Chiesa di San Bartolomeo – Montefalco (PG)


 

Cenni Storici

È una delle più antiche parrocchie della città, sorta a fianco di una porta della primitiva cinta muraria, è documentata per la prima volta nel 1219; a essa, fra il 1222 e 1236, furono unite diverse chiese rurali per la volontà del Comune, in accordo con il vescovo di Spoleto, di concentrare la popolazione sparsa nel nuovo borgo fortificato.
Nella seconda metà del XV secolo vi era stato trasferito il fonte battesimale dalla pieve di San Fortunato e assorbì tutte le prerogative della pieve stessa.
Nel 1489 furono eseguiti dai maestri “lombardi” Rosso e Giacomo importanti lavori, specie nella parte absidale, che nell’impianto romanico risultava sopraelevata.
Negli atti della visita pastorale del 1571 la struttura originale romanica è detta “satis ampia et magnifica
Nel 1599, per interessamento del Comune, fu eretta in collegiata e chiesa matrice, con l’assorbimento delle parrocchie urbane di Santa Maria di Turri, San Giovanni di Colle Mora, San Lorenzo, e di quella rurale di Casale.
Essendo di modeste dimensioni, fin dal 1610, su sollecitazioni del vescovo di Spoleto, se ne decise l’ampliamento, iniziato nel 1638, su disegno di un certo P. Camillo Citti gesuita, e concluso nel 1646.
La chiesa però fu consacrata soltanto nel 1728 dal vescovo di Spoleto Carlo de Benedictis.
 

Aspetto esterno

La semplice facciata è priva di ornamenti, sopra il portale d’ingresso v’è una finestra rettangolare, si conclude con un timpano.
La parte absidale, all’esterno, conserva importanti resti della primitiva costruzione, assegnata al secolo XI: una grande monofora lunettata, a rincassi che ripete nelle decorazioni dell’arco gli stessi motivi dell’abside del tempietto del Clitunno; i due piedritti sono ornati da tralci di vite e da grappoli.
Altra piccola graziosa bifora da luce ad un vano annesso, coeva all’altra finestra; al di sotto di questa, una porticina murata da cui entrarono per tradimento le Bande Nere la notte del 28 ottobre 1527.
Sulla parete di sinistra si apre un’altra porta.
 

Interno

L’interno, ad una sola navata, conserva discrete tele del ‘600; a sinistra della porta si trova il fonte battesimale, con al retro affrescati il Battesimo di Gesù.
Nel terzo altare di sinistra notevole una tela con la Consegna delle chiavi firmata dal pittore fiammingo Jacopo Ybot e datata 1663, quella di San Carlo Borromeo fatta fare in Roma verso il 1612.
Dietro l’altare maggiore v’è una tela seicentesca con Madonna col Bambino in gloria fra i Santi Bartolomeo e Giovanni Evangelista, di Giacinto Gimignani.
Sul retro esiste una frammentaria Madonna col Bambino del secolo XV vicina allo stile di Bartolomeo di Tommaso, proveniente da un’edicola originaria posta nei pressi della vicina porta civica.
L’affresco, nel Settecento, è stato trasferito sopra l’altare maggiore della chiesa stessa, dietro la tela seicentesca, è visibile solo manovrando un apposito marchingegno.
A destra della porta principale, in un armadio dipinto dal pittore locale Clemente degli Abbati, bella statua lignea del Cristo Risorto (secolo XVII).
Nella fascia alta delle pareti laterali sono affrescate scene della passione di Cristo.
In sacrestia sono conservati due frammenti di scultura altomedievale ad intrecci e un Mistico Agnello scolpito su lapide romana in cui è ricordata per l’ultima volta una tipica magistratura umbra, quella dei Maronesi.
In un ambiente adiacente, forse un oratorio, si vedono resti di affreschi molto malridotti.
 

Fonti documentative

NESSI-CECCARONI, Da Spoleto a Montefalco, Itinerari Spoletini 2, Spoleto, 1974

https://www.montagneaperte.it/edicolesacre/montefalco-montefalco-chiesa-di-san-bartolomeo-mon007/

 

Nota

La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.
 

Mappa

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