Chiesa di San Biagio – Castagnacupa di Spoleto (PG)


 

Cenni storici

La Chiesa di San Biagio, si trova fuori dall’insediamento abitativo in un importante nodo viario di percorsi montani che attraverso la Valserra collegavano Terni a Spoleto.
La chiesa è un esempio di tardo romanico rurale del XII- XIII secolo; è menzionata nel codice Pelosius del XIV secolo, citata come “ecclesia Sancti Blasii de Castanea Cupa“, ma non è compresa fra le chiese descritte nel catasto del comune di Spoleto del 1402.
Nel 1571 il Visitatore Apostolico di Spoleto, l’Arcivescovo di Gaeta Pietro de Lunel, secondo i dettami della Riforma tridentina ordinò la distruzione di una scultura in legno conservata nella Chiesa di San Biagio, perché vecchia e consunta.
Agli inizi del XVI secolo la chiesa era ricompresa fra quelle che dipendevano dall’Abbazia di San Giuliano e dalla chiesa di Sant’Isacco di Spoleto, rette dall’ordine dei Canonici regolari Lateranensi.
Il riferimento a Sant’Agostino, patrono dei Canonici, è confermato da quanto scrive il Lascaris nella sua visita pastorale del 1712, nella quale si fa riferimento ad un altro edificio religioso all’interno dell’abitato, dedicato al Santo.
 

Aspetto esterno

L’edificio sacro presenta una facciata molto semplice, con il tetto a capanna e una facciata sulla quale si erge il campanile a vela disposto asimmetricamente rispetto alla porta d’ingresso, è a due fornici e, attualmente è privo di campane.
 

Interno

L’interno è a navata unica, con presbiterio rialzato, abside semicircolare; il pavimento originale è costituito da grandi lastre di pietra irregolari che al centro diventano più piccole e regolari.
Vi sono due altari, l’altare maggiore e un altro sulla parete sinistra che è costituito da due grossi blocchi sovrapposti di pietra calcarea.
Sulla parete sinistra, in alto, nei pressi del presbiterio un affresco rappresenta la Madonna con il Bambino tra i Santi Sebastiano e Rocco.
Al di sotto un’altra Madonna con Bambino e globo.
Sempre sulla parete di sinistra, è stato di recente portato alla luce un frammento di affresco con il viso di San Sebastiano.
Negli affreschi sottostanti si notano una Santa con la palma del martirio e una Madonna con Bambino; sopra l’altare laterale immagini di Santi fra cui spicca la figura di San Rocco.
L’affresco del catino absidale, databile agli inizi del XVI secolo raffigura la Madonna in Trono col Bambino benedicente avente in mano il globo terrestre, fra il titolare San Biagio e un non identificato santo dell’ordine dei Canonici regolari Lateranensi, come si evince dalla tunica bianca che indossa.
Sull’arco trionfale è raffigurato, al centro l’Eterno benedicente che reca il globo terrestre; nel registro inferiore, a sinistra, l’Angelo annunziante e sul lato opposto la Vergine annunciata; ad un livello ancora inferiore si trovano i resti di un affresco da cui è possibile identificare la figura di San Rocco e, sul lato opposto un Sant’Antonio Abate.
In un medaglione vi è la raffigurazione dell’Agnus Dei con decorazioni a grottesche fatte di racemi, foglie d’acanto, uccelli e fiori.
Sulla parete destra, al di sotto dello scialbo, si evidenziano alcuni lacerti di affresco.
Tutti gli affreschi risalgono alla prima metà del XVI secolo e vi si riconosce l’intervento di pittore della scuola dello Spagna.
 

Il Santo

Il culto di San Biagio è legato al mondo agricolo; era infatti tradizione il 3 febbraio, giorno della festa, portare a benedire i cereali che, mescolati con quelli della semina, avrebbero favorito un buon raccolto.
Un’altra tradizione invoca il santo come taumaturgo per le malattie della gola, in ricordo di un suo miracolo con il quale guarì un fanciullo cui si era conficcata una lisca di pesce in gola.
I suoi attributi iconografici sono la lisca di pesce e il cardatore, strumento con cui il santo vescovo fu martirizzato.
 

Nota

La galleria fotografica e il testo sono stati prodotti da Silvio Sorcini
 

Fonti documentative

L. Fausti – I Castelli e le ville dell’antico contado e distretto della città di Spoleto – Perugia, 1990
L. Fausti – Le Chiese della Diocesi di Spoleto nel XIV secolo secondo un codice del XVI secolo – in Archivio per la storia ecclesiastica dell’Umbria, Foligno, 1913
Sacra visita di Pietro de Lunel vescovo di Gaeta, 1571, in Biblioteca Comunale di Foligno
Sacra visita di Carlo Giacinto Lascaris vescovo di Spoleto, 1712, in Archivio Storico Diocesano di Spoleto
SANSI A. – Storia del Comune di Spoleto, Accademia Spoletina – Spoleto, 1876
 

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