterno è tipico delle chiese devozionali, con due finestrelle ai lati del semplice portale in cotto.
Il piccolo interno è ad aula unica, costudisce un affresco di Bartolomeo Barbiani, datato 1638, raffigurante la Madonna col Bambino in gloria tra San Biagio e San Carlo Borromeo.
Tra i due santi si ammira una suggestiva veduta paesaggistica con il borgo di Cesi.
Entro due nicchie ai lati del dipinto sono raffigurati a sinistra Sant’Antonio abate e a destra San Giuseppe.
Fonti documentative
CONTELORI F., Memorie historiche della Terra di Cesi, Roma 1675
ROSSI PAOLO Chiese storiche del territorio di Cesi
Nota
La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.