Chiesa di San Bernardino – Tordibetto d’Assisi (PG)
La chiesa è posta fuori dalle mura del castello di Tordibetto.
Cenni Storici
Al tempo della visita apostolica effettuata da mons. Pietro Camaiani nella diocesi serafica nel 1573, nel territorio di Tordibetto vi erano tre le chiese “parrocchiali” esistenti: S. Angelo, di S. Giovanni di Beviglie, tra loro unite, e l’altra di S. Maria di Vico; non si fa nessuna menzione di una chiesa per quanto riguarda il castello di Tordibetto, sorto circa un secolo e mezzo prima, eppure sappiamo che almeno dalla seconda metà del ‘400 esisteva una chiesa dedicata a San Bernardino de castro Turris Becti, dal momento che se ne fa menzione in un testamento del 1488, dal quale risulta che certo “Menecus Renutii de castro Turris Becti” lascia tre fiorini “pro aconcimine diete ecclesie aut pro pictura inmaginis crucifixi“.
Si deduce quindi che detta chiesa di S. Bernardino era situata all’interno del Castello di Tordibetto, ciò confermato dalla Visita pastorale di mons. Brugnatelli del 1584, che la definisce a servizio della comunità del Castello; nella visita successiva la stessa chiesa verrà detta del SS .mo Rosario, in
quanto sede della compagnia omonima.
Nella suddetta Visita di mons. Brugnatelli del 1584, oltre alla chiesa di S. Bernardino, posta dentro il castello, si ricorda una cappella situata “extra et prope dictum castrum“, si tratta del nucleo originario dell’attuale chiesa parrocchiale di S. Bernardino.
Nella Visita pastorale, effettuata dallo stesso mons. Brugnatelli nel 1586, si conferma che la
cappella di S. Bernardino si trova “intus castrum Turris Betti“; stessa conferma nella visita del Crescenzi del 20 aprile 1599.
Rispetto alle altre però questo documento ci dice di più, infatti precisa che la chiesa era posizionata a sinistra entrando nel castello di Tordibetto; in essa si celebrava la messa quasi tutti i giorni “pro servitio parochianorum dicti castri Turris Betti ex quo alie ecclesie sunt valde distantes“.
Lo stesso visitatore ricorda che nel castello di Tordibetto era presente da 5 anni la Confraternita di S. Bernardino la cui erezione è all’incirca nel 1594, però era priva di un oratorio che era però in costruzione presso le mura del castello “extra et prope dictum castrum“.
Nella prima Visita del card. Rondinini, vescovo di Assisi, effettuata nel 1653 si afferma che la cappella di San Bernardino in “Castri Turris Betti“, avente sull’altare l’immagine della Beatissima Vergine del Rosario appariva quasi somigliante a una “Stalla“, poiché accanto le stazionavano pecore e cavalli.
Per questo, per custodire decorosamente il SS.mo Sacramento, dette ordine di utilizzare quella esistente posta fuori del castello che era ben tenuta ed ampia.
Il documento conferma che dentro il castello di Tordibetto esisteva la cappella di S. Bernardino, in cui aveva sede la Compagnia del SS.mo Rosario; mentre, appena al di fuori del castello, a destra di chi lo guarda dalla pianura, si trovava un’altra cappella, pure intitolata a S. Bernardino, oratorio e proprietà della confraternita omonima.
Dalla Visita pastorale del card. Rondinini, effettuata il 28 settembre 1666 sappiamo che intanto stava crescendo la popolazione del castello di Tordibetto e della pianura e nel contempo aumentava l’importanza delle chiese, pertanto quelle del vicino Beviglie (a cui in origine facevano capo le chiese di Tordibetto), furono unite a questo.
Per volere di mons. Ottavio Spader, che fu vescovo di Assisi nel solo anno 1698, la chiesa parrocchiale di Torre di Betto e Beviglie venivano trasferite in quella di S. Bernardino, posta fuori del Castello, a “mano dritta“, appartenente alla confraternita omonima.
Nel 1717 il vescovo di Assisi, Simon Marco Palmerini, visitava la chiesa parrocchiale di Beviglie, ormai unita a quella di Tordibetto.
Da quel tempo aveva praticamente inizio la storia della parrocchia attuale.
La parrocchia unificata dei castelli di Tor di Betto e Beviglie possedeva case e vari pezzi di terra arativa, pergolata oppure olivata che in quell’anno 1718 fornirono: un “rubbio e quattro quarti di grano” (valutato cinque scudi il rubbio) un quarto di “bristugli di più sorte” (del valore complessivo di quaranta baiocchi) barili trentotto e mezzo di mosto (valutato in uno scudo la soma) e niente olio, sicuramente a causa di un bruttissimo inverno.
Sempre nel 1718 figuravano attive, nella parrocchia di Tordibetto e Beviglie, la Confraternita di S. Bernardino, quella del Sacramento, quella della SS.ma Concezione di Beviglie e l’altra del SS .mo Rosario.
L’attuale struttura architettonica della chiesa parrocchiale di S. Bernardino risale all’anno 1795, allorché fu ampliata e modellata nella forma, come si vede oggi, e nel 1797 fu solennemente consacrata da mons. Francesco Maria Giampé, Vescovo di Assisi.
Nel 1884 la chiesa fu ulteriormente restaurata insieme con la canonica, per una spesa complessiva di L. 1.800, su iniziativa del parroco del tempo, don Ettore Tomassini, il quale coprì egli stesso gran parte delle spese in quanto ebbe come sussidio solo L. 500.
Fino al 1923 la chiesa di S. Bernardino fu priva di fonte battesimale e i neonati venivano portati a battezzare nella vicina chiesa di Palazzo ma in quell’anno venne istituito il fonte anche a Tordibetto.
Il 20 maggio 1930, fu solennemente inaugurato il nuovo campanile, alla presenza di mons. Stefano
Corbini, vescovo di Foligno, poiché il vescovo di Assisi, mons. Giuseppe Placido Nicolini era malato.
Negli anni successivi sono state portate ulteriori migliorie quali un nuovo altare maggiore, una nuova balaustra in travertino e pietra di Assisi, un armonium in sostituzione del vecchio organo, un nuovo fonte battesimale, il rifacimento quasi totale del tetto della chiesa, la realizzazione di una Sala Parrocchiale e il rifacimento di un nuovo pavimento con mattoni rossi dell’Impruneta nonché una nuova porta d’ingresso.
Aspetto esterno
La chiesa è ad aula unica con tetto a capanna, la facciata presenta paraste ed un timpano, il portale è squadrato come la larga finestra che lo sovrasta; il campanile sulla destra si presenta possente con terrazzino intorno al cuspide.
Interno
Entrando nella parete di sinistra troviamo un confessionale sovrastato da una cantoria in cui compare un tondo con l’immagine di Santa Chiara, segue un altare con una tela, proveniente dalla soppressa confraternita del SS. Rosario, in origine entro le mura del castello, con i Misteri del Rosario datata 1607, attribuita a Benedetto Bandiera, uno dei più prolifici rappresentanti del baroccismo perugino.
Oltre questo altare troviamo il Fonte Battesimale sovrastato anch’esso da un ballatoio con l’immagine di San Rufino entro tondo.
Sull’altare maggiore Madonna con Bambino tra i santi Chiara, Francesco, Bernardino ed un santo
Vescovo opera di Francesco Appiani.
Scendendo dal presbiterio la porta della sacrestia con sopra altro ballatoio con l’immagine di San Francesco.
Nella parete di destra segue un altare con una tela raffigurante la Madonna in gloria e sotto San Giovanni Battista, san Michel Arcangelo e a destra San Bernardino da Siena.
Segue un confessionale sovrastato dall’ultimo ballatoio con l’immagine di un Santo Vescovo.
In controfacciata un dipinto attribuito al perugino Vincenzo Monotti, anch’esso legato all’Appiani nella sua formazione giovanile, raffigurante la Madonna con il Bambino e S. Biagio che intercede per le anime del Purgatorio in origine posizionato sull’altare della chiesa di S. Biagio.
La decorazione della volta comprende le figure allegoriche della Fede, Speranza e Carità, e dell’Eterno in gloria, tele poste entro tondi.
L’intero ciclo pittorico è stato restaurato negli anni 2007/2008.
Fonti documentative
F. Santucci – Due Castelli dell’Umbria Tordibetto e Beviglie – 1985
La chiesa è ad aula unica con tetto a capanna, la facciata presenta paraste ed un timpano, il portale è squadrato come la larga finestra che lo sovrasta; il campanile sulla destra si presenta possente con terrazzino intorno al cuspide.
Interno
Entrando nella parete di sinistra troviamo un confessionale sovrastato da una cantoria in cui compare un tondo con l’immagine di Santa Chiara, segue un altare con una tela, proveniente dalla soppressa confraternita del SS. Rosario, in origine entro le mura del castello, con i Misteri del Rosario datata 1607, attribuita a Benedetto Bandiera, uno dei più prolifici rappresentanti del baroccismo perugino.
Oltre questo altare troviamo il Fonte Battesimale sovrastato anch’esso da un ballatoio con l’immagine di San Rufino entro tondo.
Sull’altare maggiore Madonna con Bambino tra i santi Chiara, Francesco, Bernardino ed un santo
Vescovo opera di Francesco Appiani.
Scendendo dal presbiterio la porta della sacrestia con sopra altro ballatoio con l’immagine di San Francesco.
Nella parete di destra segue un altare con una tela raffigurante la Madonna in gloria e sotto San Giovanni Battista, san Michel Arcangelo e a destra San Bernardino da Siena.
Segue un confessionale sovrastato dall’ultimo ballatoio con l’immagine di un Santo Vescovo.
In controfacciata un dipinto attribuito al perugino Vincenzo Monotti, anch’esso legato all’Appiani nella sua formazione giovanile, raffigurante la Madonna con il Bambino e S. Biagio che intercede per le anime del Purgatorio in origine posizionato sull’altare della chiesa di S. Biagio.
La decorazione della volta comprende le figure allegoriche della Fede, Speranza e Carità, e dell’Eterno in gloria, tele poste entro tondi.
L’intero ciclo pittorico è stato restaurato negli anni 2007/2008.
Fonti documentative
F. Santucci – Due Castelli dell’Umbria Tordibetto e Beviglie – 1985
F. Santucci – Due Castelli dell’Umbria Tordibetto e Beviglie – 1985
https://it.wikipedia.org/wiki/Tordibetto